Nel solenne rimescolamento di ruoli e contrapposizioni avvenuto all'ombra del feretro di Papa Francesco, il giorno del suo funerale, viene in evidenza la possibilità che l'Europa debba riportare al centro le sue nuove priorità strategiche.
La Chiesa cristiana, portatrice di una millenaria forza interiore ancor prima che esteriore, è riuscita ad imporre il crisma dell'umiltà al gioco delle relazioni internazionali. Ed ecco, il presidente della potenza che domina il mondo seduto di fronte ad un guerriero in cerca di via d'uscita, entrambi fatti accomodare su semplici sedie, nel mezzo della maestosità del sacro, quasi a voler ricordare loro che la superbia umana sbiadisce al copsetto di Dio .E' presto per dire se la forza simbolica avrà frutti concreti, ma, sia pure per lo spazio di pochi minuti, ha ripreso fiato il dialogo, sia pure sottovoce, come tra occupanti abusivi di uno spazio non loro, senza lo scudo della diplomazia ufficiale e dei suoi rapporti di forza.
L'Europa vede agitarsi al suo interno, invece, le dissonanze tra la Commissione ed il Parlamento europeo, che più di una volta prova a richiamarla nei ranghi della questione morale.
E' chiaro, ormai, che la necessità di agire, anche se con tempi lunghi, nei nuovi scenari mondiali sta determinando uno iato sulle questioni che attengono più propriamente agli aspetti etici. L'Europa, a forza di difendersi, prima dai migranti ora dalle minacce di guerra, sta finendo per attaccare se stessa.
Ma il Parlamento, proprio su questo campo, intravede la possibilità di rafforzare il ruolo di portavoce del pensiero dei cittadini europei. Più sensibile di un'istituzione pragmatica quale necessariamente deve essere la Commissione europea, l'assise di Strasburgo si mostra nonostante tutto sensibile alle proteste ed alle inquietudini della coscienza europea. E' difficile, ma può provarci, a ripensare la sua visione di guerra e pace, senza tirarsi indietro di fronte a temi scottanti quali la migrazione.
CLS
L'Europa lancia la strategia per le infrastrutture di ricerca e apre alla consultazione con gli operatori scientifici
Una nuova strategia europea sulle infrastrutture di ricerca e tecnologia garantirà ai ricercatori, agli innovatori e all'industria in Europa l'accesso a strutture e servizi all'avanguardia. Ciò sosterrà l'eccellenza scientifica e tecnologica e la competitività industriale. A questo proposito, la Commissione ha invitato tutti i soggetti interessati a contribuire allo sviluppo della futura strategia. Ciò rafforzerà la sostenibilità, l'accessibilità e l'efficienza delle infrastrutture di ricerca e tecnologia europee. Ciò garantirà inoltre che rimangano all'avanguardia nei progressi scientifici e tecnologici.
Ekaterina Zaharieva, Commissaria per le Start-up, la Ricerca e l'Innovazione, ha dichiarato: "Le infrastrutture di ricerca e tecnologia europee sono il fondamento del nostro ecosistema dell'innovazione. Invitiamo ricercatori, responsabili politici, dirigenti aziendali e tutte le parti interessate a condividere le loro idee e a contribuire a plasmare il futuro di queste infrastrutture, garantendo la prosperità e la leadership industriale dell'UE".
Essendo sede delle infrastrutture di ricerca più avanzate al mondo, l'Europa vanta un portafoglio diversificato, ben sviluppato e in crescita di infrastrutture tecnologiche. Queste strutture forniscono capacità scientifiche e tecnologiche essenziali ai ricercatori e agli stakeholder del settore, sia per favorire l'eccellenza nella scienza fondamentale sia per testare e migliorare tecnologie innovative. Sono inoltre essenziali per attrarre e trattenere i talenti scientifici a livello mondiale. Allo stesso tempo, le loro attività promuovono ecosistemi di innovazione locali, in cui prosperano organizzazioni di ricerca e tecnologia, start-up innovative, grandi aziende e piccole e medie imprese. Il rafforzamento delle infrastrutture di ricerca e tecnologia è una delle priorità della Commissione per preservare e promuovere la prosperità e la competitività dell'Europa, nonché una priorità nel quadro dello Spazio europeo della ricerca.
Il Comitato consultivo sulla cybersicurezza nel settore sanitario cerca esperti
Gli esperti dovranno far parte del nuovo Comitato consultivo sulla sicurezza informatica nel settore sanitario, un elemento chiave del piano d'azione della Commissione europea sulla sicurezza informatica per gli ospedali e gli operatori sanitari, che mira a rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari in tutta l'Unione europea. Il Comitato, infatti, fornirà consulenza alla Commissione e al suo centro di supporto alla sicurezza informatica per ospedali e operatori sanitari.
La missione del Comitato comprende la condivisione delle migliori pratiche di sicurezza informatica per rafforzare le difese digitali, facilitare la collaborazione tra settori e guidare lo sviluppo di risorse personalizzate, formazione e servizi di risposta rapida per proteggere meglio i dati dei pazienti e garantire la continuità delle cure. Questo approccio coordinato riflette l'impegno dell'UE nel costruire un sistema sanitario resiliente di fronte alle crescenti minacce informatiche.
Fino a 15 esperti dei settori sanitario e della sicurezza informatica entreranno a far parte del Comitato, apportando prospettive diverse e conoscenze specialistiche. Può includere operatori sanitari e altre entità sanitarie, fornitori di servizi di sicurezza informatica, nonché membri che rappresentano un interesse comune. I membri saranno nominati per un mandato di due anni, con possibilità di rinnovo. La scadenza per la presentazione delle domande è il 23 maggio.
Nella sezione in abbonamento testo dell'invito a candidature
Ancora una volta l'Europa calca le scene con il fiato dei grandi eventi sul collo.
Ai funerali di Papa Francesco le Istitutzioni europee saranno rappresentate ai massimi livelli, eppure il ruolo che ricoprono i suoi rappresentanti li pone quasi in secondo piano rispetto all'attesa parata di capi di stato e primi ministri.
L'eterna cenerentola che manca sempre di un soffio l'ambito sogno di diventare una principessa.
Possiamo certo chiederci se, al di là della figura carismatica di Papa Francesco, sia oggi vivo un senso religioso nelle vicende convulse che caratterizzano i nostri tempi, se l'Europa, in ultima analisi, abbia mai avuto un'anima, come nelle aspirazioni coltivate da Jacques delors sul futuro dell'integrazione tra i popoli europei.
A ben vedere, da Maastricht in poi abbiamo assistito ad una marcata accelerazione sull'integrazione economica e dei mercati, ed allo stesso tempo ad uno sforzo soltanto residuale di gettare le basi per una reciproca conoscenza e e amalgama delle coscienze individuali. In questo senso hanno fatto da apripista i programmi nel campo dell'istruzione scolastica, vero bacino di cittadinanza europea.
Ma il tutto oggi appare come il tracciato di due treni che non possono convergere verso l'unità risolutiva.
Fu lo stesso delors in realtà a volere che vi fosse un momento istituzionale di dialogo con i leaders religiosi ed i rappresentanti delle filosofie agnostiche; questa prassi è stata poi incorporata nel Trattato di Lisbona,ma non se ne vedono molto gli stimoli.
Sarebbe giusto forse chiedersi, al copestto con le sfide che ancora una volta si ripropongono con la scomparsa di papa Francesco, cosa ci caratterizza e ci distingue come europei. Se la risposta rimanda ad un patrimonio spirituale che ha reso possibile, a partire da un piccolo seme gettato duemila anni fa, far fiorire nelle contraddizioni e asperità della storia umana l'idea di uguaglianza e, quindi, di libertà, allora dobbiamo ri-prendere coscienza e fierezza del nostro dna spirituale, e correre il rischio di deviare dalle logiche di mercato e competizione globale quando si tratta di puntare più in alto.
La genete nei momenti di smarrimento guarda al dito, sperando che gli mostri la luna. Qule dito ha una grande responsabilità, ma spetta a tutti il compito di prestare orecchio.
CLS
Nell'ambito di un'iniziativa dell'UE volta a introdurre un vero multilinguismo nell'esperienza di navigazione degli utenti, la Commissione ha lanciato WEB-T, un plugin di traduzione automatica multilingue. Questo plugin consentirà ai proprietari di siti web di rendere disponibili i propri contenuti in oltre 24 lingue.
Accedere ai contenuti nella propria lingua madre è una parte importante dell'esperienza online per molti europei. Dati recenti della Commissione Europea hanno rilevato che il 59% degli europei preferisce leggere contenuti nella propria lingua madre e che alcuni gruppi, in particolare gli anziani, sono più propensi ad abbandonare una pagina se non è disponibile nella loro lingua preferita.
WEB-T affronta queste preoccupazioni, garantendo un accesso equo alle informazioni online. Offrendo contenuti per siti web in più lingue, i proprietari di siti web e i creatori di contenuti potranno rimanere competitivi e inclusivi, connettendosi con più utenti, migliorando il coinvolgimento e garantendo un ampio accesso ai loro spazi digitali: la ricerca dimostra che la traduzione automatica, da sola, ha il potenziale per incrementare enormemente il commercio intra-UE per le PMI dell'UE.
WEB-T è una soluzione di traduzione automatica multilingue per siti web sviluppata nell'ambito del programma DIGITAL Europe della Commissione Europea. Il plugin è disponibile gratuitamente e può essere integrato facilmente nei sistemi backend. È compatibile con le principali piattaforme web, tra cui WordPress, WooCommerce, Drupal, Magento e Joomla, e può anche essere integrato facilmente in diversi CMS. Oltre a offrire la traduzione automatica (MT) per connettere gli europei in diverse lingue, WEB-T ha integrato la traduzione automatica anche in altre importanti lingue globali, come cinese, arabo e giapponese. Ciò consente al plugin non solo di fungere da strumento per l'interconnettività europea, ma anche di supportare le aziende nei loro obiettivi di espansione globale.
Il lancio avviene poco dopo l'apertura di ALT-EDIC, che mira ad affrontare la carenza di dati linguistici europei per i modelli di intelligenza artificiale al fine di aumentare l'intelligenza artificiale multilingue in tutta l'UE. Lo Spazio europeo dei dati linguistici è stato lanciato in concomitanza con ALT-EDIC e migliora la raccolta e la condivisione di dati multilingue nell'UE.
Singapore entra nel club dei like minded partner e firma con l'Europa un accordo sul digitale
A margine dei negoziati per una maggiore cooperazione tra l'Europa e Singapore, la Presidente von der Leyen ha dichiarato che Il Paese è un partner che condivide gli stessi ideali dell'UE, dal suo sostegno all'Ucraina ai nostri sforzi comuni sulla sicurezza climatica e sullo sviluppo sostenibile. Questa partnership si sta ampliando, ha sottolineato il Presidente, con la prossima firma dell'accordo bilaterale sul commercio digitale. La von der Leyen ha ribadito l'importanza della prevedibilità, della trasparenza, dell'equità e dell'apertura nel sistema commerciale globale: sono gli unici modi in cui il sistema può funzionare, prosperare e apportare benefici a tutti. In questo contesto, è stato discusso il potenziale di una più stretta cooperazione tra l'Unione europea e l'Accordo globale e progressivo di partenariato transpacifico (CPTPP), ai seguito anche dei colloqui avviati la scorsa settimana con il Primo Ministro della Nuova Zelanda Christopher Luxon.
La Presidente von der Leyen ha espresso l'intenzione dell'UE di rafforzare il dialogo e la cooperazione con Singapore in materia di sicurezza e difesa. Ha inoltre incoraggiato l'avvio di colloqui formali sull'associazione di Singapore con Horizon Europe, il più grande programma di ricerca e innovazione al mondo.
140 milioni per progetti nel settore del digitale, inclusa la lotta alla disinformazione.
La Commissione ha aperto quattro nuovi bandi per un valore di 140 milioni di euro nell'ambito del programma Europa Digitale (DIGITAL) per promuovere l'implementazione dell'Intelligenza Artificiale (IA), promuovere competenze digitali avanzate, ampliare la rete dei Poli Europei dell'Innovazione Digitale (EDIH) e contrastare la disinformazione.
Di questi 140 milioni di euro, 55 milioni di euro sono destinati all'introduzione dell'IA generativa nella pubblica amministrazione e nel settore agroalimentare, nonché a garantire la conformità normativa, oltre al supporto all'Alleanza per le tecnologie dei processori e dei semiconduttori e agli spazi dati.
Per affinare le competenze digitali avanzate nell'UE, ulteriori 27 milioni di euro contribuiranno alla creazione di quattro nuove accademie per le competenze digitali su tecnologia quantistica, IA e mondi virtuali. Mentre 11 milioni di euro saranno destinati al completamento ed all'espansione della rete EDIH nei paesi associati, oltre a sostenere un'attenzione rafforzata all'IA.
La Commissione destinerà inoltre 47 milioni di euro all'implementazione e al miglior utilizzo delle nuove tecnologie digitali, supportando al contempo la rete dei Centri per un Internet più sicuro. Nell'ambito di questo bando da 47 milioni di euro, 5 milioni di euro saranno destinati alla creazione di una rete europea di fact-checker, in linea con gli orientamenti politici 2024-2029 della Presidente Ursula von der Leyen. Tra gli elementi chiave figurano un sistema di protezione dei fact-checker contro le molestie, un archivio di fact-checking e una capacità di risposta in materia di fact-checking, anche in situazioni di emergenza.
Tutti e quattro i bandi si chiuderanno il 2 settembre 2025. Sia il bando per le competenze digitali avanzate che quello per la rete EDIH contribuiscono agli obiettivi della piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP), l'iniziativa della Commissione per promuovere lo sviluppo e la produzione di tecnologie critiche nell'UE. Si tratta della prima serie di bandi nell'ambito del programma di lavoro DIGITALE 2025-2027, incentrato sull'implementazione di tecnologie innovative di nuova generazione in tutta Europa.
Anche la resilienza idrica fra le nuove priorità dell'Europa
La Commissione ha stabilito un investimento di 86 milioni di euro in nuovi progetti strategici integrati incentrati sul miglioramento della qualità e della disponibilità delle risorse idriche, sulla bonifica dei fiumi inquinati, sul miglioramento della protezione contro incendi e inondazioni e sulla riduzione delle emissioni di gas serra. Questo finanziamento sosterrà i progetti assegnati nell'ambito degli inviti a presentare proposte del 2023 per aiutare l'Europa a diventare un continente a impatto climatico zero entro il 2050.
I progetti selezionati saranno realizzati in Danimarca, Estonia, Polonia, Slovenia e Islanda e aiuteranno le autorità nazionali, regionali e locali ad attuare la legislazione nazionale ed europea in materia di ambiente e clima. Si prevede che mobiliteranno significativi investimenti aggiuntivi da altre fonti di finanziamento dell'UE, tra cui fondi agricoli, strutturali, regionali e per la ricerca, oltre a fondi nazionali e investimenti del settore privato.
Aperta una consultazione pubblica sulla futura strategia contro il razzismo
La Commissione ha avviato oggi una consultazione pubblica volta a definire la nuova strategia dell'UE contro il razzismo per il periodo 2026-2030. Riunirà i punti di vista dei cittadini e di diverse organizzazioni. La strategia si baserà sul percorso definito dal piano d'azione dell'UE contro il razzismo, che mira a intensificare gli sforzi per contrastare il razzismo a livello individuale e strutturale, a combattere il razzismo nella vita quotidiana e a promuovere la diversità nella forza lavoro dell'UE. La futura strategia antirazzismo definirà misure volte a garantire un'efficace protezione e prevenzione contro la discriminazione razziale. La consultazione avviata oggi raccoglierà informazioni su questioni e priorità che dovranno essere ulteriormente affrontate dopo il 2025.
Hadja Lahbib, Commissaria per l'Uguaglianza, la Preparazione e la Gestione delle Crisi, ha dichiarato: "Dobbiamo parlare di razzismo e agire. Con il Piano d'azione contro il razzismo 2020-2025 abbiamo aperto la strada, ma c'è ancora molto lavoro da fare per porre fine al razzismo in tutti gli ambiti della vita. La nuova strategia antirazzismo dell'UE mirerà a garantire che ogni cittadino possa vivere libero da razzismo e discriminazione. È parte integrante della costruzione dell'Unione dell'uguaglianza a cui aspiriamo."
Il questionario è disponibile tramite il link riportato nella sezione in abbonamento e rimarrà aperto per dodici settimane, fino all'8 luglio 2025.
La Commissione entra in dialogo anche sulla futura Unione dei risparmi e dei capitali
La Commissione europea ha avviato una consultazione mirata per raccogliere feedback sugli ostacoli all'integrazione dei mercati dei capitali nell'UE. Questo impegno è fondamentale per l'attuazione della strategia per l'Unione del Risparmio e degli Investimenti (SIU), adottata a marzo. La strategia SIU mira a rafforzare la competitività dell'economia dell'UE migliorando il modo in cui il sistema finanziario europeo mobilita i risparmi verso investimenti produttivi, offrendo maggiori e migliori opportunità finanziarie sia ai cittadini che alle imprese. Questa consultazione rappresenta una fase cruciale per la raccolta di informazioni utili all'attuazione della SIU. Le informazioni raccolte contribuiranno a definire le misure che saranno presentate in un pacchetto completo nel quarto trimestre del 2025.
La Commissione invita le parti interessate a fornire opinioni, dati e prove sugli ostacoli alle negoziazioni e al post-trading transfrontalieri, sull'espansione dei fondi di investimento e sull'armonizzazione delle prassi di vigilanza, nonché sulla semplificazione.
Maria Luís Albuquerque, Commissaria per i Servizi Finanziari e l'Unione del Risparmio e degli Investimenti, ha dichiarato: "L'SIU mira a creare un ecosistema finanziario che consenta all'Europa di raggiungere il suo pieno potenziale economico. Eliminare gli ostacoli esistenti è essenziale per cogliere i vantaggi di un mercato europeo integrato con dimensioni, profondità, liquidità e sinergie. Facilitando la crescita dei partecipanti ai mercati finanziari in tutta l'UE, possiamo aumentare l'efficienza e ridurre i costi, a vantaggio sia delle imprese che dei cittadini. Dobbiamo inoltre esaminare le divergenze nelle pratiche di vigilanza, che possono ostacolare l'integrazione del mercato dei capitali e creare duplicazioni di costi. Abbiamo bisogno di una vigilanza più forte e armonizzata per garantire la solidità, la stabilità e l'integrità dei mercati dei capitali dell'UE".
La Commissione invita tutte le parti interessate, tra cui la società civile, i consumatori, le parti sociali, le imprese e le autorità degli Stati membri, a condividere le loro opinioni entro il 10 giugno 2025.
Fra le tante guerre dimenticate, il Sudan. In aiuto diversi paesi europei, ma non l'Italia
Per contribuire ad affrontare la grave situazione umanitaria in Sudan, la Commissione europea e gli Stati membri hanno promesso 522 milioni di euro di aiuti entro il 2025 in occasione della conferenza di alto livello per il Sudan, ospitata oggi a Londra dalla Commissione insieme a Regno Unito, Francia, Germania e Unione africana. Ciò avviene dopo due anni di conflitto armato che hanno avuto gravi ripercussioni sulla popolazione della regione. Dell'impegno complessivo dell'UE, la Commissione ha promesso 282 milioni di euro. I restanti finanziamenti sono stati promessi dagli Stati membri dell'UE: Austria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Malta, Polonia, Slovenia, Spagna e Svezia.
Gli aiuti dell'UE forniranno assistenza sanitaria e nutrizionale di emergenza, aiuti alimentari, servizi idrici e igienico-sanitari, alloggi, protezione e istruzione alle famiglie più vulnerabili, ovvero sfollati interni, famiglie di rifugiati e comunità ospitanti. Questa conferenza fa seguito alla visita della Commissaria Lahbib in Ciad, dove ha potuto constatare l'impatto devastante di questo conflitto su rifugiati, donne e bambini. La conferenza mira ad aumentare l'attenzione internazionale sulla tragedia umana di lunga durata in Sudan e fornisce una piattaforma per affrontare le devastanti conseguenze umanitarie, comprese misure pratiche per migliorare l'accesso umanitario.
Io so che tu sai che io so
L'Unione Europea ha sospeso le sue contromisure contro i dazi commerciali ingiustificati degli Stati Uniti per dare tempo e spazio ai negoziati tra UE e Stati Uniti. La sospensione è stata annunciata per la prima volta la scorsa settimana dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ed entra in vigore oggi.
La decisione, che sospende per un massimo di 90 giorni le contromisure pianificate dall'UE contro i dazi statunitensi sulle importazioni di acciaio e alluminio dall'UE, è stata presa in risposta al rinvio da parte degli Stati Uniti dei cosiddetti dazi reciproci per 90 giorni. In totale, le contromisure UE sospese coprono 21 miliardi di euro di esportazioni statunitensi. Oltre a queste contromisure ora sospese contro i dazi statunitensi sull'acciaio e sull'alluminio, continuano i lavori preparatori su altre contromisure dell'UE.
Ieri la Commissione ha adottato due atti di esecuzione: uno adotta le contromisure dell'UE e l'altro le sospende immediatamente.
Lanciata una consultazione pubblica sulla revisione del Cybersecurity Act
Nel tentativo di rafforzare la resilienza dell'UE contro le crescenti minacce informatiche, la Commissione chiede contributi per valutare e rivedere il Cybersecurity Act del 2019. Questa iniziativa riflette l'impegno costante della Commissione nella semplificazione delle norme. La revisione si concentrerà inizialmente sul mandato dell'ENISA, l'agenzia per la sicurezza informatica dell'UE, sul Quadro europeo di certificazione della sicurezza informatica e sulle sfide legate alla sicurezza della catena di approvvigionamento delle TIC. Costituisce inoltre un'opportunità per semplificare ulteriormente le norme sulla sicurezza informatica. Snellendo gli obblighi di segnalazione, la Commissione intende facilitarne l'attuazione, ridurre la burocrazia e promuovere un ambiente favorevole alle imprese.
Le parti interessate, tra cui le autorità competenti degli Stati membri, le autorità per la sicurezza informatica, le associazioni industriali e commerciali, i ricercatori e il mondo accademico, le organizzazioni dei consumatori e i cittadini sono invitati a esprimere la propria opinione sul portale Have Your Say e sull'indagine UE entro il 20 giugno.
Nuove regole sulla sicurezza dei giocattoli
Parlamento europeo e Consiglio hanno raggiunto un accordo sulle nuove norme sulla sicurezza dei giocattoli, a seguito della proposta di regolamento sulla sicurezza dei giocattoli presentata dalla Commissione a partire dal 28 luglio 2023. Il nuovo regolamento vieterà l'uso di sostanze chimiche nocive, come PFAS, interferenti endocrini e bisfenoli, nei giocattoli. Tutti i giocattoli saranno dotati di un passaporto digitale per impedire l'ingresso nell'UE di giocattoli non sicuri venduti online e offline. Il regolamento stabilisce norme più severe sulle vendite online e conferisce agli ispettori maggiori poteri per rimuovere dal mercato i giocattoli pericolosi. Ciò garantirà che i giocattoli importati siano sicuri per i consumatori quanto i giocattoli fabbricati nell'UE.
Il Vicepresidente esecutivo per la Prosperità e la Strategia Industriale, Stéphane Séjourné, ha dichiarato: "Le nuove norme appena approvate rendono i giocattoli venduti online e offline più sicuri per i bambini. Vietano le sostanze chimiche nocive e introducono un Passaporto Digitale dei Prodotti, che fornirà maggiori informazioni ai consumatori e aiuterà gli ispettori del mercato a individuare e rimuovere i giocattoli pericolosi, soprattutto alle frontiere dell'UE. Ciò contribuirà a creare una concorrenza più equa e condizioni di parità per i produttori di giocattoli dell'UE".
La futura strategia eyropea contro le minacce alla salute pubblica
La Commissione invita le parti interessate a fornire il proprio contributo sulla sua nuova strategia volta a migliorare la risposta dell'UE alle minacce per la salute pubblica, tra cui quelle derivanti da epidemie di malattie infettive, resistenza antimicrobica, minacce chimiche, biologiche, radiologiche o nucleari o altre emergenze transfrontaliere su larga scala. La strategia mira ad accelerare ulteriormente lo sviluppo e la disponibilità di vaccini, trattamenti, strumenti diagnostici e dispositivi di protezione individuale necessari per rafforzare la nostra protezione contro le minacce sanitarie prioritarie.
Hadja Lahbib, Commissaria per l'Uguaglianza, la Preparazione e la Gestione delle Crisi, ha dichiarato: "La nostra strategia a sostegno delle contromisure mediche contro le minacce per la salute pubblica presenta numerosi vantaggi. Rafforzerà la sicurezza sanitaria dell'UE, migliorerà la nostra autonomia strategica e rafforzerà la competitività dell'Europa. Fornirà un quadro chiaro per garantire un accesso equo e la fornitura di contromisure mediche pertinenti in tempi di crisi. In definitiva, si tratta di proteggere vite umane garantendo l'accesso a medicinali, dispositivi medici, dispositivi di protezione individuale e altro ancora durante i periodi di emergenza. Questa è la forza della nostra Unione della Preparazione. Invito tutte le parti interessate a partecipare e contribuire a definire la nostra strategia."
La strategia di supporto alle contromisure mediche è il primo atto concreto di implementazione della Strategia dell'Unione per la preparazione, adottata a fine marzo 2025. Contribuirà a rafforzare la nostra preparazione e la competitività del settore sanitario, sia per la nostra sicurezza che per la nostra economia.
L'invito a presentare contributi è disponibile sul portale "Di' la tua" della Commissione in tutte le lingue ufficiali dell'UE. Le iscrizioni sono aperte fino al 9 maggio 2025.
Prove di apertura verso l'orizzonte dell'Asia Centrale
Il 4 aprile 2025 si è tenuto a Samarcanda il primo vertice Asia centrale-Unione europea, presieduto dal presidente della Repubblica dell'Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev. L'UE era rappresentata dal presidente del Consiglio europeo António Costa e dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Insieme al presidente Mirziyoyev, i paesi dell'Asia centrale erano rappresentati dal presidente della Repubblica del Kazakistan Kassym-Jomart Tokayev, dal presidente della Repubblica del Kirghizistan Sadyr Japarov, dal presidente della Repubblica del Tagikistan Emomali Rahmon e dal presidente del Turkmenistan Serdar Berdimuhamedov.
Sullo sfondo di crescenti impegni bilaterali ad alto livello negli ultimi anni e di un'agenda multilaterale e regionale in rapida evoluzione, i leader dell'UE e dell'Asia centrale hanno concordato di rafforzare le relazioni tra le due regioni istituendo un partenariato strategico.
vediamo cosa hanno dichiarato i tre protagonisti.
Ursula von der Leyen: "In questo storico Summit, Europa e Asia centrale hanno deciso di elevare la nostra cooperazione a partnership strategica. In un mondo incerto, inviamo un messaggio chiaro e potente: siamo partner di scelta e possiamo contare l'uno sull'altro. Per dare il via a questa nuova era, stiamo lanciando un pacchetto di investimenti Global Gateway da 12 miliardi di euro, rafforzando i collegamenti di trasporto tra noi e approfondendo la cooperazione su materie prime critiche, connettività digitale, acqua ed energia. Questi investimenti saranno vantaggiosi per entrambi. Perché quando i nostri partner crescono e prosperano, lo fa anche l'Europa".
Antonio Costa: "Dopo anni di cooperazione di successo è tempo di portare la nostra partnership con l'Asia centrale al livello successivo, approfondendo il commercio, rafforzando la collaborazione regionale ed espandendo i legami tra le persone. Questo vertice riafferma il nostro impegno condiviso per una partnership strategica basata su valori e interessi comuni. L'UE rimane un partner affidabile e lungimirante per l'Asia centrale, investendo nel suo sviluppo sostenibile a lungo termine per un beneficio reciproco e duraturo. Coerenza, prevedibilità e ambizione continueranno a guidare i nostri sforzi congiunti".
Shavkat Mirziyoyev: “L'Asia centrale e l'Unione europea sono partner tradizionali e la necessità di una stretta cooperazione non fa che crescere. Lo sviluppo della nostra cooperazione multiforme è facilitato dalla profonda trasformazione in Asia centrale, che è diventata sostenibile e irreversibile grazie alla comune volontà politica. Il nostro vertice si tradurrà in una decisione storica per stabilire una partnership strategica tra l'Asia centrale e l'Unione europea. Sono convinto che la nostra partnership strategica debba essere piena di decisioni, progetti e programmi concreti. Vorrei sottolineare l'importanza di introdurre meccanismi per l'attuazione pratica delle nostre iniziative e dei nostri accordi.”
Durante il vertice UE-Asia centrale, i leader hanno discusso degli sforzi congiunti per rafforzare la cooperazione settoriale, evidenziando i progressi nei legami economici, commerciali e di investimento, basati sull'attuazione degli attuali e futuri accordi bilaterali di partenariato e cooperazione rafforzati (EPCA).
Hanno inoltre sostenuto gli sforzi in corso verso una connettività di trasporto sostenibile e il rafforzamento dei legami economici attraverso iniziative nell'ambito della strategia Global Gateway. In questo contesto, i leader hanno evidenziato i progressi sul corridoio di trasporto transcaspico che collega l'Europa e l'Asia centrale. Per sostenere ulteriormente gli sforzi su questo fronte, i leader hanno accolto con favore la mobilitazione di un pacchetto di investimenti internazionali da 10 miliardi di euro per supportare infrastrutture di trasporto sostenibili e reti logistiche in Asia centrale. I leader dell'UE hanno ribadito il loro continuo sostegno all'adesione di Uzbekistan e Turkmenistan all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC).
Per rafforzare la cooperazione in materia di energia e transizione verde, il vertice ha evidenziato l'impegno condiviso dell'UE e dell'Asia centrale per catene del valore sostenibili per materie prime critiche, attraverso l'approvazione della dichiarazione di intenti UE-Asia centrale sulle materie prime critiche.
I leader hanno inoltre accolto con favore il crescente coinvolgimento della Banca europea per gli investimenti (BEI) e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) nella regione, in aree specifiche quali energia, gestione delle risorse idriche, connettività, trasporti e materie prime essenziali.
Durante il summit, i leader hanno espresso il loro impegno per la stabilità regionale e globale, in particolare in Afghanistan e Ucraina, e per la promozione e la protezione dello stato di diritto, dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
I cambiamenti avvengono nel frastuono o nel silenzio. I secondi sono quelli che emergono dalle profondità di un lungo processo di metabolizzazione, per cui la novità affiora come sostanza nuova e leggera sul pelo dell'acqua.
I primi irrompono preceduti da troppe parole, che riempiono spesso le orecchie di fonemi in libertà.
L' Europa ha scelto da che parte stare: ha scelto di attendere e nel frattempo affilare le unghie. Così in rapida sequenza, sebbene non generate senza incubazione, ha adottato una triade di provvedimenti intesi a farne una fortezza non più solo nei confronti degli immigrati, ma di chi a ben altr orizzonti si staglia come una minaccia potenziale o imminente. E duqnue, ecco in sequenza il Libro bianco sul futuro della difesa, la Strategia sulla preparazione e la Strategia sulla sicurezza interna, adottati nell'arco di meno di due settimane, come se non vi fosse più tempo da perdere.
E poi ci sono i fondi strutturali, bandiera per eccellenza del principio di solidarietà ma manche di sussidiarietà, che nell'era dell'onnipotenza di Caino viene prontamente riadattato alle nuove priorità e riconfigurato in senso centrale, perché le regioni ne frammenterebbero troppo la portata.
Il popolo dell'Europa, o almeno una parte di esso, si mobilita contro questa dottrina rumorosa di autodifesa ed invoca un'Europa di pace. Ma non sa, quel popolo, che la pace si costruisce nel silenzio del cuore e nella forza della testimonianza. Il pensiero cristiano oggi si rivolge all'Europa come ad un baluardo sì di pace, secondo l'insegnamento dei suoi padri fondatori, ma sente la necessità d'incarnarsi nella cosceinza civile a partire non da proclami, ma da un impegno collettivo. Che vuol dire, in ultima analisi, un impegno politico.
Quanto sta accadendo oggi in Europa deve servire da crinale per esortare definitivamente le persone, di fede laica o religiosa, a uscire dall'indifferenza e scendere in campo: fare politica nel senso più alto e severo del termine. Da più parti in fatti s'invoca la necessità di una reale integrazione politica tra i 27 stati membri come asse portante di un modello di difesa comune basato sulla deterrenza, ma quel processo può avere inizio solo dall'impegno, da subito, di ogni cittadino in favore della casa comune europea.
Gli strumenti ci sono, sin d'ora. E dato che Ursula von der Leyen ha più volte ripetuto che è tempo di agire, facciamo sì che ad agire non siano solo coloro che dai cambiamenti si apprestano a trarre il maggiore profitto.
CLS
Oggi la Commissione europea ha presentato la Strategia ProtectEU per la sicurezza interna volta a supportare gli Stati membri e rafforzare la capacità dell'UE di garantire la sicurezza dei propri cittadini. La strategia definisce una visione e un piano di lavoro ambiziosi per gli anni a venire, con una serie di strumenti legali più rigorosi, una maggiore condivisione delle informazioni e una cooperazione più approfondita.
In un ambiente di sicurezza modificato e in un panorama geopolitico in evoluzione, in cui le minacce ibride da parte di stati stranieri ostili e attori sponsorizzati dagli stati stanno aumentando, in cui potenti reti di criminalità organizzata stanno proliferando e criminali e terroristi stanno operando sempre più online, l'Europa deve rivedere il proprio approccio alla sicurezza interna. Annunciata dalla presidente von der Leyen nelle linee guida politiche, la strategia potenzierà la risposta dell'Unione alle minacce nuove e tradizionali alla sicurezza interna.
La strategia mira a promuovere un cambiamento di cultura sulla sicurezza interna, con un approccio che coinvolga cittadini, aziende, ricercatori e società civile. Gli aspetti della sicurezza saranno integrati nello sviluppo di nuove iniziative e un nuovo quadro di governance della sicurezza interna europea sosterrà l'attuazione della strategia.
Come ha affermato Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea: "La sicurezza è uno dei prerequisiti chiave per società aperte e dinamiche e un'economia fiorente. Ecco perché oggi lanciamo un'importante iniziativa per affrontare meglio le minacce alla sicurezza come il terrorismo, la criminalità organizzata, la crescente criminalità informatica e gli attacchi contro le nostre infrastrutture critiche. Rafforzeremo Europol e forniremo alle forze dell'ordine strumenti aggiornati per combattere la criminalità. Ma anche ricercatori, aziende e persino cittadini possono contribuire a una maggiore sicurezza per tutti".
La strategia europea per la sicurezza interna integra la strategia dell'Unione sulla preparazione e il Libro bianco sulla difesa europea. Insieme al prossimo Scudo europeo per la democrazia, formano un quadro completo per un'UE sicura, protetta e resiliente.
Obiettivi e azioni principali
Il nuovo panorama delle minacce richiede un cambiamento di mentalità e un approccio europeo alla sicurezza interna attraverso sette azioni chiave.
La prima riguarda una nuova governance della sicurezza a livello europeo, basata su:
- L'individuazione delle le implicazioni in termini di sicurezza e preparazione delle iniziative proposte dalla Commissione durante l'intero processo negoziale per la loro adozione e implementazione;
- L'analisi regolare delle minacce relative alla sicurezza interna per supportare il lavoro della Commissione nel suo nuovo formato voluto dalla von der leyen e denominato "Security College" e gli scambi in seno al Consiglio UE;
- Il Reporting periodico al Parlamento europeo e al Consiglio per monitorare e supportare l'attuazione delle iniziative principali.
La seconda riguarda la condivisione delle informazioni di intelligence, che in concreto vuol dire:
- Avere un panorama delle minacce alla sicurezza interna dell'UE, basandosi su varie valutazioni del rischio e della minaccia effettuate in particolare dalle agenzie dell'UE,
- Migliorare la condivisione di intelligence da parte degli Stati membri attraverso il Single Intelligence Analysis Capacity (SIAC) dell'UE,
- Garantire una migliore condivisione di informazioni da parte degli Stati membri con le agenzie e gli organismi dell'UE.
La terza azione chiave riguarda un rafforzamento degli strumenti di applicazione della legge. Infatti, le forze dell'ordine hanno bisogno degli strumenti giusti per essere efficaci. E con l'85% delle indagini penali che si basano su informazioni digitali, questo include l'accesso legale ai dati, in particolare la Strategia prevede:
- Un nuovo mandato per Europol per trasformarla in un'agenzia di polizia realmente operativa a supporto degli Stati membri,
- Rafforzare Frontex, Eurojust ed ENISA e garantire una stretta cooperazione tra le agenzie,
- Migliorare le capacità operative con un nuovo sistema di comunicazione critica per consentire la comunicazione transfrontaliera tra diverse autorità,
- Una tabella di marcia sull'accesso legale ed efficace ai dati per le forze dell'ordine,
- Una tabella di marcia tecnologica sulla crittografia e una valutazione d'impatto al fine di aggiornare le norme sulla conservazione dei dati dell'UE.
La quarta azione chiave riguarda la resilienza contro le minacce ibride per la protezione delle infrastrutture critiche, la cybersicurezza e le minacce online:
- Gli Stati membri devono attuare pienamente le direttive CER e NIS2,
- Un nuovo Cybersecurity Act e nuove misure per proteggere i servizi cloud e di telecomunicazione e sviluppare la sovranità tecnologica,
- Misure per ridurre la dipendenza da singoli fornitori esteri e ridurre i rischi delle nostre catene di fornitura da fornitori ad alto rischio, inclusa la revisione delle norme sugli appalti,
- Rafforzare la sicurezza degli hub di trasporto, con una strategia portuale dell'UE e nuovi sistemi di segnalazione per rafforzare la sicurezza aerea, i trasporti e le catene di fornitura,
- Un piano d'azione contro le minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari (CBRN).
La quinta azione chiave concerne il contrasto al crimine organizzato, ponendo l'accento sulla necessità di tracciare i flussi finanziari e proteggere i minori da questa minaccia:
- Un nuovo quadro giuridico sulla criminalità organizzata, con norme più severe sulle indagini,
- Una nuova strategia e un nuovo piano d'azione sulla droga e il traffico di droga,
- Un piano d'azione sulla protezione dei minori dalla criminalità,
- Rafforzare l'approccio "Follow the Money", anche mediante il pieno recepimento delle nuove norme sul recupero e la confisca dei beni,
- Una nuova legislazione contro il traffico di armi da fuoco; nuove strategie dell'UE sulla tratta di esseri umani e sui diritti delle vittime.
La sesta azione chiave riguarda la minaccia terroristica nell'UE, sempre molto elevata, di conseguenza l'UE deve essere ben attrezzata per anticipare le minacce, prevenire la radicalizzazione, proteggere i cittadini e rispondere agli attacchi:
- Una nuova agenda dell'UE per prevenire e contrastare il terrorismo e l'estremismo violento,
- Un nuovo set di strumenti per prevenire la radicalizzazione,
- uno studio di fattibilità per un nuovo sistema a livello dell'UE per tracciare il finanziamento del terrorismo.
Infine, la settima azione si rivolge alle realtà al di fuori dei confini dell'Europa, rafforzando la cooperazione internazionale in materia di sicurezza:
- Rafforzare le partnership con regioni chiave come l'America Latina e la regione del Mediterraneo,
- Concludere accordi internazionali da parte di Europol ed Eurojust, anche per istituire team operativi congiunti con le autorità locali di contrasto,
- Rafforzare lo scambio di informazioni con paesi terzi fidati,
- Completare la revisione del meccanismo di sospensione dei visti e affrontare le considerazioni sulla sicurezza nella prossima strategia sui visti.
L'intera Strategia poggia sull'analisi condotta dalla Commissione insieme con Europol nell'ambito del EU Serious and Organised Crime Threat Assessment (EU-SOCTA). La valutazione è stata presentata il 18 marzo ed evidenzia le aree di criminalità prioritarie e le principali minacce che l'UE dovrà affrontare nei prossimi quattro anni e che sono state riportate, come detto, nella Strategia.
La Commissione incentiva i progetti di riforma negli Stati membri
La Commissione europea ha approvato un nuovo lotto di 135 progetti nell'ambito dello Strumento di supporto tecnico (TSI), volti a supportare gli Stati membri nella preparazione, progettazione e attuazione di 390 riforme nel 2025. Questi progetti sono concepiti per aiutare gli Stati membri ad affrontare riforme chiave che rafforzeranno la resilienza e la competitività dell'UE e miglioreranno la vita dei cittadini. Una parte significativa, due terzi, è allineata alle 15 iniziative faro dell'UE, che si concentrano su esigenze di riforma comuni, tra cui il miglioramento della pubblica amministrazione, la promozione di un ambiente imprenditoriale migliore per le piccole e medie imprese (PMI) e la preparazione dei sistemi energetici per le transizioni verde e digitale.
Tra gli sforzi più notevoli, il TSI sosterrà 109 riforme per migliorare l'ambiente imprenditoriale, potenziare l'innovazione, costruire un'economia a zero emissioni nette e promuovere la sicurezza economica in tutta l'Unione. In particolare, 38 riforme aiuteranno 22 Stati membri a ridurre gli oneri amministrativi per le PMI, a dare impulso alle start-up e a promuovere produttività, resilienza e competitività. Nel campo della trasformazione digitale, il TSI sta inoltre supportando oltre 130 riforme con una forte enfasi sull'intelligenza artificiale e sulle tecnologie innovative. Un progetto di spicco, "FutureProof Education", guiderà le scuole in Germania, Svezia e Irlanda nell'integrazione responsabile dell'intelligenza artificiale, fornendo al contempo agli studenti competenze in materia di intelligenza artificiale.
Anche la collaborazione tra gli Stati membri è un obiettivo fondamentale, con 40 progetti multinazionali che affrontano sfide condivise attraverso l'apprendimento tra pari e lo scambio di buone pratiche. Ad esempio, 14 Stati membri stanno lavorando insieme per modernizzare le procedure fiscali e doganali dell'UE, con l'obiettivo di semplificare i processi e ridurre gli oneri per le PMI.
In totale, 119 riforme rafforzeranno le pubbliche amministrazioni in tutta l'UE, aiutandole ad affrontare le sfide future, promuovendo al contempo la trasformazione digitale, colmando le lacune di competenze e supportando la transizione verde. Attraverso questi progetti, il TSI continua a essere uno strumento fondamentale per promuovere gli obiettivi strategici dell'UE e migliorare la cooperazione transnazionale negli sforzi di riforma.
Prove tecniche di liquidità in vista dell'Unione dei risparmi e degli investimenti
La Commissione europea ha proposto di mantenere le attuali norme sui requisiti di liquidità per determinate transazioni finanziarie nell'ambito del quadro prudenziale bancario dell'UE. Questa mossa mira a garantire parità di condizioni tra le banche europee e internazionali, sostenendo la liquidità dei mercati finanziari dell'UE. Se adottata, contribuirà alla competitività del sistema finanziario dell'UE, a vantaggio di cittadini e aziende.
Ai sensi del regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR), alcune operazioni di finanziamento tramite titoli (SFT) a breve termine beneficiano attualmente di requisiti di liquidità inferiori a quelli stabiliti negli standard internazionali di Basilea III. Questo trattamento transitorio dovrebbe scadere il 28 giugno 2025, dopodiché si applicherebbero requisiti più elevati degli standard di Basilea. In termini più semplici, la proposta si concentra sulle transazioni a breve termine in cui le attività vengono temporaneamente scambiate con denaro contante. Queste transazioni sono essenziali per le banche per fornire liquidità ai mercati, in particolare per i titoli di Stato.
Le modifiche proposte al cosiddetto Net Stable Funding Ratio (NSFR) serviranno a: sostenere la liquidità dei mercati dell'UE, compresi i titoli di Stato e le obbligazioni di nuova generazione; evitare di aumentare i costi di emissione per gli Stati membri dell'UE e l'Unione europea quando emettono obbligazioni; e garantire che le banche dell'UE possano competere su un piano di parità con le banche di altri paesi. Ciò è in linea con gli obiettivi stabiliti nella recente Comunicazione sulla creazione di un'Unione dei risparmi e degli investimenti.
La proposta della Commissione sarà ora esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Data la prossima scadenza dell'attuale trattamento transitorio, la Commissione invita i colegislatori a elaborare questa proposta rapidamente.
partecipare si può: aperta una consultazione pubblica sulla bioeconomia
La Commissione ha aperto oggi una consultazione pubblica invitando tutte le parti interessate a esprimere il proprio punto di vista sulla futura strategia europea per la bioeconomia. Questa strategia esplorerà nuove opportunità per le aziende europee nel settore della bioeconomia e sosterrà gli obiettivi dell’UE in materia di ambiente, clima e competitività.
La consultazione pubblica s'inserisce nel processo di elaborazione della nuova strategia per la bioeconomia, che dovrebbe essere adottata entro la fine del 2025. Questa strategia sbloccherà il potenziale delle innovazioni nella bioeconomia, in modo che possano essere commercializzate, generando posti di lavoro puliti e crescita. Si concentrerà sul rafforzamento della circolarità e della sostenibilità, contribuendo al contempo alla decarbonizzazione dell’economia europea lungo l’intera catena del valore.
La preparazione della nuova strategia per la bioeconomia si allineerà alle principali iniziative dell’UE, come la bussola per la competitività e il patto per l’industria pulita. Terrà conto anche degli aspetti legati alla competitività globale.
La consultazione sarà aperta fino al 23 giugno ed è disponibile sul portale “Di' la tua”.
Inoltre, le parti interessate possono contribuire al lavoro sulla strategia per la bioeconomia partecipando a sessioni mirate sulla bioeconomia nei prossimi eventi. Possono, ad esempio, partecipare al dialogo delle parti interessate dell’economia circolare della piattaforma europea delle parti interessate dell’economia circolare, che si svolgerà il 10 aprile, e alla Settimana verde dell’UE, che si svolgerà dal 3 al 5 giugno.
La Commissaria per l'Ambiente, la resilienza idrica e un'economia circolare competitiva, Jessika Roswall, ha dichiarato: "Dobbiamo compiere uno sforzo collettivo per costruire una bioeconomia prospera, sostenibile e circolare. Questa consultazione è un modo fondamentale per raccogliere quante più idee possibili per definire la futura strategia per la bioeconomia, riflettendo le esigenze e le aspirazioni di cittadini, imprese, agricoltori, silvicoltori e altre parti interessate. Invito tutte le parti interessate a contribuire."
Fondi strutturali e paesaggi urbani: selezionati i progetti
La Commissione europea e la regione Hauts-de-France, in qualità di soggetto responsabile dell'Iniziativa urbana europea (IUE), hanno annunciato oggi la selezione di 20 progetti innovativi nell'ambito del loro terzo invito a presentare iniziative urbane innovative. Sostenuti con 94 milioni di euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), questi progetti, che saranno attuati in 13 Stati membri dell’UE, promuoveranno la trasformazione degli ambienti urbani e apriranno la strada a città più verdi e digitali.
I progetti selezionati includono il rinnovamento delle batterie usate dei veicoli elettrici a Tilburg, nei Paesi Bassi, e la riconversione di edifici sfitti ad uso comunitario a Košice, in Slovacchia. Ciascun progetto riceverà fino a 5 milioni di euro dal FESR, coprendo l’80% dei costi ammissibili. Questi progetti pionieristici fungono da esempi di spazi urbani innovativi in tutta Europa, con una parte dei finanziamenti FESR dedicata a promuoverne la replica in altre città dell’UE.
Annunciati i prossimi bandi del programma Digital Europe per l'intelligenza artificiale
La Commissione stanzierà 1,3 miliardi di euro per la diffusione delle tecnologie critiche che sono strategicamente importanti per il futuro dell’Europa e per la sovranità tecnologica del continente attraverso il programma di lavoro Digital Europe Programme (DIGITAL) per il periodo 2025-2027 adottato oggi.
Il programma di lavoro si concentra sulla diffusione dell’intelligenza artificiale (AI) e sulla sua adozione da parte delle imprese e della pubblica amministrazione, sul cloud e sui dati, sulla resilienza informatica e sulle competenze digitali.
Più specificamente, le priorità chiave del programma di lavoro DIGITAL includono il miglioramento della disponibilità dell’IA generativa in settori chiave, come la sanità; sostenere gli European Digital Innovation Hub (EDIH) per fornire alle aziende l’accesso alle competenze tecniche e alle opportunità di testare le tecnologie; sviluppare l’iniziativa Destination Earth per sostenere la gestione del clima e del rischio di catastrofi; aumentare la resilienza informatica; sviluppare la capacità degli istituti di istruzione dell’UE di coltivare e attrarre talenti; facilitare la struttura del portafoglio di identità digitale dell’UE e stimolare la trasformazione digitale dei servizi pubblici.
Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva per la Sovranità, sicurezza e democrazia tecnologica, ha dichiarato: "Per garantire la sovranità tecnologica europea occorre investire in tecnologie avanzate e consentire alle persone di migliorare le proprie competenze digitali. Con le opportunità offerte dal programma Europa digitale, stiamo garantendo che le nuove tecnologie, e con esse il nuovo potenziale, raggiungano i cittadini, le imprese e le pubbliche amministrazioni europee."
DIGITAL è il primo programma di finanziamento dell’UE interamente incentrato sul portare la tecnologia digitale alle imprese e ai cittadini. Con un bilancio di 8,1 miliardi di euro nell’ambito dell’attuale quadro finanziario pluriennale 2021-2027, ha plasmato la trasformazione digitale della società e dell’economia europea.
Bologna premiata per la mobilità urbana
Ieri sera Bologna ha ricevuto il Premio della Settimana Europea della Mobilità e l'associazione ceca Pěšky městem il Premio Azione Mobilità, dal Commissario per i Trasporti e il Turismo Sostenibili, Apostolos Tzitzikostas, durante la cerimonia di premiazione della Settimana Europea della Mobilità.
Entrambi i premi promuovono la consapevolezza della mobilità urbana sostenibile e riconoscono le iniziative eccezionali implementate durante la Settimana europea della mobilità nel 2024.
La giuria ha elogiato Bologna per aver reso la mobilità sostenibile più accessibile attraverso una serie impressionante di Giornate Senza Auto durante la Settimana della Mobilità di settembre 2024, stand informativi e attività educative. Molte organizzazioni locali, private e guidate dai cittadini sono state coinvolte in eventi sui piani di mobilità urbana sostenibile e sulla trasformazione dello spazio pubblico, che hanno contribuito a promuovere un senso di appartenenza alla comunità.
Pěšky městem ha impressionato con una campagna nazionale che promuove la mobilità attiva, coinvolgendo 501 scuole in 338 città ceche. L’iniziativa ha incoraggiato le famiglie ad andare a scuola a piedi, evidenziando i benefici per la salute e l’ambiente.
La città slovena Solčava ha ricevuto una menzione speciale per il suo impegno a favore del trasporto sostenibile, dimostrando che anche le piccole comunità possono avere un grande impatto.
Il Commissario Tzitzikostas ha dichiarato: "I vincitori di quest'anno si sono distinti nel progettare spazi pubblici vivaci e a misura d'uomo, che non sono solo verdi ma anche fiorenti centri di comunità e connessione. I finalisti hanno dimostrato che le destinazioni turistiche più popolari possono anche servire le comunità locali promuovendo il trasporto sostenibile. Congratulazioni a tutti!".
Durante la Settimana europea della mobilità, che si svolge ogni anno dal 16 al 22 settembre, le città possono scegliere di ospitare una giornata senza auto e attività per promuovere nuove infrastrutture e sensibilizzare sulle opzioni di mobilità sostenibile. Nel 2024 si sono iscritte oltre 2.700 città di 45 paesi. Oltre 900 imprese, istituti scolastici, organizzazioni della società civile, iniziative dei cittadini e comuni hanno registrato azioni di mobilità.
L'Europa in aiuto del settore vitivinicolo
Oggi la Commissione europea propone una serie di misure per garantire che il settore vitivinicolo europeo rimanga competitivo, resiliente e un motore economico chiave nei decenni a venire. Questo settore deve affrontare diverse sfide, come il cambiamento delle tendenze dei consumatori, il cambiamento climatico e le incertezze del mercato. La proposta della Commissione introduce misure mirate per aiutare il settore a gestire il proprio potenziale produttivo, ad adattarsi alle mutevoli preferenze dei consumatori e a sfruttare nuove opportunità. Queste misure contribuiranno inoltre a mantenere la vitalità di molte zone rurali che dipendono dall’occupazione nel settore vitivinicolo. Includono una maggiore flessibilità negli impianti, mezzi per prevenire le eccedenze, regole di marketing chiare, un maggiore sostegno per diventare più resilienti ai cambiamenti climatici, un’etichettatura armonizzata e un aiuto per promuovere l’enoturismo.
Christophe Hansen, Commissario per l'Agricoltura e l'alimentazione, ha dichiarato: "L'UE è leader mondiale nella produzione ed esportazione di vino. Al di là del peso economico del settore e del know-how dei nostri viticoltori, i vigneti sono parte integrante dei nostri paesaggi e del nostro patrimonio culturale. Ecco perché presento oggi questo pacchetto di misure, rispondendo direttamente alle richieste del settore e degli Stati membri. Sono convinto che le nostre proposte contribuiranno a stabilizzare il mercato e consentiranno ai produttori di cogliere nuove opportunità e rispondere alle mutevoli aspettative dei consumatori. Invito gli Stati membri e il Parlamento europeo ad agire rapidamente in vista dell'adozione definitiva e dell'attuazione di queste misure per sgravare il settore ».
Prendendo spunto dal Rapporto Generale sulle attività dell'Unione Europea nel 2024, appena pubblicato dalla Commissione, vogliamo sviluppare alcuni punti di riflessione sull'interpretazione del nostro essere europei in un momento storico di riconversione identitaria. Avivene nel mondo, avviene in Europa.
Un anno breve il 2024, che ha visto sbiadire gli obiettivi faro della transizione digitale ed ecologica, surclassati dalle molteplici voci di protresta degli operatori economici, mentre si è reso impellente il processo di superamento del vecchio tabù identitario di incompatibilità con ogni rimando al tema della difesa militare.
Il rapporto vuole sottolineare come, pur in tempi difficili, il mercato unico ha rappresentato un sicuro successo, degno di essere perseguito anche nel futuro, in onore alla sua natura di perenne work in progress. Ma proprio a fine 2024 il rapporto Draghi ha messo in luce le carenze che l'economia europea sconta rispetto ai suoi competitor mondiali, addebitando buona parte della responsabilità proprio all'eccessiva regolamentazione da parte di Bruxelles.
Adesso il grande pericolo è dato dal principio inverso di un generale riarmo normativo da parte dei singoli stati membri, magari applicato anche al settore della difesa.
Ci sono tanti modi per incrinare una certezza, il primo fra tutti è che non debba necessariamente reggersi sul consenso unanime, non debba cioè essere frutto di un attento vaglio e affinamento nel confronto a più voci, ma nasca da estemporanee dinamiche nazionalistiche.
Su un punto, però, i paesi europei hanno trovato un accordo importante nel 2024: il contrasto all'immigrazione definita per se stessa illegale ( di fatto) e gli strumenti per mettere in atto tale contrasto; sicché uno dei maggiori traguardi raggiunti lo scorso anno è proprio quello di aver adottato il Patto su migrazione e asilo. Si dice che abbia una funzione anche di carattere ideologico, perché sul piano pratico le modalità di implementazione lasciano un po' a desiderare: l'obbligo di solidarietà non sarebbe tale se può essere prontamente convertito in un equivalente monetario, i cui tempi e modi di incasso sono tutti da vedere. Ma è bastato affermare il principio che l'Europa ha un'unica frontiera, per riscuotere il plauso di chi si sentiva abbandonato.
Il capitolo migranti resterà una pagina desolante del racconto dell'Europa, non certo ispirata ai valori dei padri fondatori, e proprio in questi giorni quel confuso intreccio di norme e regole d'ingaggio per il contrasto ai flussi migratori si arricchisce della sua degna appendice: lo sdoganamento morale delle deportazioni dei clandestini in centri di accoglienza, meglio di respingimento finale, ubicati in paesi extra UE.
Di questi tempi va così, in attesa di capire se la nuova paura della guerra, mai sperimentata prima dalle giovani generazioni europee, sarà pari in quanto a scadimento morale nella reazione da parte delle istituzioni europee, alla paura di questi ultimi anni dell'invasione di esseri umani in fuga dal terzo mondo.
CLS
Europa e Sud Africa stringono un partenariato strategico con investimenti per un valore di 4.7 miliardi
Oggi, la Presidente Ursula von der Leyen e il Presidente António Costa prendono parte al vertice UE-Sudafrica a Città del Capo per rafforzare la loro partnership strategiche. Europa e Sud Africa hanno concordato di avviare colloqui su una nuova generazione di accordi commerciali: un partenariato per il commercio ed investimenti sostenibili.
Il Sud Africa sarà il primo paese a firmare un accordo del genere con l'UE. L'accordo si concetra sugli investimenti, sulla transizione verso l'energia pulita, sulle competenze e sullo sviluppo di industrie strategiche lungo l'intera filiera. E. dato che di questi tempi va di moda, i leader hanno anche concordato di estendere la loro cooperazione alle materie prime essenziali.
Come parte essenziale di questo nuovo capitolo nelle relazioni UE-Sudafrica, la Presidente von der Leyen ha annunciato un pacchetto di investimenti nell'ambito del piano Global Gateway del valore di 4,7 miliardi di euro. La maggior parte del pacchetto, 4,4 miliardi di euro, sarà investita in progetti a sostegno di una transizione energetica pulita ed equa nel paese. Si tratta della prima attuazione dell'impegno preso dal Presidente von der Leyen e dal Presidente Ramaphosa con il lancio della campagna Scaling up Renewables in Africa, a margine del Summit del G20 di Rio. In collaborazione con Global Citizen e sostenuta dall'Agenzia Internazionale per l'Energia, la campagna culminerà con un importante evento a margine del prossimo Summit del G20 di Johannesburg.
Il pacchetto Global Gateway si concentra anche sulle infrastrutture di connettività, sia fisiche che digitali, e sul potenziamento dell'industria farmaceutica locale.
Non solo l'antisemitismo, l'Europa in azione anche contro l'odio contro l'Islam
La Commissione organizza congiuntamente al Consiglio d'Europa la seconda riunione di coordinamento sulla lotta all'odio e al razzismo contro i musulmani, che si terrà oggi e domani.
Questo evento riunisce un'ampia gamma di parti interessate provenienti dagli Stati membri dell'UE, dal Consiglio d'Europa, dal Canada, dalla Nuova Zelanda, da organizzazioni internazionali, dalle agenzie dell'UE e dai media. I partecipanti discuteranno la questione critica della terminologia: trovare il linguaggio più efficace per descrivere e combattere l'odio anti-musulmano. Verrà inoltre evidenziato il ruolo dei media nel plasmare la percezione pubblica e le misure volte a evitare la normalizzazione del discorso anti-musulmano, con particolare attenzione all'individuazione di soluzioni innovative e alla condivisione delle migliori pratiche per contrastare questa tendenza.
L'evento è stato aperto da Magnus Brunner, Commissario per gli Affari Interni e la Migrazione. Domani, la Commissaria per l'uguaglianza, la preparazione e la gestione delle crisi, Hadja Lahbib, parteciperà tramite un messaggio video, sottolineando l'impegno della Commissione in questa causa fondamentale.
Nella tana del lupo per parlare di privacy e diritti digitali
Il Commissario per la democrazia, la giustizia, lo stato di diritto e la tutela dei consumatori, Michael McGrath, è a Washington DC, Stati Uniti, oggi e domani.
Il Commissario McGrath parteciparà a una serie di incontri di alto livello con membri del Congresso, agenzie statunitensi, la comunità imprenditoriale UE-USA e organizzazioni della società civile. Parlerà dell'implementazione delUE-US Data Privacy Framework, che governa la sicurezza e la libertà dei flussi di flussi di dati, e degli sforzi dell'UE per aumentare la competitività, semplificare le normative e guidare l'innovazione, inclusa la prossima proposta sul 28° regime.
Il Commissario affronterà anche la tutela dei consumatori, incluso l'imminente Digital Fairness Act, il ruolo delle piattaforme di e-commerce e la recente comunicazione sull'e-commerce.
2024: Un anno difficile, ma un bilancio ugualmente positivo secondo il rapporto pubblicato dalla Commissione
La Commissione ha pubblicato l'edizione 2024 della Relazione generale sulle attività dell'UE. La relazione, redatta in linea con il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, presenta i principali risultati conseguiti dall'UE nel 2024 nel fornire servizi ai cittadini dell'UE, affrontando al contempo nuove e senza precedenti sfide in un contesto geopolitico sempre più frammentato.
L'UE è rimasta ferma nel fornire sostegno politico, finanziario, umanitario e militare all'Ucraina e al popolo ucraino, mentre la Russia continuava la sua brutale e illegale guerra di aggressione. L'UE ha continuato a imporre un pesante tributo alla Russia attraverso le sue sanzioni senza precedenti che limitavano la capacità della Russia di finanziare la sua guerra. La relazione mostra anche come il piano REPowerEU abbia contribuito a ridurre la dipendenza dell'UE dai combustibili fossili russi e ad accelerare la transizione verso l'energia pulita. L'UE ha intensificato l'azione per migliorare la competitività della sua economia sia attraverso il Mercato unico che a livello globale attraverso una politica estera economica rafforzata. E ha mantenuto la rotta dell'ambizioso programma per una crescita e una prosperità pulite, digitali, sostenibili e inclusive.
Nel 2024, l'UE ha continuato a rafforzare la sua sicurezza, difesa e preparazione, grazie all'adozione della sua prima strategia industriale di difesa europea, nonché a rafforzare la sua prontezza a far fronte a crisi future. L'anno scorso ha anche segnato un importante passo avanti nel settore della migrazione con l'adozione del Patto sulla migrazione e l'asilo, un insieme di nuove regole basate sui principi di responsabilità e solidarietà. L'UE ha inoltre continuato a investire nel rafforzamento dei partenariati globali. Il 2024 è stato anche un anno di transizione istituzionale con le elezioni europee e l'elezione della nuova Commissione, guidata dalla Presidente von der Leyen.
Link nella sezione in abbonamento.
Continuano gli acquisti di gas congiunto per la sicurezza energetica europea
AggregateEU è l'iniziativa di punta della Commissione per l'aggregazione della domanda e l'acquisto coordinato di gas a livello europeo come parte della piattaforma energetica dell'UE, lanciata nell'aprile 2023, per rendere l'approvvigionamento energetico dell'UE più diversificato, sicuro e coordinato. Oggi la Commissione ha lanciato il secondo round per coordinare gli acquisti di gas.
Attraverso la piattaforma gli acquirenti dell'UE e della Comunità dell'energia possono presentare la propria domanda di gas per più periodi di 6 mesi, compresi tra luglio 2025 a ottobre 2030, e accedere in questo modo a offerte competitive da parte di fornitori internazionali affidabili. Per partecipare a questa gara, le domande vanno presentate entro il 17 marzo e saranno messe a gara per la manifestazione di interesse da parte di potenziali fornitori dal 18 al 21 marzo. Dopo che la domanda e l'offerta saranno abbinate tramite la piattaforma, le singole aziende negozieranno il loro contratto bilateralmente.
Il Commissario per l'energia e l'edilizia abitativa, Dan Jørgensen, ha affermato: "Mentre continuiamo a perseguire la transizione energetica, garantire forniture di gas prevedibili per la nostra Unione rimane fondamentale in questi tempi turbolenti. Se mettiamo insieme il nostro peso di mercato, le nostre aziende possono accedere a offerte stabili a condizioni migliori. Finché non decarbonizzeremo completamente le nostre economie e società, questo non solo contribuirà a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, ma rafforzerà anche la nostra competitività".
I round di medio termine su AggregateEU sono un servizio offerto dalla Commissione per garantire stabilità e prevedibilità delle forniture di gas oltre la crisi a breve termine che l'UE ha dovuto affrontare negli ultimi anni. Fondamentalmente, questa nuova gara d'appalto a medio termine dimostra la nostra continua determinazione a diversificare le nostre forniture di energia lontano dalla Russia.
Questo ultimo round si basa su un primo round di medio termine di enorme successo che ha avuto luogo a partire da febbraio 2024, quando le offerte hanno quasi triplicato la domanda presentata dalle aziende dell'UE. Si basa anche sui precedenti round di breve termine che dal 2023 sono riusciti a far corrispondere 42 miliardi di metri cubi di richieste e offerte di domanda.
Pubblicati i risultati del bando europeo per la protezione degli spazi pubblici
La Commissione ha selezionato 13 progetti, che coinvolgono 163 partecipanti provenienti da 22 Stati membri e due paesi terzi, che riceveranno un totale di 30 milioni di euro dal Fondo sicurezza interna (ISF) per proteggere spazi pubblici quali centri commerciali, trasporti pubblici, luoghi di intrattenimento e luoghi di culto. 5 milioni di euro del bilancio totale saranno destinati alla protezione dei luoghi di culto, delle scuole e degli incontri comunitari ebraici.
È il risultato di un invito a presentare proposte sulla protezione degli spazi pubblici rivolto ad autorità pubbliche, forze dell'ordine, istituti di ricerca e aziende private.
Tutti questi progetti, la cui operatività è prevista per la prima metà del 2025, sosterranno l'attuazione del programma antiterrorismo dell'UE. Si concentreranno su settori prioritari chiave, come la lotta al traffico di armi da fuoco, il contrasto alle minacce rappresentate dai droni non collaborativi e la protezione dalle minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari.
Selezionate in sei paesi europei le fabbriche dell'intelligenza artificiale
L'impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC) ha selezionato sei nuove fabbriche di intelligenza artificiale (IA) nell'UE, dopo la prima selezione di sette fabbriche di intelligenza artificiale avvenuta nel dicembre 2024.
Germania, Austria, Bulgaria, Francia, Polonia e Slovenia sono i paesi che ospiteranno le nuove fabbriche di intelligenza artificiale selezionate, con il supporto di un investimento nazionale ed europeo complessivo di circa 485 milioni di euro. Le fabbriche forniranno un accesso privilegiato alle startup di intelligenza artificiale e alle piccole e medie imprese (PMI), promuovendo la crescita e un'espansione più efficiente.
Le fabbriche di intelligenza artificiale rappresentano un pilastro fondamentale della strategia della Commissione volta a fare dell'Europa un attore leader nel campo dell'intelligenza artificiale, riunendo 17 Stati membri e due Stati associati EuroHPC. L'infrastruttura e i servizi forniti dalle fabbriche di intelligenza artificiale sono essenziali per sfruttare appieno il potenziale del settore in Europa. Grazie al supporto della rete di supercomputer di livello mondiale dell'UE, queste fabbriche riuniranno gli ingredienti chiave dell'innovazione dell'intelligenza artificiale: potenza di calcolo, dati e talento. Ciò consentirà alle aziende di intelligenza artificiale, in particolare alle PMI e alle start-up, nonché ai ricercatori, di migliorare la formazione e lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale su larga scala, affidabili ed etici.
Come annunciato dalla Presidente von der Leyen all'AI Action Summit di Parigi, l'iniziativa Invest AI mira a mobilitare fino a 200 miliardi di euro di investimenti europei nell'intelligenza artificiale. Prevede l'implementazione di diverse gigafactory di intelligenza artificiale in tutta Europa, che saranno enormi strutture di calcolo ad alte prestazioni progettate per sviluppare e addestrare modelli e applicazioni di intelligenza artificiale di prossima generazione.
Questa iniziativa di finanziamento si basa sugli sforzi precedenti, con 22,7 milioni di euro e 17,8 milioni di euro stanziati nel 2020 e nel 2022. Con questo investimento, la Commissione rafforza il suo impegno a proteggere i suoi cittadini e prevenire futuri attacchi, promuovendo un'Europa più sicura e protetta per tutti.
La dichiarazione di ursula Von der Leyen sulle misure di risposta dell'Europa ai dazi americani
In risposta all'imposizione di nuovi dazi ingiustificati degli Stati Uniti sulle importazioni di acciaio e alluminio dall'UE, la Commissione ha lanciato contromisure rapide e proporzionate sulle importazioni statunitensi nell'UE.
La Commissione si rammarica della decisione degli Stati Uniti di imporre tali dazi, ritenendoli ingiustificati, dirompenti per il commercio transatlantico e dannosi per le aziende e i consumatori, spesso con conseguenti prezzi più alti.
La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha affermato: "Le relazioni commerciali tra l'Unione europea e gli Stati Uniti sono le più grandi al mondo. Hanno portato prosperità e sicurezza a milioni di persone e il commercio ha creato milioni di posti di lavoro su entrambe le sponde dell'Atlantico. Da questa mattina gli Stati Uniti stanno applicando un dazio del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio. Ci rammarichiamo profondamente di questa misura. I dazi sono tasse. Sono dannosi per le aziende e ancora peggio per i consumatori. Questi dazi stanno interrompendo le catene di approvvigionamento. Portano incertezza per l'economia. I posti di lavoro sono in gioco. I prezzi saliranno. In Europa e negli Stati Uniti. L'Unione europea deve agire per proteggere i consumatori e le aziende. Le contromisure che adottiamo oggi sono forti ma proporzionate. Poiché gli Stati Uniti stanno applicando tariffe per un valore di 28 miliardi di dollari, stiamo rispondendo con contromisure per un valore di 26 miliardi di euro. Ciò corrisponde alla portata economica delle tariffe statunitensi. Le nostre contromisure saranno introdotte in due fasi. A partire dal 1° aprile e pienamente operative dal 13 aprile. Nel frattempo, rimarremo sempre aperti ai negoziati. Crediamo fermamente che in un mondo pieno di incertezze geopolitiche ed economiche, non sia nel nostro interesse comune gravare le nostre economie con tariffe. Siamo pronti a impegnarci in un dialogo significativo. Ho incaricato il Commissario per il commercio Maroš Šefčovič di riprendere i colloqui per esplorare soluzioni migliori con gli Stati Uniti".
La Commissione europea ha avviato oggi una consultazione invitando tutti gli stakeholder interessati a commentare la bozza del nuovo quadro sugli aiuti di Stato che accompagna il Clean Industrial Deal ("CISAF").
Il 26 febbraio 2025, la Commissione ha pubblicato la comunicazione sul Clean Industrial Deal: una tabella di marcia comune per la competitività e la decarbonizzazione, annunciando l'adozione di un nuovo quadro europeo sugli aiuti di Stato nel secondo trimestre del 2025. Oggi, la Commissione avvia una consultazione sulla bozza di testo del CISAF. L'adozione è prevista per giugno 2025.
Il CISAF accompagnerà il Clean Industrial Deal stabilendo come gli Stati membri possono progettare misure di aiuti di Stato per sostenere i suoi obiettivi, basandosi sull'esperienza con le disposizioni transitorie del Temporary Crisis and Transition Framework ("TCTF") (vale a dire sezioni 2.5, 2.6 e 2.8 TCTF). Una volta adottato, il CISAF sostituirà il TCTF e dovrebbe essere in vigore fino al 31 dicembre 2030, offrendo un orizzonte di pianificazione più lungo per gli Stati membri e prevedibilità e certezza degli investimenti per le aziende. Faciliterà alcuni requisiti standard, come la procedura di gara obbligatoria per l'assegnazione degli aiuti di Stato, che accelererà l'uso dei regimi una volta che saranno istituiti dagli Stati membri.
Le parti interessate possono rispondere alla consultazione fino al 25 aprile 2025. La proposta e i dettagli sulla consultazione sono disponibili nella sezione in abbonamento.
La bozza del CISAF stabilisce le condizioni in base alle quali gli aiuti di Stato per determinati investimenti e obiettivi sarebbero considerati compatibili con il mercato interno. La Commissione incoraggia gli Stati membri a istituire regimi di aiuti ove opportuno. Una volta autorizzati dalla Commissione, i regimi di aiuti di Stato consentono un rapido dispiegamento di sovvenzioni di aiuti individuali. Contribuisce pertanto alla semplificazione delle norme sugli aiuti di Stato per i progetti che contribuiscono ad accelerare gli obiettivi del Clean Industrial Deal.
La bozza del CISAF contiene disposizioni per i seguenti tipi di misure di aiuto:
- Misure che accelerano l'introduzione delle energie rinnovabili: gli Stati membri sarebbero in grado di istituire schemi per investimenti in energie rinnovabili e stoccaggio di energia con procedure di gara semplificate che possono essere implementate rapidamente, includendo al contempo sufficienti garanzie per proteggere la parità di condizioni. Gli Stati membri potrebbero ideare schemi per tecnologie specifiche in base al loro particolare mix energetico nazionale. Sarebbero anche in grado di concedere aiuti per tecnologie meno mature, come l'idrogeno rinnovabile, in un processo semplificato senza gara. Gli Stati membri dovrebbero garantire che i progetti ammissibili siano implementati entro una tempistica specifica per garantire un effetto di accelerazione efficace. La proposta contiene anche agevolazioni specifiche per gli aiuti di Stato per la flessibilità non fossile e meccanismi di capacità;
- Misure che facilitano la decarbonizzazione industriale: gli Stati membri sarebbero in grado di sostenere investimenti in tutte le tecnologie pertinenti che portano alla decarbonizzazione. Gli Stati membri potrebbero (i) istituire schemi basati su gare d'appalto o (ii) sostenere direttamente i progetti, senza gare d'appalto, entro determinati limiti. Per progetti molto grandi, gli Stati membri dovrebbero dimostrare che il finanziamento pubblico non supera il divario di finanziamento del progetto. Gli Stati membri dovranno garantire che i progetti ammissibili siano implementati entro una tempistica specifica per garantire un effetto di accelerazione efficace;
- Misure che garantiscano una capacità produttiva sufficiente nelle tecnologie pulite: la proposta consentirebbe il sostegno degli Stati membri per la produzione di determinate apparecchiature per tecnologie pulite (attualmente definite come: batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori e utilizzo e stoccaggio della cattura del carbonio) nonché i componenti chiave e le materie prime essenziali necessarie per la produzione di tali apparecchiature. Gli Stati membri sarebbero in grado di istituire regimi di aiuti per sostenere gli investimenti necessari fino a determinati limiti (aumentati per gli investimenti nelle aree assistite). Fatte salve rigorose garanzie, gli Stati membri potrebbero anche fornire importi di aiuti più elevati per corrispondere al livello di sostegno offerto nei paesi terzi per un particolare progetto, per evitare che tali investimenti vengano dirottati lontano dall'Europa.
- Misure per ridurre i rischi degli investimenti privati: gli Stati membri potrebbero adottare misure per ridurre i rischi associati agli investimenti privati in energia rinnovabile, decarbonizzazione industriale, capacità produttiva nelle tecnologie pulite nonché determinate infrastrutture energetiche.
L'Europa si attiva per garantire la disponibilità dei medicinali essenziali
Oggi la Commissione ha proposto un regolamento per migliorare la disponibilità di medicinali essenziali nell'UE. La proposta mira a proteggere la salute umana incentivando la diversificazione della filiera e potenziando la produzione farmaceutica nell'UE. Ciò sosterrà il settore farmaceutico dell'UE, che contribuisce in modo significativo alla nostra economia. La legge mira inoltre a migliorare l'accesso ad altri medicinali di interesse comune, che potrebbero non essere disponibili in determinati mercati. Questa iniziativa contribuisce all'obiettivo dell'Unione europea per la salute di garantire che i pazienti dell'UE abbiano accesso ai medicinali di cui hanno bisogno, quando ne hanno bisogno.
La presidente von der Leyen ha annunciato la legge sui medicinali essenziali nelle sue linee guida politiche per ridurre le dipendenze e migliorare la resilienza dell'UE, in particolare per i medicinali e i principi attivi per i quali vi sono solo pochi produttori o paesi fornitori. Integra le proposte legislative già presentate per affrontare la carenza di medicinali nell'UE, in particolare la riforma farmaceutica.
Negli ultimi anni, gli Stati membri hanno dovuto affrontare gravi carenze di medicinali e sfide globali come la pandemia di COVID-19 e le tensioni geopolitiche hanno chiaramente esposto significative vulnerabilità nella filiera farmaceutica dell'UE. Le carenze possono mettere a rischio la vita dei pazienti e gravare notevolmente sui nostri sistemi sanitari. Queste carenze possono essere causate da problemi di produzione, vulnerabilità della filiera o competizione globale per le risorse. Il Critical Medicines Act mira a fornire un kit di strumenti industriali per affrontare questi problemi, rendendo l'UE un mercato in cui la produzione di medicinali critici sarà più attraente.
La legge faciliterà gli investimenti per le aziende che aumentano la produzione di medicinali critici nell'UE, incentivando al contempo azioni che rendono le filiere più resilienti. Offrirà inoltre agli Stati membri la possibilità di unirsi per aumentare il loro potere d'acquisto.
Gli elemnti chiave della proposta normativa soni i seguenti:
- I progetti strategici creeranno, aumenteranno o modernizzeranno la capacità produttiva dell'UE per medicinali critici o i loro ingredienti. Questi progetti industriali potrebbero beneficiare di un accesso più facile ai finanziamenti e di un supporto amministrativo, normativo e scientifico accelerato.
-Sono state pubblicate linee guida sugli aiuti di Stato per aiutare gli Stati membri a sostenere finanziariamente tali progetti strategici.
- Gli Stati membri possono utilizzare gli appalti pubblici per diversificare e incentivare la resilienza delle catene di approvvigionamento. Per i medicinali critici, gli acquirenti dovranno includere un insieme più ampio di requisiti nelle loro procedure di appalto, come fonti diversificate di materiale di input e monitoraggio delle catene di approvvigionamento. In caso di elevata dipendenza da un singolo o un numero limitato di paesi, dovranno anche utilizzare requisiti di appalto che favoriscano la produzione di medicinali critici nell'UE. Ciò sarà possibile anche per altri medicinali di interesse comune, quando giustificato.
- La Commissione sosterrà gli appalti collaborativi tra diversi Stati membri su richiesta degli Stati membri, per affrontare le disparità di disponibilità e accesso di medicinali critici e altri medicinali di interesse comune in tutta l'UE.
- Saranno esplorate partnership internazionali con paesi e regioni ccon orientamento affine, per ampliare la catena di approvvigionamento e ridurre le dipendenze da un singolo o un numero limitato di fornitori.
Affrontare le carenze e garantire l'accesso ai medicinali è una priorità per l'UE da molti anni. La strategia farmaceutica per l'Europa del 2020 ha definito una serie di misure normative e un ulteriore supporto all'industria per promuovere la ricerca e l'innovazione nel settore dei medicinali, affrontando al contempo le carenze e la mancanza di accesso per i pazienti. Ha inoltre portato all'avvio di un dialogo strutturato sulla dimensione industriale della sicurezza dell'approvvigionamento con tutte le parti interessate. Nel 2022, l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha ricevuto un mandato più forte per gestire le carenze. Da allora, insieme a gruppi di autorità nazionali, ha svolto un ruolo chiave nel monitoraggio e nella risposta alle carenze di medicinali critici.
Nel 2023, la Commissione ha proposto un'ambiziosa revisione della legislazione farmaceutica dell'UE, per migliorare l'accesso e rafforzare le catene di fornitura dei medicinali. Questa riforma è attualmente in fase di negoziazione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. Ulteriori iniziative intraprese includono la pubblicazione di un elenco dell'Unione di medicinali critici, per aiutare a identificare e monitorare i medicinali critici; e una comunicazione della Commissione per affrontare le carenze di medicinali nell'UE.
Il Critical Medicines Act integra queste misure con strumenti di politica industriale per affrontare le vulnerabilità della catena di fornitura dei medicinali critici e ridurre le dipendenze dell'UE in quest'area strategica.
Commissione e Consiglio gettano le basi per una cooperazione strategica con il Sudafrica
Il 13 marzo, la Presidente Ursula von der Leyen, insieme al Presidente António Costa, parteciperà al Summit UE-Sudafrica a Città del Capo. Il Summit è un'opportunità per riaffermare l'impegno dell'Europa nei confronti della sua partnership unica con il Sudafrica, rafforzare i nostri legami strategici e affrontare insieme le sfide globali. Al Summit, la Presidente von der Leyen annuncerà un "Global Gateway Investment Package" dell'UE con il Sudafrica per promuovere investimenti reciprocamente vantaggiosi attraverso sovvenzioni e prestiti pubblici e privati da parte di istituzioni finanziarie europee e locali.
Questo pacchetto si concentrerà sul supporto della Just Energy Transition del Sudafrica con investimenti in progetti di idrogeno verde, lavorazione e raffinazione di minerali essenziali, sviluppo di competenze della forza lavoro locale e posti di lavoro per l'economia verde; rafforzamento delle infrastrutture di connettività attraverso corridoi di trasporto, logistica pulita e digitalizzazione; e rafforzamento della capacità di produzione di vaccini e potenziamento delle catene del valore farmaceutiche locali migliorando la qualità dei prodotti farmaceutici e rafforzando le competenze sulle normative sanitarie e sui vaccini.
Il pacchetto di investimenti Global Gateway migliorerà anche la collaborazione sulla creazione di capacità, il rafforzamento delle normative, lo sviluppo delle competenze e gli standard di sostenibilità della ricerca e sviluppo.
Nell'ambito del Summit, il Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione europea e la South African Nuclear Medicine Research Infrastructure (NuMeRI) firmeranno anche un accordo di collaborazione che mira a supportare gli ospedali sudafricani nell'accelerare la diagnosi e il trattamento del cancro.
Su Gaza l'Alto Rappresentante della UE per la politica estera ha dichiarato:
L'Unione Europea accoglie con favore il Piano di ripresa e ricostruzione araba presentato al Summit del Cairo il 4 marzo, adottato anche dall'OIC. Questo piano rappresenta una base seria per le discussioni sul futuro della Striscia di Gaza e l'UE discuterà queste idee con i suoi partner arabi.
Qualsiasi piano per il futuro di Gaza deve fornire soluzioni credibili per la ricostruzione, la governance e la sicurezza. Gli sforzi di ripresa e ricostruzione devono basarsi su un solido quadro politico e di sicurezza accettabile sia per gli israeliani che per i palestinesi, che fornisca pace e sicurezza a entrambe le parti.
L'UE è determinata a non lasciare alcun ruolo futuro per Hamas a Gaza e a non rappresentare più una minaccia per Israele. Continueremo a sostenere politicamente e finanziariamente l'Autorità Nazionale Palestinese e il suo programma di riforma, per aiutarla a prepararsi al suo ritorno a governare Gaza.
L'UE chiede la piena attuazione dell'accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi, che porti al rilascio di tutti gli ostaggi e alla fine definitiva delle ostilità.
L'UE è pienamente impegnata a far rivivere un orizzonte politico verso la pace in Medio Oriente, basato sulla soluzione dei due Stati. Ricorda l'importanza di una distribuzione sostenibile degli aiuti umanitari su larga scala in tutta Gaza.
Sulla Siria l'Alto Rappresentante ha dichiarato:
L'Unione Europea è gravemente allarmata dalla violenza diffusa nella regione costiera della Siria negli ultimi giorni, che ha causato un elevato numero di vittime, tra cui molti civili. Condanniamo fermamente gli attacchi delle milizie pro-Assad contro le forze di sicurezza. Condanniamo inoltre con la massima fermezza i crimini orribili commessi contro i civili, tra cui le uccisioni sommarie, molte delle quali sarebbero state perpetrate da gruppi armati che sostengono le forze di sicurezza delle autorità di transizione.
Accogliamo con favore gli impegni assunti dalle autorità di transizione, e in particolare l'istituzione di un comitato investigativo, al fine di assicurare i responsabili alle loro responsabilità in linea con le norme e gli standard del diritto internazionale. L'UE chiede che venga condotta un'indagine rapida, trasparente e imparziale per garantire che i responsabili siano assicurati alla giustizia. Invitiamo le autorità di transizione a consentire alla Commissione internazionale indipendente d'inchiesta sulla Repubblica araba siriana di indagare su tutte le violazioni. Bisogna fare tutto il possibile per impedire che tali crimini si ripetano.
L'UE continua a chiedere la fine della violenza in Siria e sollecita tutte le parti a proteggere i siriani di ogni estrazione religiosa ed etnica senza discriminazioni; chiede inoltre la distribuzione senza ostacoli di aiuti umanitari e il rispetto del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in ogni circostanza. Mettiamo inoltre in guardia contro la manipolazione dilagante delle informazioni, anche da parte di attori stranieri, per fomentare ulteriore violenza e instabilità.
L'UE accoglie con favore l'accordo raggiunto il 10 marzo tra le autorità di transizione e le SDF. Questo accordo potrebbe aprire la strada a una maggiore stabilità e a un futuro migliore per molti siriani. Incoraggiamo le parti a lavorare all'attuazione e siamo pronti a sostenere.
Il dialogo nazionale, iniziato a fine febbraio, dovrebbe essere determinante per garantire che la transizione soddisfi le aspirazioni di tutte le componenti della società siriana. In particolare, una giustizia di transizione completa è essenziale nel percorso verso la riconciliazione e la costruzione di una Siria pacifica e di una transizione politica inclusiva.
L'UE ricorda la sua recente sospensione delle misure restrittive come parte di un approccio graduale e reversibile. L'UE continuerà a esaminare possibili ulteriori sospensioni delle sanzioni sulla base di un attento monitoraggio della situazione nel paese.
L'UE chiede ancora una volta il pieno rispetto della sovranità, dell'unità e dell'integrità territoriale della Siria. L'UE si impegna a sostenere una transizione pacifica e inclusiva, lontana da maligne interferenze straniere, che garantisca i diritti di tutti i siriani senza distinzioni di alcun tipo.
L'annuncio oggi nelle parole della Presidente della Commissione europea von der Leyen:
Stiamo vivendo nel momento più importante e pericoloso. Non ho bisogno di descrivere la natura grave delle minacce che affrontiamo. O le conseguenze devastanti che dovremo sopportare se tali minacce dovessero concretizzarsi. Perché la questione non è più se la sicurezza dell'Europa sia minacciata in modo molto reale. O se l'Europa debba assumersi una maggiore responsabilità per la propria sicurezza. In verità, conosciamo da tempo le risposte a queste domande. La vera questione che abbiamo di fronte è se l'Europa è pronta ad agire con la stessa decisione richiesta dalla situazione. E se l'Europa è pronta e in grado di agire con la velocità e l'ambizione necessarie. Nei vari incontri delle ultime settimane, l'ultimo dei quali due giorni fa a Londra, la risposta delle capitali europee è stata tanto clamorosa quanto chiara. Siamo in un'era di riarmo. E l'Europa è pronta ad aumentare massicciamente la sua spesa per la difesa. Sia per rispondere all'urgenza a breve termine di agire e sostenere l'Ucraina, sia per affrontare la necessità a lungo termine di assumersi una responsabilità molto maggiore per la nostra sicurezza europea.
Ecco perché oggi ho scritto una lettera ai leader in vista del Consiglio europeo di giovedì. Ecco perché siamo qui insieme oggi. E ho delineato in questa lettera ai leader il piano ReArm Europe. Questa serie di proposte si concentra su come utilizzare tutte le leve finanziarie a nostra disposizione, per aiutare gli Stati membri ad aumentare rapidamente e significativamente le spese per le capacità di difesa. Con urgenza ora, ma anche per un periodo più lungo nel corso di questo decennio. Ci sono cinque parti.
La prima parte di questo piano ReArm Europe è quella di liberare l'uso dei finanziamenti pubblici per la difesa a livello nazionale. Gli Stati membri sono pronti a investire di più nella propria sicurezza se hanno lo spazio fiscale. E dobbiamo consentire loro di farlo. Ecco perché a breve proporremo di attivare la clausola di salvaguardia nazionale del Patto di stabilità e crescita. Ciò consentirà agli Stati membri di aumentare significativamente le loro spese per la difesa senza innescare la procedura per i disavanzi eccessivi. Ad esempio: se gli Stati membri aumentassero in media la spesa per la difesa dell'1,5% del PIL, ciò potrebbe creare un margine fiscale di circa 650 miliardi di euro nell'arco di quattro anni.
La seconda proposta sarà un nuovo strumento. Fornirà 150 miliardi di euro in prestiti agli Stati membri per investimenti nella difesa. Si tratta fondamentalmente di spendere meglio e spendere insieme. Stiamo parlando di domini di capacità paneuropei. Ad esempio: difesa aerea e missilistica, sistemi di artiglieria, missili e munizioni, droni e sistemi anti-drone; ma anche per soddisfare altre esigenze, dalla mobilità cyber a quella militare, ad esempio. Aiuterà gli Stati membri a mettere in comune la domanda e ad acquistare insieme. Naturalmente, con questa attrezzatura, gli Stati membri possono aumentare notevolmente il loro sostegno all'Ucraina. Quindi, attrezzatura militare immediata per l'Ucraina. Questo approccio di approvvigionamento congiunto ridurrà anche i costi, ridurrà la frammentazione, aumenterà l'interoperabilità e rafforzerà la nostra base industriale di difesa. E può essere a vantaggio dell'Ucraina, come ho appena descritto. Quindi questo è il momento dell'Europa e dobbiamo essere all'altezza.
Il terzo punto è usare il potere del bilancio dell'UE. C'è molto che possiamo fare in questo ambito nel breve termine per indirizzare più fondi verso investimenti legati alla difesa. Ecco perché posso annunciare che proporremo ulteriori possibilità e incentivi per gli Stati membri ce decideranno, se vorranno usare programmi di politica di coesione, di aumentare la spesa per la difesa.
Gli ultimi due ambiti di azione mirano a mobilitare capitali privati accelerando l'Unione del risparmio e degli investimenti e attraverso la Banca europea per gli investimenti.
Per concludere: l'Europa è pronta ad assumersi le proprie responsabilità. ReArm Europe potrebbe mobilitare circa 800 miliardi di euro per un'Europa sicura e resiliente. Continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri partner nella NATO. Questo è un momento per l'Europa. E siamo pronti a fare un passo avanti.
Dalle dichiarazioni rilasciate da Unione Europea, Gran Bretagna, NATO, Turchia, Canada, Norvegia e Ucraina nel summit che si è svolto domenica 2 marzo a Londra si può trarre la misura del cambiamento che l'Europa, suo malgrado, sta sperimentando. Tutte le voci si sono ritrovate concordi intorno all'obiettivo di ottenere "la pace attraverso la forza". Messa in evidenza al primo punto dei risultati del summit, questa affermazione merita dunque particolare attenzione.
Perché, se può apparire scontata sulla bocca di Trump, per come ormai si è fatto conoscere dal mondo intero, nel caso dell'Europa esige qualche precisazione in più.
L'Europa, nata dalle macerie della guerra, aveva da subito rinnegato il c.d. hard power, la forza militare a protezione, dissuasione e promozione della propria identità sulla scena globale. Complice anche il '68, ai cannoni si sono preferiti i fiori, e indubbiamente l'Europa ha esercitato verso il resto del mondo quasi un'irresistibile attrazione: per i propri valori, per un modello sociale solidale, per la libertà concessa ad ogni forma di espressione e di identità. Si chiamava soft power ed aveva nella diplomazia economica, culturale e scientifica il suo apice.
E' triste l'Europa costretta a riarmarsi. E' triste anche se i posti di lavoro, è stato detto, saranno riconvertiti nell'industria della difesa. E' triste perché comunque verranno sottratte risorse alla cura del povero fiore avventuratosi tra le fauci del cannone. Il rapporto pubblicato ieri dall'Agenzia europea dell'Ambiente ci dice che, nonostante gli sforzi in tempi non critici, i livelli di inquinamento restano ancora troppo elevati. E l'obiettivo temporale di zero inquinamento al 2030 fa ingresso nell'olimpo della mitologia europea, al fianco della strategia di Lisbona del 2000, che prometteva entro dieci anni di rendere l'Europa l'economia più competitiva a livello globale.
Colpa di Trump? Forse.
Oppure è colpa di un'inevitabile spirale regolamentatoria, che ha preso il sopravvento per l'assenza di un'autentica integrazione a livello politico e soprattutto sociale, e che, pure con i suoi risvolti troppo onerosi, ha fatto comunque da collante tra 27 paesi sempre sull'orlo di una crisi di identità.
Ora è il tempo di agire, sentiamo ripetere in questi giorni dai vertici europei. Ma, smantellare in fretta il giogo dell'eurocrazia, giungendo fino a ipotizzare la conversione verso la produzione di armi dei fondi destinati alla coesione europea, che si è sempre fondata sul principio di solidarietà tra aree a diversa velocità di crescita, nasconde un grande pericolo: che in Europa alcuni stati siano più rapidi ed efficaci nella corsa al riarmo; e finiscano per acquisire una posizione egemonica.
Un film forse già visto...?
CLS