L'impensabile tocca tutti


Bruxelles, 28 febbraio 2022

Gli eventi che si stanno verificando in Ucraina in questi giorni appartengono all'ordine delle cose imponenti.

Imponenti nel senso letterale del termine, quel tipo di cose che "si impongono" (per dimensione, gravità, forza,ecc.) e che al contempo "impongono" alle nostre coscienze e intelligenze modi non abituali di guardare e valutare la realtà; come la possibilità attuale della tragedia, la concretezza e vicinanza del dolore, la forza improvvisa e incontrollabile del male.

Il tutto sulla nostra terra. Perché l'Ucraina è Europa e gli ucraini - come i russi - sono europei.

I popoli, le società civili stanno reagendo come possono: con manifestazioni di massa (es. Berlino), di solidarietà (ovunque) di accoglienza (Polonia e Romania).

Ma cosa stanno facendo le grandi organizzazioni che la nostra civiltà ha creato appositamente per limitare e gestire i conflitti che la vita e la storia periodicamente pongono in essere?

Partiamo dall' ONU. E' stato immediatamente convocato il Consiglio di Sicurezza ove è stata proposta una risoluzione di condanna della Russia. Risultato: 11 voti a favore, 3 astenuti (Cina, India e Em. Arabi), 1 veto (Russia); risoluzione bloccata. Gli altri 170 paesi membri non hanno avuto altro modo per mostrare il loro sostegno all'Ucraina se non quello di alzarsi per un lungo applauso dopo le parole più che adeguate (chiedevano un minuto di silenzio per le vittime innocenti) dell'ambasciatore ucraino.

L'Unione Europea. Dopo i primi giorni di tentennamenti sembra stia rendendosi conto che non si può stare al traino degli USA quando il dramma si svolge sulla porta della tua casa.

E ieri sono iniziate le prime sanzioni serie e visibili. A oggi pare proprio che gli Stati membri dell'UE questa volta abbiano imparato ad agire insieme, lavorando su obiettivi concreti e misurabili. Il Covid ha insegnato qualcosa.

Per la prima volta nella sua storia l'UE ha deciso di fornire armi letali ad uno Stato terzo per la sua difesa.

Gli USA. Al di là delle parole forti del presidente Biden la loro azione e reazione é decisamente al di sotto delle possibilità contenute nel loro portafoglio.

La NATO. La NATO non è solo una struttura militare, ma all'interno dell'Alleanza Atlantica anche e soprattutto un attore di tipo strategico che opera su più piani, come quello economico, di controllo delle materie prime, delle vie globali di rifornimento, ecc.

Per ora sta agendo sopratutto su questo piano; ed è bene che sia così.

Rimane la Russia con i suoi alleati (Bielorussia). Perché Putin ha scatenato tutto questo? cosa ne spera? cui prodest?

Difficile rispondere. E forse non essenziale, a questo punto.

Vi è però una domanda che prima o poi noi europei dovremo porci e intorno alla quale forse alcuni insegnanti saranno chiamati a ragionare con i propri studenti; ed è la seguente: posto il rifiuto della guerra (vedasi Costituzione Italiana) quali strumenti si devono usare per "fermare il braccio che colpisce l'innocente"?

La società europea che uscirà da questo confronto dovrà aver fatto almeno qualche passo avanti nella capacità di distinguere e vivere congiuntamente il "rifiuto della guerra" e "l'applicazione della giustizia".

Clotilde Lombardi Satriani

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