L'Europa aggrappata alla sua debolezza si schiera con forza con chi sinora ha sempre voluto sostenere, in aderenza ai propri valori giuridici, e cerca di blindare con dichiarazioni ferme e unitarie un'improbabile "attuale linea di contatto" come punto di partenza per i negoziati tra Russia e Ucraiana. Cerca di anticipare le mosse di Trump.
La dichiarazione rilasciata domenica 10 agosto prova a fare i conti con la resa dei conti: alleati e nemici, vittime e carnefici, colpe e ragioni negate, tutto si rimescola sotto lo sguardo sconcertato di una manciata di paesi europei, affiancati dal Regno Unito.
Infatti, l'incontro Trump-Putin in Alaska in programma a ferragosto, al di là di ogni narrazione speculativa, segnerà inevitabilmente una svolta, e da quel momento gli eventi dovranno loro malgrado conformarsi ad una direzione di marcia stabilita soltanto da due dei tanti attori coinvolti nella guerra in atto nel cuore dell'Europa. E' così che verrà stabilita la spartizione dei guadagni tra le due grandi potenze un tempo nemiche, e che ora, con l'ascesa di Trump, si sono ritrovate solidali nella ricerca di nuovi assetti mondiali.
L'Europa rischia di trovarsi sola al di là della cortina di dazi che sempre più la separa dallo storico alleato, e si stringe intorno al suo eroe mentre affonda nelle sabbie mobili del'era trumpiana. Sullo sfondo già s'intravedono le grandi manovre per la ricostruzione dell'Ucraiana. Un tempo dividendo per gli azionisti di maggioranza, oggi rischia di essere un onere troppo grande a carico proprio degli europei, senza alcuna certezza di ottenere come esito felice la riunificazione del contiente europeo con l'adesione dell'Ucraiana.
Un autunno caldo è alle porte, non solo per le temperature eccessive che dettano la nuova normalità del clima.
CLS
Gli interessi sui beni russi congelati in Europa danno respiro all'ucraiana
Venerdì scorso, l'Unione Europea ha requisito 1,6 miliardi di euro di cosiddetti profitti straordinari generati dagli interessi sui saldi di cassa derivanti da attività immobilizzate della Banca Centrale Russa. Si tratta del terzo trasferimento all'UE, dopo una prima tranche erogata a luglio 2024 e una seconda tranche erogata ad aprile 2025. Copre i ricavi accumulati durante il primo semestre del 2025.
Questi profitti straordinari provengono da attività congelate a seguito delle sanzioni dell'UE imposte in risposta all'aggressione della Russia contro l'Ucraina. Sebbene le attività stesse rimangano bloccate, gli interessi sui saldi di cassa possono essere utilizzati per sostenere l'Ucraina. Il 90% delle prime due tranche è stato utilizzato per sostenere l'Ucraina tramite il Fondo Europeo per la Pace (EPF) e il 10% tramite il Fondo per l'Ucraina. A partire da questa terza tranche, il 95% dei proventi sarà invece utilizzato per sostenere l'Ucraina tramite il Meccanismo di Cooperazione ai Prestiti per l'Ucraina (ULCM) e il 5% tramite l'EPF.
L'ULCM fornisce un sostegno a fondo perduto per assistere l'Ucraina nel rimborso del prestito di assistenza macrofinanziaria dell'UE, nonché dei prestiti dei creditori bilaterali nell'ambito del meccanismo. Il sostegno complessivo ai prestiti nell'ambito del meccanismo ammonta a 45 miliardi di euro. Inoltre, l'EPF aiuta l'Ucraina a far fronte alle sue urgenti esigenze militari e di difesa.
Questa misura rientra nell'impegno costante dell'UE a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario.
Aperta una consultazione pubblica sulla sicurezza delle regioni europee al confine orientale
La Commissione europea ha lanciato una consultazione volta a fornire orientamenti per l'elaborazione del "Patto per le regioni frontaliere orientali". Il Patto, la cui adozione è prevista entro la fine del 2025, esplorerà misure volte a superare gli ostacoli allo sviluppo socioeconomico, rafforzando al contempo la preparazione e la sicurezza civile nelle regioni orientali.
La Commissione ha già proposto misure di sostegno mirate per queste regioni, tra cui una revisione intermedia della politica di coesione a sostegno della trasformazione economica, della resilienza e delle iniziative legate alla difesa, nonché un bilancio rafforzato nell'ambito del futuro Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034.
Raffaele Fitto, Vicepresidente esecutivo per la Coesione e le Riforme, ha dichiarato: "Le regioni di confine orientali non sono solo confini nazionali, ma confini europei. L'impegno dell'UE in queste regioni è fondamentale per salvaguardare i nostri valori europei condivisi. Abbiamo la responsabilità di garantire che le persone che vivono in queste aree si sentano sicure, protette e supportate. Il Patto per le regioni di confine orientali fungerà da tabella di marcia per affrontare le loro sfide specifiche, offrendo soluzioni su misura per promuovere lo sviluppo e una visione chiara per il sostegno a livello UE".
Il processo di consultazione è aperto fino al 4 settembre sul portale "Di' la tua". Si rivolge principalmente alle autorità nazionali e locali, alle imprese, alle organizzazioni della società civile, ai giovani e al mondo accademico.
"Accogliamo con favore l'impegno del Presidente Trump per fermare le uccisioni in Ucraina, porre fine alla guerra di aggressione della Federazione Russa e raggiungere una pace e una sicurezza giuste e durature per l'Ucraina.
Siamo convinti che solo un approccio che combini diplomazia attiva, sostegno all'Ucraina e pressione sulla Federazione Russa affinché ponga fine alla sua guerra illegale possa avere successo.
Siamo pronti a sostenere questo impegno diplomaticamente, nonché confermando il nostro sostanziale sostegno militare e finanziario all'Ucraina, anche attraverso l'operato della Coalizione dei Volenterosi, e confermando e imponendo misure restrittive nei confronti della Federazione Russa.
Condividiamo la convinzione che una soluzione diplomatica debba proteggere gli interessi vitali di sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa.
Concordiamo sul fatto che questi interessi vitali includano la necessità di garanzie di sicurezza solide e credibili che consentano all'Ucraina di difendere efficacemente la propria sovranità e integrità territoriale. L'Ucraina ha la libertà di scelta sul proprio destino. Negoziati significativi possono aver luogo solo nel contesto di un cessate il fuoco o di una riduzione delle ostilità. Il percorso verso la pace in Ucraina non può essere deciso senza l'Ucraina. Restiamo fedeli al principio secondo cui i confini internazionali non devono essere modificati con la forza. L'attuale linea di contatto dovrebbe essere il punto di partenza dei negoziati.
Ribadiamo che l'invasione illegale e immotivata dell'Ucraina da parte della Russia costituisce una flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite, dell'Atto Finale di Helsinki, del Memorandum di Budapest e dei successivi impegni assunti dalla Russia. Sottolineiamo il nostro incrollabile impegno a favore della sovranità, dell'indipendenza e dell'integrità territoriale dell'Ucraina.
Continuiamo a essere fermamente al fianco dell'Ucraina. Siamo uniti come europei e determinati a promuovere congiuntamente i nostri interessi. Continueremo a collaborare strettamente con il Presidente Trump e con gli Stati Uniti d'America, con il Presidente Zelenskyy e il popolo ucraino, per una pace in Ucraina che tuteli i nostri vitali interessi di sicurezza".
L'Europa e il progetto della quinta libertà di movimento: quella dell'innovazione
La Commissione europea ha lanciato un invito a presentare contributi per il prossimo Atto sullo Spazio Europeo della Ricerca (ERA), che affronterà le sfide ancora aperte nella creazione di un mercato unico per ricercatori, conoscenza e tecnologia, spesso definito la quinta libertà dell'UE.
Ekaterina Zaharieva, Commissaria per le Startup, la Ricerca e l'Innovazione, ha dichiarato: "Dobbiamo costruire una vera e propria 'quinta libertà dell'UE' per guidare l'innovazione, consolidare la nostra posizione di leader scientifico mondiale e incoraggiare i ricercatori a scegliere l'Europa per la loro carriera. Vogliamo ascoltare le comunità di ricerca e innovazione, le imprese del settore privato e le PMI, e tutti gli altri soggetti interessati a scoprire come costruire al meglio un quadro di ricerca e innovazione competitivo, attraente ed equo".
L'ERA Act, la cui adozione è prevista per la seconda metà del 2026, si concentrerà sull'armonizzazione degli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S), sulla riduzione delle disparità e sull'allineamento delle politiche di R&S tra gli Stati membri. Migliorerà le condizioni per la circolazione della conoscenza, per la ricerca e i ricercatori, salvaguardando al contempo i valori fondamentali della ricerca europea, come la libertà scientifica e la parità di genere.
La fase iniziale del processo di consultazione è la richiesta di contributi, aperta fino al 10 settembre 2025 sul portale "Di' la tua". Seguirà una consultazione pubblica di 12 settimane sullo stesso portale.
Avviata la fase consultiva sulla Tabella di marcia per la digitalizzazione e l'IA nel settore energetico
La Commissione europea ha lanciato un invito a presentare contributi e una consultazione pubblica per raccogliere contributi sulla portata e il contenuto della Tabella di marcia strategica sulla digitalizzazione e l'intelligenza artificiale (IA) nel settore energetico.
La tabella di marcia strategica, già annunciata nel Piano d'azione per un'energia accessibile, accelererà l'adozione della digitalizzazione e dell'IA nel settore energetico, migliorando al contempo l'efficienza energetica e l'affidabilità del sistema. La sua adozione è prevista il prossimo anno e definirà le misure per il sistema energetico di domani, esaminando sia le sfide che le opportunità legate all'implementazione su larga scala di soluzioni di IA nel settore energetico.
La tabella di marcia strategica si baserà sul Piano d'azione dell'UE sulla digitalizzazione del sistema energetico adottato nel 2022 e sfrutterà le sinergie con iniziative future come la tabella di marcia per l'efficienza energetica, il Pacchetto Reti, il Pacchetto Energia per i Cittadini, il Piano d'azione per l'elettrificazione e la Strategia per il riscaldamento e il raffreddamento. Questa iniziativa integrerà anche gli sforzi in corso della Commissione nel campo dell'intelligenza artificiale, come la legge sull'intelligenza artificiale e il piano d'azione per l'intelligenza artificiale continentale.
Il Commissario per l'Energia e l'Edilizia Abitativa, Dan Jørgensen, ha dichiarato: "Per accelerare la duplice transizione verde e digitale, abbiamo bisogno di un sistema energetico più intelligente e interattivo. Le tecnologie digitali, inclusa l'intelligenza artificiale, possono accelerare la nostra transizione verso un sistema energetico più pulito ed efficiente. Con la tabella di marcia strategica, realizzeremo questo obiettivo a vantaggio dei consumatori dell'UE".
Le parti interessate possono rispondere al questionario e fornire documentazione a supporto fino al 5 novembre al seguente link: https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/14742-Artificial-intelligence-and-digitalisation-for-energy-a-roadmap/public-consultation_en
La storia presenta sempre il conto, a volte nelle circostanze più inaspettate. Quello che si credeva fosse uno scontro geopolitico, pervaso dalle rivendicazioni territoriali da parte di due popoli con pari diritti e, quindi, irriducibili nelle rispettive posizioni, di colpo assume contorni più antichi e sconcertanti: l'universale pregiudizio nei confronti del popolo ebraico, che nasce e si definisce ad opera dell'Occidente cristiano.
Resuscitare le calunnie che per secoli hanno storpiato il racconto sugli ebrei è l'arma utilizzata oggi dal governo israeliano per accusare proprio l'Europa, culla della cristianità, di guardare ad Israele attraverso le lenti pesanti del suo antico pregiudizio.
In gioco c'è molto di più di quello che Amos Oz chiamava il cupo abisso tra ebraismo e cristianesimo, secondo lo scrittore israeliano brn più profondo e gravido di conseguenze delle divisioni contingenti che opponogono ebrei ed arabi. Ed oggi rischia di essere proprio così.
Israele chiede conto all'Occidente cristiano dei suoi errori nel passato, per accusarlo di mantenere anche nel presente un sottile strabismo nel giudicare gli eventi quando di mezzo c'è il popolo ebraico. Omettendo, però, di dire che l'aver negato ai giornalisti stranieri l'accesso alla Striscia di Gaza ha senz'altro peggiorato il racconto della verità. Tuttavia non è solo questo, c'è altro.
C'è un passato di colpe che si riteneva dovessero gravare soltanto sulla Germania; mentre ora Israele chiama in causa il pregiudizio cristiano come l'alveo concettuale da cui hanno tratto linfa le persecuzioni verso il popolo ebraico, che hanno condotto alle folli ideologie del secolo scorso.
Come risponderà l'Europa ad una logica che si salda con il passato, e può farlo perché, a differenza delle nazioni europee, lo stato ebraico non ha conosciuto un solo attimo di vera pace da quando è nato nel '48? Un solo attimo per rallegrarsi di essere al mondo; un solo decennio per dimenticare cosa significa essere in guerra.
Sembra un interrogativo effimero; ma rivela su un piano nuovo, inaspettato, ma potente, come l'Europa venga ancora una volta chiamata a fare i conti con il passato, dalle crociate in poi, sino alla drammatica età del colonialismo, che oggi presenta il conto sotto forma di masse di indigenti che fuggono da terre affamate.
Il mondo parla linguaggi diversi, perché ha più memoria di noi europei. E l'Europa, per ora, risponde solo parlando il linguaggio dell'economia. E quindi, di fatto, resta muta.
CLS
Aiuti a Gaza, l'Europa ( e l'Italia) si mobilita
L'Unione Europea ha versato un contributo di 22 milioni di euro all'Autorità Nazionale Palestinese (ANP), a sostegno del pagamento delle visite mediche alla Rete Ospedaliera di Gerusalemme Est. Anche l'Italia ha contribuito a questo pagamento con un ulteriore milione di euro. Grazie a questo sostegno, gli Ospedali di Gerusalemme Est, che comprendono sei strutture ospedaliere - attualmente sotto pressione a causa del conflitto in corso e delle difficoltà economiche legate alla guerra a Gaza - potranno continuare a fornire servizi sanitari di alta qualità ai pazienti palestinesi, anche provenienti da Gaza e dalla Cisgiordania.
Dal 2013, l'UE e i suoi Stati membri sostengono l'ANP con contributi regolari per il pagamento delle visite mediche agli ospedali di Gerusalemme Est, per un totale di oltre 213 milioni di euro. Questi ospedali sono parte integrante del sistema sanitario palestinese e forniscono servizi medici specialistici non disponibili negli ospedali pubblici. Il contributo è parte del Programma Pluriennale e Globale per la Ripresa e la Resilienza della Palestina, del valore di 1,6 miliardi di euro, ed è stato aumentato rispetto allo scorso anno alla luce dell'attuale situazione sul campo.
A seguito del pagamento di 150 milioni di euro a giugno, l'Autorità Palestinese ha già ricevuto 172 milioni di euro di assistenza finanziaria nel 2025. I pagamenti vengono erogati tramite il Sostegno Finanziario Diretto PEGASE, un meccanismo per la gestione trasparente e sicura degli aiuti economici. La Commissione intende istituire un Gruppo di Donatori per la Palestina, cui sarà proposto proprio PEGASE come sistema sicuro per erogare il sostegno all'Autorità Palestinese.
Più rapidi i controlli doganali nell'interscambio UE - Canada
Oggi entra ufficialmente in vigore l'Accordo di Mutuo Riconoscimento (MRA) UE-Canada, che, grazie al mutuo riconoscimento dei programmi di Operatori Economici Autorizzati (AEO), faciliterà ulteriormente gli scambi commerciali e rafforzerà la cooperazione doganale tra le due aree. L' accordo semplifica le procedure doganali e migliora la sicurezza della catena di approvvigionamento per le aziende di entrambe le sponde dell'Atlantico, in quanto riconosce il programma AEO dell'UE e l'iniziativa canadese Partners in Protection (PIP). Essere autorizzati nell'ambito di uno dei due programmi rafforza la reputazione di un operatore come partner sicuro e affidabile, e ne migliora la commerciabilità e la forza del marchio. Il riconoscimento si acquisisce in forza del rispetto di rigorosi requisiti di verifica e conformità, in grado di garantire ai partner e alle autorità di regolamentazione che l'azienda soddisfa elevati standard di sicurezza, affidabilità e attendibilità.
Inoltre, l'MRA aiuta le aziende a gestire una logistica globale complessa, mantenendo al contempo standard di sicurezza più elevati. Facilita inoltre gli scambi commerciali tra UE e Canada allineandosi al quadro SAFE dell'Organizzazione Mondiale delle Dogane (OMD) e rafforzando l'attuazione dell''Accordo Economico e Commerciale Globale (CETA) di libero scambio tra Europa e canada.
Un altro vantaggio per gli operatori commerciali è la riduzione delle ispezioni e i tempi di sdoganamento più rapidi. Gli AEO dell'UE e i membri PIP canadesi ricevono un trattamento prioritario alle frontiere, poiché il loro status è considerato favorevolmente nelle valutazioni del rischio doganale. Ciò può comportare una riduzione delle ispezioni e una più rapida elaborazione delle spedizioni, con un risparmio di tempo e costi durante i periodi di volatilità commerciale.
Inoltre, l'MRA include un meccanismo di continuità operativa per sdoganamenti più rapidi quando il commercio riprende dopo interruzioni, come allarmi di sicurezza o chiusure delle frontiere.
In futuro, le autorità doganali promuoveranno la conoscenza dell'MRA attraverso documenti di orientamento e la collaborazione con le parti interessate del settore. Gli operatori commerciali sono incoraggiati ad aggiornare la propria documentazione per riflettere lo status di AEO/PIP e sfruttare appieno i vantaggi dell'accordo.
Entrano in vigore le norme europee sullo sviluppo di modelli di Intelligenza Artificiale
Si fa sul serio, nel tentativo di plasmare l'uso sistemico dell'intelligenza artificiale in maniera conforme ai valori e bisogni delle società europee.
Domani, infatti, entranno in vigore gli obblighi previsti dalla legge sull'intelligenza artificiale per i fornitori di modelli di intelligenza artificiale a scopo generale (GPAI). Le nuove regole garantiranno maggiore trasparenza, sicurezza e responsabilità per i sistemi di intelligenza artificiale sul mercato. Queste norme si traducono in informazioni più chiare sulle modalità di addestramento dei modelli di intelligenza artificiale, una migliore applicazione delle tutele del diritto d'autore e uno sviluppo dell'intelligenza artificiale più responsabile.
In supporto alle aziende che forniscono i modelli la Commissione ha pubblicato delle linee guida su chi deve rispettare gli obblighi. I modelli GPAI sono definiti come quelli addestrati con oltre 10^23 FLOP e in grado di generare linguaggio. Inoltre, la Commissione ha pubblicato un modello per aiutare i fornitori a riassumere i dati utilizzati per addestrare i loro modelli.
La Commissione e gli Stati membri hanno inoltre confermato che il Codice di condotta GPAI, elaborato da esperti indipendenti, è uno strumento volontario adeguato ed in grado di dimostrare la conformità del fornitore alla legge sull'intelligenza artificiale. Di conseguenza i fornitori che aderiscono al Codice beneficeranno di una riduzione degli oneri e di una maggiore certezza del diritto.
Da domani, i fornitori dovranno rispettare gli obblighi di trasparenza e di diritto d'autore quando immettono modelli GPAI sul mercato dell'UE. I modelli già immessi sul mercato prima del 2 agosto 2025 dovranno garantire la conformità entro il 2 agosto 2027.
I fornitori dei modelli più avanzati o di maggiore impatto che presentano rischi sistemici, ovvero quelli che superano 10^25 FLOP, dovranno adempiere a obblighi aggiuntivi, come la notifica alla Commissione e la garanzia della sicurezza del modello.
Una consultazione pubblica sulla futura normativa europea sull'economia circolare
La Commissione ha avviato una consultazione pubblica in merito all'imminente Legge sull'Economia Circolare. Il feedback fornirà alla Commissione una migliore comprensione degli ostacoli e delle opportunità per promuovere l'economia circolare in Europa. La Legge sull'Economia Circolare accelererà questa transizione, aumentando la sicurezza economica, la resilienza, la competitività e la decarbonizzazione dell'UE.
La Legge, la cui adozione è prevista per il 2026, istituirà un mercato unico per le materie prime secondarie e aumenterà l'offerta di materiali riciclati di alta qualità, stimolando al contempo la domanda di questi materiali nell'UE. Tali obiettivi sono in linea con le raccomandazioni delle relazioni Letta e Draghi, dell'industria (Dichiarazione di Anversa), del Consiglio europeo (Dichiarazione di Budapest) e del Parlamento europeo. La Legge sull'Economia Circolare contribuirà al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nella Bussola della Competitività e nel Clean Industrial Deal per rendere l'UE leader mondiale nell'economia circolare entro il 2030 e raddoppiare il tasso di circolarità dell'UE.
Il pubblico e gli esperti possono partecipare alle consultazioni online sul portale "Dì la tua" della Commissione fino al 6 novembre 2025.
17 Stati UE, tra cui l'italia, dichiarano interesse a contrarre prestitti per finanziare la difesa
Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Finlandia hanno manifestato il loro interesse ad accedere ai prestiti nell'ambito dello strumento Azione per la sicurezza in Europa (SAFE). Si prevede che SAFE mobiliterà fino a 150 miliardi di euro di investimenti.
Andrius Kubilius, Commissario per la Difesa e lo Spazio, ha dichiarato: "Il forte interesse per SAFE, con almeno 127 miliardi di euro di potenziali appalti per la difesa, dimostra l'unità e l'ambizione dell'UE in materia di sicurezza e difesa. Manteniamo il nostro impegno a sostenere i paesi dell'UE nei loro sforzi per migliorare la sicurezza europea. SAFE è un simbolo del nostro impegno collettivo a rafforzare la nostra preparazione in materia di difesa per un futuro più sicuro e unito".
La tempestiva manifestazione di interesse consentirà alla Commissione di valutare le richieste e prepararsi a raccogliere fondi sui mercati dei capitali. La scadenza per la presentazione formale delle richieste nell'ambito di SAFE rimane il 30 novembre 2025.
SAFE è uno strumento chiave dell'UE per rafforzare la resilienza e la sicurezza, sostenendo gli investimenti in settori quali la difesa, le infrastrutture a duplice uso, le capacità informatiche e le catene di approvvigionamento strategiche.
Dal 12 ottobre chi entra in Europa verrà identificato con le nuove tecnologie biometriche
La Commissione ha fissato il 12 ottobre 2025 come data di avvio per l'entrata in funzione progressiva del Sistema di Ingresso/Uscita (EES) dell'UE.
L'EES è un sistema tecnologico avanzato che registrerà digitalmente gli ingressi e le uscite dei cittadini di paesi terzi che si recano in 29 paesi europei, compresi quelli associati a Schengen, per soggiorni di breve durata. Acquisirà dati biometrici, come impronte digitali, immagine del volto e altre informazioni di viaggio, sostituendo gradualmente l'attuale sistema di timbri sui passaporti.
L'EES modernizzerà e migliorerà la gestione delle frontiere esterne dell'UE. Fornirà dati affidabili sugli attraversamenti delle frontiere, rileverà sistematicamente i soggiornanti fuori termine e i casi di frode documentale e di identità. L'EES contribuirà quindi a prevenire l'immigrazione irregolare e a tutelare la sicurezza dei cittadini europei. Inoltre, con il crescente utilizzo dei controlli di frontiera automatizzati, viaggiare diventerà più agevole e sicuro per tutti. Il nuovo sistema soddisfa i più elevati standard di protezione dei dati e della privacy, garantendo la protezione e la sicurezza dei dati personali dei viaggiatori.
A partire dal 12 ottobre, gli Stati membri inizieranno a introdurre gradualmente l'EES nell'arco di sei mesi. Le autorità di frontiera registreranno progressivamente i dati dei cittadini di paesi terzi che attraversano le frontiere. Al termine di questo periodo, l'EES sarà pienamente operativo presso tutti i valichi di frontiera.
In attesa della nuova PAC la Commissione anticipa l'erogazione dei contributi diretti agli agricoltori
La Commissione sta adottando misure per consentire agli Stati membri dell'UE di versare anticipi più elevati sui fondi della Politica Agricola Comune (PAC) agli agricoltori, contribuendo così ad affrontare i problemi di liquidità che molti di loro attualmente si trovano ad affrontare. Se gli Stati membri si avvalgono di questa autorizzazione, gli agricoltori potranno ricevere in anticipo fino al 70% dei loro pagamenti diretti a partire dal 16 ottobre, rispetto all'attuale 50%. Analogamente, gli anticipi per gli interventi basati sulla superficie e sugli animali nell'ambito dello sviluppo rurale possono essere aumentati fino all'85%, anziché al consueto 75%.
Gli agricoltori dell'UE continuano ad affrontare problemi di liquidità sorti a causa di una combinazione eccezionale di eventi avversi, in particolare a causa di eventi meteorologici estremi che hanno avuto un impatto sulle rese negli ultimi anni, nonché dell'incertezza creata dalle tensioni commerciali. Per rispondere a queste sfide, e in linea con uno degli obiettivi fondamentali della PAC di fornire una rete di sicurezza economica per gli agricoltori dell'UE, un'ampia maggioranza di Stati membri ha richiesto questa autorizzazione.
La Commissione ha agito rapidamente per fornire questo sostegno tanto necessario agli agricoltori dell'UE, garantendo al contempo la certezza del diritto per gli Stati membri.
Rendicontazine volontaria sulla sostenibilità am,bientale per le PMI
La Commissione ha adottato una raccomandazione rivolta alle piccole e medie imprese (PMI) sulla rendicontazione volontaria in materia di sostenibilità ambientale. La raccomandazione propone uno standard volontario che renderà più facile per le PMI che non sono soggette alla Direttiva sulla rendicontazione sulla sostenibilità aziendale (CSRD) di rispondere a richieste specifiche di informazioni sulla sostenibilità da parte dei grandi istituti finanziari e delle aziende.
Questo futuro standard volontario di rendicontazione fungerà anche da "limite massimo nella catena del valore", al fine di proteggere le PMI e le altre aziende non soggette all'obbligo di rendicontazione ai sensi della CSRD da eccessive richieste di informazioni da parte dei loro partner nella catena del valore.
La raccomandazione odierna rappresenta quindi una soluzione intermedia per rispondere alle richieste del mercato in attesa dell'adozione formale dell'atto delegato su uno standard volontario.
Semplificazione anche nel settore della pesca ed acquacoltura
La Commissione europea ha proposto di semplificare la raccolta e la compilazione dei dati statistici sulla pesca e l'acquacoltura europee. La proposta sostituisce le norme esistenti con un sistema unico, semplificato e integrato che ridurrà l'onere di comunicazione a carico degli Stati membri. Consentirà il riutilizzo dei dati amministrativi già raccolti dalla Commissione europea per la compilazione di statistiche ufficiali europee sulla pesca e l'acquacoltura. In questo modo consentirà a Eurostat di produrre statistiche sugli stock di pescato e sulla flotta peschereccia dell'Unione senza richiedere ulteriori comunicazioni agli Stati membri, eliminando così le duplicazioni e risparmiando tempo e risorse.
La proposta introduce inoltre per la prima volta la raccolta di dati sul pescato ributtato, sulla pesca ricreativa, sulle specie sensibili, sugli sbarchi di flotte di paesi terzi nei porti dell'UE e sulla produzione di acquacoltura biologica. La nuova struttura dei dati consentirà inoltre di produrre e trasmettere dati più aggregati alle organizzazioni internazionali, per promuovere la cooperazione globale.
Valdis Dombrovskis, Commissario per l'Economia e la Produttività, l'Attuazione e la Semplificazione, ha dichiarato: "Con questa proposta, il processo di raccolta dei dati sulla pesca e l'acquacoltura in tutta l'UE sarà semplificato e le statistiche saranno rese più accessibili e utilizzabili da tutti. Riutilizzando in modo intelligente i dati esistenti, garantiamo che le politiche dell'UE siano più informate e più efficienti per sostenere una prosperità sostenibile".
Costas Kadis, Commissario per la Pesca e gli Oceani, ha dichiarato: "Questa proposta non solo migliorerà la qualità e la disponibilità dei dati sulla pesca e l'acquacoltura, ma ridurrà anche gli oneri amministrativi a carico degli Stati membri. Ci consentirà di prendere decisioni più consapevoli e di sostenere in modo più efficiente la sostenibilità a lungo termine della nostra pesca".
La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e Banca Ifis hanno firmato un accordo da 200 milioni di euro per sostenere lo sviluppo delle farmacie in Italia, con particolare attenzione all'imprenditoria femminile e alla coesione. La firma è stata annunciata oggi dalla Vicepresidente della BEI Gelsomina Vigliotti e dalla Vicepresidente di Banca Ifis Rosalba Benedetto.
"Questo accordo segna un ulteriore passo verso un'economia più inclusiva, dinamica e sostenibile. Sostenere le piccole e medie imprese rafforza il contesto imprenditoriale di un Paese e diventa ancora più un imperativo strategico quando l'accesso ai finanziamenti significa nuove opportunità per l'imprenditoria femminile, promuovendo crescita, innovazione e coesione sociale", ha dichiarato la Vicepresidente della BEI Gelsomina Vigliotti.
"Questo accordo conferma il nostro sostegno alle piccole e medie imprese italiane e il nostro impegno a sostegno della parità di genere e dell'imprenditoria femminile. Le farmacie che supportiamo con Banca Credifarma, specialista del settore, garantiscono l'accesso ai servizi di assistenza primaria sul territorio e rappresentano un punto di riferimento fondamentale per le comunità locali. Questo accordo rafforza il nostro percorso pluriennale con un'istituzione ai vertici dell'Unione Europea – la BEI – che da sempre pone le tematiche ambientali, sociali e di governance al centro delle sue iniziative, con l'obiettivo di accelerare la transizione sostenibile della nostra economia", ha dichiarato Rosalba Benedetto, Vicepresidente di Banca Ifis.
In concreto, l'accordo prevede che la BEI eroghi a Banca Ifis 100 milioni di euro attraverso la sottoscrizione di due contratti da 50 milioni di euro ciascuno, aprendo una linea di credito a tassi di interesse agevolati. Banca Ifis finanzierà l'importo erogato dalla BEI, portando il finanziamento complessivo offerto alle farmacie italiane a 200 milioni di euro. Il finanziamento sarà erogato da Banca Credifarma, istituto finanziario controllato da Banca Ifis e specializzato nel supporto alle esigenze delle farmacie.
Dei 200 milioni di euro totali, almeno il 30% (oltre 60 milioni di euro) sosterrà l'imprenditoria femminile nelle farmacie che soddisfano i seguenti criteri: i) almeno il 51% di proprietà femminile; ii) gestione femminile; iii) attuazione di politiche inclusive a favore dell'occupazione femminile, superiori alla media nazionale del settore. Particolare attenzione sarà rivolta alle farmacie situate nelle regioni beneficiarie del Fondo di coesione.
L'accordo firmato oggi è il sesto tra la BEI e Banca Ifis, con le due organizzazioni che hanno erogato oltre 800 milioni di euro alle piccole e medie imprese italiane dal 2019. Si tratta anche della prima linea di credito della BEI dedicata esclusivamente al settore farmaceutico italiano.
Nel contesto della revisione intermedia in corso della politica di coesione dell'UE, la presidenza del Consiglio ha raggiunto oggi un accordo provvisorio con i negoziatori del Parlamento europeo per affrontare al meglio le sfide strategiche attuali ed emergenti legate alla coesione economica, sociale e territoriale. Tra queste figurano, in particolare, la difesa e la sicurezza, la competitività e la decarbonizzazione, l'edilizia abitativa a prezzi accessibili, le misure relative all'acqua e le sfide che le regioni di confine orientali si trovano ad affrontare.
Il cambiamento è riassunto nelle parole della Presidenza danese di turno al vertice del Consiglio: "L'UE deve fare molto di più per potenziare la propria difesa. L'accordo odierno, che si basa sul lavoro svolto e sull'accordo del Consiglio raggiunto durante la presidenza polacca, consentirà agli Stati membri di destinare i fondi di coesione dell'UE alla difesa, alla sicurezza e alla preparazione civile."
L'accordo provvisorio rprevede nuove norme che modificano i regolamenti del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), del Fondo di coesione, nonché del Fondo per una transizione giusta (JTF) e del Fondo sociale europeo Plus (FSE+). Il testo contiene modifiche mirate al quadro normativo dei fondi della politica di coesione per allineare le priorità di investimento all'evoluzione del contesto economico, sociale e geopolitico, nonché agli obiettivi climatici e ambientali dell'UE. Il loro obiettivo principale è allineare gli investimenti della politica di coesione alle nuove priorità, in particolare difesa e sicurezza, competitività e decarbonizzazione, alloggi a prezzi accessibili, accesso all'acqua, gestione sostenibile delle risorse idriche e resilienza idrica, transizione energetica e sfide che le regioni di confine orientali si trovano ad affrontare. A tal fine, il testo introduce maggiore flessibilità e incentivi per facilitare il rapido impiego delle risorse e accelerare l'attuazione dei programmi.
Elementi principali dell'accordo sono:
- l'introduzione di deroghe al Regolamento sulle Disposizioni Comuni (RDC) - il corpus unico di norme per i fondi UE erogati congiuntamente con gli Stati membri e le regioni - in materia di pubblicità delle operazioni nell'ambito degli obiettivi relativi alla difesa;
- l'abbassamento della soglia per ricevere bonus aggiuntivi a livello di programma, come un ulteriore prefinanziamento e una proroga di un anno dell'ultimo anno di ammissibilità, con particolare attenzione agli Stati membri che hanno un solo programma;
- l'attenzione particolare e un sostegno eccezionale alle regioni situate al confine orientale dell'Unione;
- l'introduzione di disposizioni aggiuntive in materia di flessibilità per gli Stati membri che soddisfano i requisiti di concentrazione tematica a livello di categoria di regioni;
- l'introduzione di un nuovo articolo in ciascun regolamento per confermare che gli impegni sospesi dalle misure adottate nel contesto del regolamento sulla condizionalità non possono essere soggetti a modifiche o trasferimenti di programma. Lo stesso vale per gli importi eccedenti l'importo di flessibilità e corrispondenti agli obiettivi specifici valutati negativamente dalla Commissione sulla base dell'applicazione delle condizioni abilitanti orizzontali previste dal Regolamento sulle disposizioni comuni (RDC).
Inoltre, nel caso del regolamento FESR e del Fondo di coesione, nonché del regolamento JTF, l'accordo introduce un'estensione del campo di applicazione per gli obiettivi specifici relativi alle infrastrutture energetiche e di difesa o alle infrastrutture a duplice uso.
Contesto
In attuazione del Piano ReArm Europe, il 1° aprile 2025 la Commissione ha pubblicato la comunicazione "Una politica di coesione modernizzata: revisione intermedia", unitamente a due proposte legislative che modificano: (i) i regolamenti sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), sul Fondo di coesione e sul Fondo per una transizione giusta (JTF), e (ii) il regolamento sul Fondo sociale europeo+.
Questo pacchetto coglie l'occasione della revisione intermedia in corso dei programmi di coesione, il cui obiettivo è riallocare la "riserva di flessibilità", corrispondente al 50% della dotazione di tutti i fondi per il 2026 e il 2027, per introdurre nuove priorità derivanti dalle attuali sfide geopolitiche ed economiche. Le proposte di adeguamento dedicano particolare attenzione a: difesa e sicurezza, anche sotto il profilo della competitività, regioni al confine orientali, alloggi a prezzi accessibili (compresi gli alloggi sociali), accesso all'acqua, gestione sostenibile delle risorse idriche e resilienza idrica, transizione energetica (decarbonizzazione) e sviluppo urbano. Prevedono, infine, incentivi finanziari per i programmi che destinano la riserva di flessibilità a una qualsiasi di queste priorità (prefinanziamento più elevato e finanziamento UE fino al 100%). Qualora i programmi destinino almeno il 15% della loro dotazione a queste priorità, riceveranno un prefinanziamento aggiuntivo a titolo di bonus e una proroga dell'ammissibilità di un anno (fino al 31 dicembre 2030).
Nuove iniziative in supporto all'Ucraina
Il Consiglio ha adottato la proposta della Commissione di integrare l'Ucraina nell'area del Roam Like at Home a partire dal 1° gennaio 2026. Ciò consentirà agli ucraini di chiamare, inviare messaggi e utilizzare i propri dati mobili da numeri di telefono ucraini nei 27 paesi dell'UE senza costi aggiuntivi, estendendo gli stessi vantaggi agli utenti finali dell'UE che potrebbero trovarsi in Ucraina.
Inoltre, l'attuale accordo volontario tra gli operatori di telecomunicazioni dell'UE e dell'Ucraina è stato prorogato con successo fino al 31 dicembre 2025, con l'assunzione di ulteriori impegni da parte degli operatori e l'apertura della partecipazione. Ciò garantirà che europei e ucraini continuino a usufruire di comunicazioni a prezzi accessibili fino all'effettiva adesione dell'Ucraina all'area del roaming dell'UE.
In campo cntro la disinformazione
Un nuovo hub regionale dell'Osservatorio europeo dei media digitali (EDMO) darà supporto a Ucraina e Moldavia nella lotta alla disinformazione. L'hub, denominato FACT, riunirà una comunità multidisciplinare per l'individuazione e l'analisi di campagne di manipolazione e disinformazione, in particolare quella russa. Nell'ambito della sua missione, FACT monitorerà anche il prossimo periodo elettorale in Moldavia, contribuendo a garantirne l'integrità.
Con il lancio di questo nuovo hub, il numero totale di hub della rete EDMO sale a 15, con una copertura di tutta l'UE e oltre. Oltre all'istituzione dell'hub FACT, altri sei hub EDMO già operanti, con contratti di finanziamento in scadenza nel 2025, continueranno a operare. Tutti gli hub sono stati selezionati a seguito di un bando europeo e beneficiano di un finanziamento di circa 8,8 milioni di euro da parte del Programma Digital Europe per un periodo compreso tra 30 e 36 mesi.
EDMO e i suoi hub regionali sono indipendenti da qualsiasi autorità pubblica nazionale o dell'UE e comprendono organizzazioni che aderiscono ai più elevati standard di integrità professionale, condotta etica e indipendenza.
Luci e ombre sui progressi dell'Europa in materia di innovazione
.La nuova edizione del Quadro europeo di valutazione dell'innovazione (EIS) mette in evidenza come la performance dell'UE in materia di innovazione ha registrato costanti progressi a lungo termine, con un aumento di 12,6 punti percentuali dal 2018. Vi sono stati cambiamenti significativi nelle perfomrance a livello nazionale: redici Stati membri hanno migliorato il loro punteggio rispetto allo scorso anno, con Malta (+7,6 punti) e Lussemburgo (+5 punti) che hanno registrato i maggiori progressi. Dal 2018, tutti i paesi dell'UE hanno migliorato le proprie performance in materia di innovazione, sebbene i progressi varino da 0,9 punti in Lussemburgo a 30 punti in Estonia.
Tuttavia, il Quadro europeo di valutazione dell'innovazione (EIS) 2025 e il Quadro regionale di valutazione dell'innovazione (RIS) pubblicati di recente mostrano un leggero calo di 0,4 punti tra il 2024 e il 2025. Questo rallentamento evidenzia la necessità di un'azione accelerata di fronte all'incertezza e alla crescente concorrenza globale, come sottolineato nella Bussola della competitività, nell'iniziativa Choose Europe e nella strategia per le startup e le scaleup.
Il Quadro di valutazione europeo dell'innovazione (annuale) e il Quadro di valutazione regionale dell'innovazione (biennale) valutano le prestazioni in termini di innovazione nell'UE, nei paesi limitrofi e nei competitor globali.
L'EIS 2025 utilizza 32 indicatori che catturano diversi aspetti dell'innovazione, tra cui le condizioni quadro, gli investimenti, le attività di innovazione e l'impatto sull'economia, l'ambiente e la società.
La competitività passa anche per i brevetti
Secondo la Commissione, il quadro normativo sulla protezione dei dati dell'Organizzazione europea dei brevetti (UEB) offre le necessarie garanzie in materia di dati agli innovatori ed agli enti pubblici nel trasferimento deii dati finalizzato ad ottenere i brevetti. Questo rappresenta un ulteriore passo avanti per la competitività e l'innovazione europee.
Henna Virkunnen, Vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia, ha dichiarato: "La conferma del quadro normativo sulla protezione dei dati dell'UEB rappresenta un notevole impulso per le aziende, in quanto semplifica la procedura di richiesta di brevetto eliminando ostacoli inutili e consentendo un trasferimento fluido dei dati. Riducendo gli oneri amministrativi e velocizzando le procedure, questo sviluppo consentirà agli innovatori e alle imprese di immettere le proprie idee sul mercato più rapidamente, stimolando la crescita, la competitività e la creazione di posti di lavoro in tutta Europa".
Michael McGrath, Commissario per la Democrazia, la Giustizia, lo Stato di Diritto e la Tutela dei Consumatori, ha dichiarato: "La protezione dei dati può essere un motore di innovazione. Per questo motivo abbiamo scelto l'Organizzazione Europea dei Brevetti come nostro primo partner internazionale per la libera circolazione dei dati dall'UE. La decisione odierna dimostra il nostro impegno a tutelare le persone, costruendo al contempo un'Europa più veloce, semplice e competitiva".
Il funzionamento della decisione sarà soggetto a revisioni periodiche. Tali controlli saranno effettuati dalla Commissione insieme alle autorità europee per la protezione dei dati e, in questo caso, all'Organizzazione Europea dei Brevetti.
Non solo guerra, l'Europa in aiuto dell'ucraiana sul fronte sociale
L''Ucraina potrà accedere al Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), il principale strumento dell'UE per investire nelle persone. ONG, enti pubblici e aziende ucraine possono ora richiedere finanziamenti del FSE+ per progetti sociali, come il miglioramento della partecipazione al mercato del lavoro e la lotta alla povertà e ai senzatetto. L'accordo è stato firmato a Roma dalla Vicepresidente esecutiva per i Diritti Sociali e le Competenze, l'Occupazione di Qualità e la Preparazione, Roxana Mînzatu, e dalla Vice Prima Ministra ucraina, Yulia Svyrydenko durante la Conferenza sulla Ricostruzione dell' Ucraina, tenutasi il 10 e 11 luglio. La Commissione ha anche annunciato il suo impegno ad associare l'Ucraina al programma Erasmus+, ampliando le opportunità di istruzione e mobilità per studenti e insegnanti ucraini. Inoltre, Erasmus+ sosterrà la distribuzione di 2 milioni di nuovi libri di testo agli studenti ucraini nell'anno scolastico 2025-2026.
Infine, la Commissione ha siglato un memorandum d'intesa con il Ministero dell'Economia ucraino e le parti sociali ucraine, con l''obiettivo di rafforzare il dialogo sociale, modernizzare il diritto del lavoro, migliorare la protezione sociale e promuovere la parità di genere sul lavoro in Ucraina.
La Vicepresidente esecutiva Roxana Mînzatu ha dichiarato: "Questa è stata una settimana importante per il futuro dell'Ucraina, e i diritti sociali e l'istruzione sono al centro di tale futuro. Mi congratulo con l'Ucraina per aver adottato misure volte ad approfondire la cooperazione con l'UE in materia di inclusione sociale, occupazione e istruzione. Aderendo alla sezione "Occupazione e innovazione sociale" del Fondo sociale europeo, l'Ucraina può compiere progressi concreti nell'innovazione sociale e supportare meglio le persone vulnerabili. Il memorandum con le parti sociali rappresenta inoltre un passo positivo verso l'allineamento agli standard e ai valori dell'UE in materia di dialogo sociale e diritto del lavoro. Infine, attendo con interesse l'associazione dell'Ucraina al programma Erasmus+, che amplierà l'accesso di studenti e insegnanti ucraini alle opportunità di istruzione e mobilità offerte da Erasmus".
La Moldavia entra nell'orbita della sicurezza digitale europea
L'Europa approfondisce la cooperazione digitale con la Moldavia con misure volte a migliorare la sicurezza informatica, contrastare la disinformazione e includere la Moldavia nell'area di roaming dell'UE.
Il Consiglio uE ha dato l'autorizzazione a utilizzare la riserva di sicurezza informatica dell'UE per la Moldaviaa nell'ambito della legge sulla solidarietà informatica dell'UE. Questo primo accordo informatico contribuisce ad affrontare le principali minacce di attacchi informatici. E' il risultato degli sforzi compiuti dalla Commissione per approfondire la cooperazione digitale e rafforzare la sicurezza sia della Moldavia che dell'UE, come delineato nella dichiarazione congiunta UE-Moldavia.
Inoltre, con l'adozione formale dell'accordo politico per l'adesione della Moldavia all'area "Roam Like at Home", i cittadini moldavi ed i viaggiatori dell'UE potranno chiamare, inviare messaggi e utilizzare i dati mobili senza incorrere in costi aggiuntivi. Infine, la Moldavia e l'UE hanno concordato gli strumenti giuridici per consentire la rapida onvalida delle firme elettroniche di organizzazioni e cittadini dell'UE, facilitando così le relazioni commerciali tra aziende e cittadini europei e della Moldavia.
Per afforzare la resilienza della società contro le interferenze straniere e la disinformazione nella regione, è stato istituito, con il supporto della Commissione, un nuovo polo dell'Osservatorio europeo dei media digitali, FACT.
Nell'Europa delle diseguaglianze qualcosa si muove in materia di diritto alla casa
La Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica sul Piano Europeo per l'Edilizia abitativa a prezzi accessibili, che affronta la crisi abitativa che colpisce milioni di europei. Il Piano dovrà sostenere gli Stati membri, le regioni e le città dell'UE nell'affrontare le sfide strutturali, sbloccare gli investimenti pubblici e privati e, in definitiva, migliorare l'accesso ad alloggi a prezzi accessibili. È previsto per il prossimo anno.
Il Commissario per l'Energia e l'Edilizia Abitativa, Dan Jørgensen, ha dichiarato: "Affrontare la crisi abitativa che colpisce milioni di europei richiede un'azione inclusiva. La voce dei nostri cittadini è estremamente importante per definire un Piano europeo per l'edilizia abitativa a prezzi accessibili che possa avere un impatto concreto sulla vita delle persone in tutta l'Unione europea. Se vogliamo garantire a tutti gli europei un'abitazione a prezzi accessibili, sostenibile e dignitosa, dobbiamo collaborare a tutti i livelli di governance e in tutti i settori".
La consultazione riguarda tutti gli aspetti rilevanti per l'edilizia abitativa a prezzi accessibili nell'UE, come i finanziamenti, gli aiuti di Stato, semplificazione e gli affitti a breve termine. Le parti interessate sono invitate a esprimere il proprio parere entro il 17 ottobre 2025. Si inserisce nella serie di interventi programmati dalla Commissione per un'azione efficace in materia di edilizia abitativa, tra cui la recente istituzione di un Comitato consultivo per l'edilizia abitativa, formato da esperti indipendenti che assisteranno la Commissione nella preparazione del Piano, nonché la consultazione attualmente aperta sulla revisione delle norme in materia di aiuti di Stato.
Link per partecipare alla consultazione: https://housing.ec.europa.eu/news/have-your-say-how-make-housing-more-affordable-2025-07-11_en
Consultazione sul Regolamento per la pubblicità politica
La Commissione europea invita le parti interessate a fornire un feedback sulla bozza di Linee guida per l'attuazione del Regolamento sulla trasparenza e la profilazione della pubblicità politica.
La pubblicità politica è uno strumento chiave per orientare le campagne elettorali e politiche e per plasmare l'opinione pubblica sui processi legislativi e normativi. Con la transizione digitale in atto, le persone devono essere in grado di distinguere facilmente se stanno guardando contenuti politici a pagamento, offline e online. Il Regolamento sulla pubblicità politica, che entrerà in vigore il 10 ottobre di quest'anno, introduce un elevato livello di trasparenza per i servizi di pubblicità politica, richiedendo che qualsiasi annuncio pubblicitario sia chiaramente etichettato come tale e includa informazioni come chi lo ha pagato e quanto.
I fornitori di servizi di pubblicità politica, gli editori, gli attori politici e altre parti interessate, nonché le autorità nazionali, sono invitati a presentare il loro parere sulla bozza di Linee guida entro il 4 agosto 2025.
Il feedback ricevuto tramite il sondaggio UE contribuirà alla preparazione della versione definitiva delle Linee guida sull'attuazione efficace delle nuove norme in materia di pubblicità politica. Le linee guida supporteranno gli sponsor, i fornitori di servizi di pubblicità politica, gli editori di pubblicità politica e le autorità degli Stati membri nelle loro funzioni di vigilanza, ad esempio semplificando l'identificazione della pubblicità politica.
Per partecipare: https://ec.europa.eu/eusurvey/runner/commission-seeks-feedback-guidance-political-ads
Ancora in materia di aiuti di stato, tanti modi per modificarne la normativa
La Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica sulla proposta di revisione del Regolamento generale di esenzione per categoria ("RGEC"). Si tratta di alcune categorie di aiuti di stato che dovrebbero essere esentati dall'obbligo della notifica preventiva alla Commissione e successiva autorizzazione o meno. L'obiettivo dichiarato è ridurre la burocrazia per le imprese e per gli Stati membri e agevolare il sostegno necessario all'industria. Allo stesso tempo, le norme UE in materia di aiuti di Stato dovrebbero continuare a tutelare la parità di condizioni all'interno dell'UE.
La Vicepresidente esecutiva per una transizione pulita, giusta e competitiva, Teresa Ribera, ha dichiarato: "La nostra revisione del RGEC ridurrà la burocrazia e promuoverà gli investimenti necessari, mantenendo al contempo parità di condizioni nel mercato unico. Desideriamo il vostro contributo per capire dove possiamo essere più utili. Incoraggiamo tutte le autorità pubbliche, le aziende e le altre parti interessate a partecipare a questa importantissima consultazione."
Le parti interessate possono rispondere al questionario disponibile fino al 6 ottobre:
La Commissione europea ha lanciato oggi un invito a presentare contributi e una consultazione pubblica per raccogliere contributi sulla portata e il contenuto della sua revisione del Regolamento generale di esenzione per categoria ("RGEC"). L'obiettivo della revisione è ridurre la burocrazia per le imprese e per gli Stati membri e agevolare il sostegno necessario all'industria. Allo stesso tempo, le norme UE in materia di aiuti di Stato dovrebbero continuare a tutelare la parità di condizioni all'interno dell'UE.
La Vicepresidente esecutiva per una transizione pulita, giusta e competitiva, Teresa Ribera, ha dichiarato: "La nostra revisione del RGEC ridurrà la burocrazia e promuoverà gli investimenti necessari, mantenendo al contempo parità di condizioni nel mercato unico. Desideriamo il vostro contributo per capire dove possiamo essere più utili. Incoraggiamo tutte le autorità pubbliche, le aziende e le altre parti interessate a partecipare a questa importantissima consultazione."
Le parti interessate possono rispondere al questionario disponibile qui, fino al 6 ottobre.
La Commissione europea ha lanciato oggi un invito a presentare contributi e una consultazione pubblica per raccogliere contributi sulla portata e il contenuto della sua revisione del Regolamento generale di esenzione per categoria ("RGEC"). L'obiettivo della revisione è ridurre la burocrazia per le imprese e per gli Stati membri e agevolare il sostegno necessario all'industria. Allo stesso tempo, le norme UE in materia di aiuti di Stato dovrebbero continuare a tutelare la parità di condizioni all'interno dell'UE.
La Vicepresidente esecutiva per una transizione pulita, giusta e competitiva, Teresa Ribera, ha dichiarato: "La nostra revisione del RGEC ridurrà la burocrazia e promuoverà gli investimenti necessari, mantenendo al contempo parità di condizioni nel mercato unico. Desideriamo il vostro contributo per capire dove possiamo essere più utili. Incoraggiamo tutte le autorità pubbliche, le aziende e le altre parti interessate a partecipare a questa importantissima consultazione."
Le parti interessate possono rispondere al questionario disponibile qui, fino al 6 ottobre: https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/14772-General-revision-of-the-General-Block-Exemption-Regulation_en
Esiste uno strumento di partecipazione democratica diretta, che ha il nome di "Iniziativa dei cittadini europei". Serve a consentire ai cittadini in Europa, attraverso una raccolta di firme su scala transnazionale, di suggerire interventi normativi in qualunque ambito d'interesse collettivo. In questi giorni la Commissione ha ricevuto ed accolto la proposta di dichiarare il cibo un diritto umano per tutti ed adottare tutte le misure per garantire a tutti l'accesso ad un'alimentazione sana. Sino a qui nulla di speciale, l'onda del salutismo convinto che infervora la cultura europea occidentale si confonde e si sovrappone oggi con le immagini della popolazione civile di Gaza.
Il cibo è un diritto per tutti. Ma forse lo è ancora di più amche l'acqua. e sarà nelle prossime settimane il lancio da parte della Commissione europea di una strategia per la reslienza idrica. Come possiamo in effetti dimenticare che l'Europa meridionale si avvia, pare quasi inevitabile, verso la desertificazione?
Ma qui si parla di diritti, di beni essenziali, come quelli oggetto di un'altra importante iniziativa lanciata in questi giorni - la Strategia per lo stoccaggio - che adombra la possibilità che in caso di crisi, di qualunque genere, las popolazione europea possa patire l'imporvvisa scarsità o mancanza di scorte di cibo o di medicine.
Insomma, gli scenari prospettati dal nuovo (di)ordine mondiale spingono le istituzioni europee a proiettarsi in tutte le direzioni per tappare le tante falle di oltre sessant'anni di agio. Non chiamamola pace, perchè non è certo la pace a rendere vulnerabili.
Ora le contraddizioni sorgono quando, con assoluta presunta innocenza, un apparato statale, deputato tra le altre cose anche alla gestione delle proprie risorse idriche sebbene in forma decentrata, stacca l'acuqa in piena estate per morosità di una parte di un condominio urbano. Appena coprendosi con la foglia di fico di un adeguato preavviso. Accade in Italia, in questi giorni di temperature roventi; e viene da pensare che evidentemente non si deve mai affamare la gente in tempo di guerra, ma la si può assetare in tempo di pace.
E' il principio che disorienta: da un lato enormi flussi di denaro per favorire l'innovazione e la competitività delle imprese europee; dall'altro l'atavico bisogno del cibo e dell'acqua, che ai poveri, per un motivo o per l'altro, può essere legale negare, anche nei suoi livelli minimi essenziali.
Adesso, anche se la Commissione darà seguito all'iniziativa dei suoi cittadini, è certo che andare al fondo di tali contraddizioni non potrà. Non ha il mandato per fare questo. E' totalmente priva degli attrezzi etici per correggere disorsioni non giuridiche, ma etiche appunto, nel funzionamento della macchina burocratica. In questo specchio fedele dello stesso disonore che accade, come abbiamo detto, a livello nazionale. Lasciando così spazio ad un'amara domanda: se già oggi l'uomo non riesce a governare gli apparati burocratici, per invertirene la rotta in caso di evidenti distorsioni, cosa sarà in grado di fare domani dinanzi alla imperturbabile "volontà" di una macchina intelligente?
CLS
La Commissione europea lancia due iniziative nell'ambito della Strategia "Preparedness Union" adottata ad aprile: la prima riguarda lo stoccaggio e la seconda la rapida adozione di contromisure mediche in caso di crisi. Entrambe mirano a migliorare l'accesso ai beni essenziali per i cittadini, le società, le imprese e le economie europee, garantendo la continuità di beni essenziali e forniture mediche salvavita in ogni momento, in particolare durante crisi come gravi blackout energetici, calamità naturali, conflitti o pandemie.
La Strategia europea di stoccaggio è finalizzata a garantire la sicurezza di beni essenziali, come cibo, acqua, petrolio, carburante e medicinali, in caso di crisi. Si tratta del primo approccio globale dell'UE in materia di stoccaggio.
Le azioni chiave della strategia di stoccaggio includono:
Strategia di stoccaggio
- Istituzione di una Rete Europea di Stoccaggio insieme con gli Stati membri per condividere le migliori pratiche, coordinare le scorte e sviluppare raccomandazioni congiunte.
- Individuazione di carenze e duplicazioni nelle scorte attraverso la condivisione di informazioni e il rafforzamento della cooperazione tra gli Stati membri e con l'UE.
- Ampliamento delle scorte a livello UE per colmare le carenze di beni essenziali, con il supporto di iniziative come RescEU per attrezzature mediche, rifugi, generatori e altro ancora.
- Miglioramento dei trasporti e della logistica per una risposta rapida alle crisi.
- Promozione di partenariati civili-militari, pubblico-privati e internazionali per massimizzare l'uso delle risorse in modo efficiente e tempestivo.
Strategia sulle Contromisure Mediche: rafforzare la preparazione alle crisi sanitarie
Con l'aumento delle epidemie e della resistenza antimicrobica, aggravato dai cambiamenti climatici, dal deterioramento della biodiversità e degli ecosistemi e dalle sfide geopolitiche, la Strategia dell'UE per le Contromisure Mediche mira ad accelerare lo sviluppo, la produzione, la distribuzione e l'accessibilità di strumenti medici salvavita.
Le azioni chiave della strategia includono:
- Promuovere vaccini antinfluenzali di nuova generazione, nuovi antibiotici per la resistenza antimicrobica, antivirali per le malattie trasmesse da vettori e migliorare l'accesso alle contromisure CBRN.
- Rafforzare l'intelligence e la sorveglianza sviluppando un elenco di contromisure mediche prioritarie, roadmap per la preparazione e sistemi sentinella per le acque reflue a livello UE e globale.
- Accelerare l'innovazione attraverso strumenti quali l'Acceleratore delle Contromisure Mediche,gli Hubs di ricerca e sviluppo e l'espansione del programma HERA Invest.
- Garantire una produzione modulabile grazie alla EUFAB, che sono partenariati istituiti nel 2022 e finanziati dalla UE per rendere sempre disponibili capacità manufatturire e di produzione dei vaccini anche in situazioni di emergenza sanitarie, e alla nuova partnership RAMP UP.
- Migliorare l'accesso e la distribuzione dei farmaci attraverso appalti congiunti e il supporto per laboratori pronti all'uso. Rafforzare la cooperazione globale e la collaborazione intersettoriale, compresa la preparazione civile-militare, gli sforzi pubblico-privati, la preparazione dei cittadini e gli investimenti nella forza lavoro.
Contesto
La Strategia per lo stoccaggio di scorte nella UE e la Strategia sulle contromisure mediche sono due delle azioni chiave contenute nella Strategia dell'Unione per la preparazione alle emergenze, adottata nel marzo 2025. sulla base delle raccomandazioni fornite dal report Niinistö. In particolare la strategia di stoccaggio delle scorte a livello dell'UE integrerà tutti gli sforzi di settore esistenti in materia di stoccaggio, rafforzerà l'accesso alle risorse critiche in tutta l'UE e combinerà le riserve centralizzate a livello UE con i contributi degli Stati membri, con il supporto di partenariati pubblico-privati per garantire efficienza, scalabilità ed economicità.
La relazione ha inoltre evidenziato l'urgente necessità di rafforzare la preparazione dell'UE alle minacce di ogni tipo. A tale proposito, la strategia sulle contromisure mediche mira a promuovere un'azione coordinata sia all'interno dell'UE che a livello globale per accelerare lo sviluppo, la produzione, la rapida distribuzione e l'accesso a strumenti medici salvavita, inclusi vaccini, terapie, dispositivi diagnostici e dispositivi di protezione individuale.
Consultazione pubblica sulla proposta di istituire un regime giuridico specifico per le startup e scaleup
La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica sul 28° regime, la cui istituzione aiuterà le aziende, comprese quelle innovative, le start-up e le scale-up, a superare i tanti ostacoli burocratici e normativi incontrati all'atto della costituzione e nella fase dell'operatività sul Mercato Unico. Si vuole in questo modo fornire alle aziende un quadro di diritto societario unico in tutta l'UE e basato su soluzioni digitali predefinite. Oltre al diritto societario, i risultati della consultazione contribuiranno anche a determinare come affrontare gli aspetti relativi ad altri settori del diritto, come il lavoro e la fiscalità.
Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva per la Sovranità Tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia, ha dichiarato: "Vogliamo che l'Europa sia un luogo attraente per le start-up e le scale-up. Per aiutare le aziende a crescere, dobbiamo consentire loro di utilizzare un corpus normativo più semplice per la costituzione e l'operatività in tutta l'UE. Dobbiamo affrontare gli ostacoli che limitano o rallentano la loro crescita nel Mercato Unico e incentivarle a continuare a operare all'interno dell'UE".
Michael McGrath, Commissario per la Democrazia, la Giustizia, lo Stato di Diritto e la Tutela dei Consumatori, ha dichiarato: "Le aziende di tutta l'UE chiedono da tempo un 28° regime che affronti concretamente le complessità che incontrano quando operano a livello transfrontaliero. Trasformeremo questa richiesta in realtà e inviteremo le aziende e le altre parti interessate a condividere le loro esperienze e sfide specifiche, in modo da poter elaborare il quadro più efficace per supportarle e alimentare la crescita e l'innovazione in tutto il Mercato Unico".
Il 28° regime è stato annunciato nella Bussola della Competitività, nonché nelle Strategie per il Mercato Unico e per le Start-up e le Scale-up. La consultazione è aperta dall'8 luglio al 30 settembre 2025 al seguente linK.
https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/14674-28th-regime-a-single-harmonized-set-of-rules-for-innovative-companies-throughout-the-EU_en
Altra consultazione pubblica in vista dello European Innovation Act
La Commissione europea ha lanciato un invito a presentare contributi ed una consultazione pubblica, rivolte agli stakeholder interessati a contribuire all'elaborazione del futuro European Innovation Act, un obiettivo chiave della strategia UE per le startup e le scaleup. Questa importante iniziativa legislativa faciliterà l'immissione sul mercato di idee innovative in tutti i settori. Affronterà le sfide legate alla commercializzazione dei risultati della ricerca, rafforzerà la collaborazione tra industria e mondo accademico e migliorerà l'accesso delle imprese innovative a mercati, finanziamenti, talenti e infrastrutture. Creerà inoltre un contesto normativo, politico e di investimento più favorevole all'innovazione in tutta l'UE, fornendo agli innovatori europei gli strumenti per crescere, espandersi e competere.
Ekaterina Zaharieva, Commissaria per le startup, la ricerca e l'innovazione, ha dichiarato: "Dobbiamo creare le migliori condizioni quadro possibili per gli innovatori e offrire loro le opportunità di cui hanno bisogno per scegliere l'Europa per sviluppare i loro prodotti e soluzioni, prosperare nel mercato unico e diventare attori globali. Vogliamo ascoltare il parere di innovatori, imprese, investitori, responsabili politici, ricercatori, università e tutte le parti interessate per costruire un quadro di innovazione ambizioso ed efficace che produca risultati concreti".
Lo European Innovation Act è una delle iniziative faro della strategia UE per le startup e le scaleup, adottata nel maggio 2025. È anche una delle iniziative chiave che contribuiscono a colmare il divario di innovazione, individuato dalla Bussola della Competitività come uno degli imperativi di trasformazione per rafforzare la competitività.
L'invito a presentare contributi e la consultazione pubblica sono aperti fino al 30 ottobre 2025 sul portale "Have your say" della Commissione al seguente link:
https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say_en
La Piattaforma sulla finanza sostenibile cerca candidati
La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare candidature per diventare membro della Piattaforma sulla finanza sostenibile. La Piattaforma è un organo consultivo composto da esperti del settore pubblico e privato. Il suo ruolo è quello di assistere la Commissione su temi rilevanti relativi alla tassonomia dell'UE e al quadro normativo dell'UE sulla finanza sostenibile in generale.
Nell'ambito del pacchetto Omnibus del febbraio 2025, la Commissione ha annunciato una revisione dei criteri applicati nell'ambito degli Atti Delegati sulla Tassonomia Climatica e Ambientale, per classificare le attività economiche suscettibili di essere aggiunte alla tassonomia. La terza Piattaforma sulla Finanza Sostenibile avrà un'importante ruolo consultivo in questo processo di revisione per imigliorare l'applicazione e la coerenza di tali criteri. Inoltre, la Piattaforma sosterrà il lavoro in corso della Commissione sulla finanza per la transizione, contribuendo a garantire che le politiche dell'UE guidino e accelerino efficacemente la transizione verso un'economia più sostenibile.
La nuova Piattaforma sarà composta da un massimo di 35 membri, di cui fino a 28 saranno selezionati tramite l'invito a presentare candidature pubblicato oggi. La Commissione cercherà di raggiungere una selezione equilibrata, includendo sia individui nominati a titolo personale con comprovata esperienza, sia rappresentanti degli interessi delle parti interessate, della società civile, di organizzazioni, del mondo accademico e degli istituti di ricerca. La Commissione nominerà direttamente i sette membri permanenti, in rappresentanza di enti pubblici. Inoltre, la Commissione potrà concedere lo status di osservatori a individui, organizzazioni ed enti pubblici diversi dalle autorità degli Stati membri.
Il bando per la presentazione delle candidature per la Piattaforma sulla Finanza Sostenibile rimarrà aperto fino al 7 settembre 2025 al seguente link: https://finance.ec.europa.eu/publications/call-applications-2025-selection-members-platform-sustainable-finance_en
Eppure l'Europa già s'indebita con regolarità
I Trattati UE autorizzano la Commissione europea a contrarre prestiti dai mercati internazionali dei capitali per conto dell'Unione europea per finanziare determinati programmi politici dell'UE. Per la settima volta nel 2025, ieri la Commissione ha emesso nuovi titoli obbligazionari per un valore di 9 miliardi di euro. L'operazione a doppia tranche ha riguardato un nuovo titolo da 5 miliardi di euro con scadenza il 13 dicembre 2032 e un'emissione di 4 miliardi di euro sul titolo obbligazionario UE con scadenza il 12 ottobre 2045. Il nuovo titolo a 7 anni aveva un prezzo del 99,455% con un rendimento di riofferta del 3,795%, mentre il titolo a 20 anni aveva un prezzo del 99,380%, con un rendimento di riofferta del 3,795%. Le offerte ricevute hanno superato i 69 miliardi di euro per il titolo a 7 anni e i 78 miliardi di euro per il titolo a 20 anni. Il ricavato dell'operazione sarà utilizzato per finanziare i programmi strategici dell'UE, in particolare nel contesto di NextGenerationEU e del sostegno all'Ucraina.
La Commissione fornisce orientamenti sulla concorrenza nei settori dell'industria automobilistica e della logistica portuale
La Commissione europea ha pubblicato una lettera di orientamento che chiarisce le regole antitrust nel caso della creazione di un Gruppo Negoziale delle Licenze nel settore automobilistico (l'Automotive Licensing Negotiation Group o "ALNG"), che ha la funzione di negoziare le licenze per l'utilizzo delle tecnologie standardizzate coperte da brevetto ("SEP"). Con questa lettera di orientamento, la Commissione intende contribuire ad aumentare la competitività del settore automobilistico dell'UE, come stabilito nel contesto del Piano d'azione industriale per il settore automobilistico europeo presentato a marzo 2025.
La Vicepresidente esecutiva per una transizione pulita, giusta e competitiva, Teresa Ribera, ha dichiarato: "Le aziende che perseguono gli obiettivi strategici dell'UE non dovrebbero essere frenate dall'incertezza sull'applicazione delle nostre norme in materia di concorrenza. L'innovazione e la competitività dipendono spesso dall'accesso a tecnologie standardizzate, in particolare per consentire ai prodotti di interoperare o comunicare tra loro. Con la pubblicazione di questa lettera di orientamento, forniamo chiarezza sull'applicazione del diritto della concorrenza agli accordi in base ai quali i produttori si raggruppano per negoziare congiuntamente licenze di tecnologie standardizzate nel campo dell'Internet delle cose o delle comunicazioni elettroniche, come il 4G. Questi accordi possono ridurre i costi di transazione e contribuire ad aumentare la competitività del settore automobilistico dell'UE."
Inoltre, la Commissione europea ha pubblicato orientamenti informali sulla compatibilità con le norme UE in materia di concorrenza degli per l'acquisto congiunto e la definizione di specifiche tecniche per le attrezzature elettriche utilizzate per la movimentazione dei container nei porti. Ciò accelererebbe il passaggio dalle attrezzature diesel a quelle elettriche nei porti dell'UE, contribuendo a ridurre le emissioni di CO2.
La Vicepresidente esecutiva per una Transizione Pulita, Giusta e Competitiva, Teresa Ribera, ha dichiarato: "Le norme UE in materia di concorrenza garantiscono un mercato unico funzionante e una concorrenza leale. Quando le aziende desiderano contribuire concretamente alla transizione verso un'economia a zero emissioni nette, i loro sforzi per decarbonizzare e stimolare la crescita non dovrebbero essere ostacolati dall'incertezza sull'applicazione delle nostre norme in materia di concorrenza. Con la pubblicazione di questa lettera di orientamento, forniamo chiarezza sull'applicazione del diritto della concorrenza agli accordi che facilitano il passaggio ad attrezzature ecosostenibili per la movimentazione dei container nei porti europei, contribuendo così alla transizione pulita di infrastrutture cruciali per il mercato unico e per il commercio dell'UE".
Punti di situazione sull'efficacia della politica ambientale europea
La Commissione ha pubblicato la quarta relazione sull'attuazione delle normative ambientali. L'iniziativa sostiene l'applicazione delle normative ambientali e sensibilizza sull'importanza delle norme ambientali dell'UE per garantire prosperità, competitività e sicurezza ambientale nell'Unione europea. La relazione individua tendenze comuni a livello UE, sulla base delle relazioni nazionali dei 27 Stati membri. L'analisi include un'ampia gamma di informazioni sull'efficacia con cui gli Stati membri proteggono la qualità dell'aria che i cittadini respirano, l'acqua che bevono e la natura di cui godono.
La relazione evidenzia l'urgente necessità di migliorare l'attuazione della normativa ambientale dell'UE. Inoltre, definisce azioni prioritarie concrete per il miglioramento in ogni Stato membro. I costi della mancata attuazione della normativa ambientale dell'UE a causa dell'inquinamento atmosferico e idrico, del degrado ambientale e della produzione di rifiuti sono stimati in 180 miliardi di euro all'anno per l'UE, che equivale a circa l'1% del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell'UE. L'attuazione delle normative ambientali può ridurre questi costi garantendo al contempo parità di condizioni per le imprese in tutto il mercato unico dell'UE.
La Commissione ha messo a disposizione degli Stati membri diversi fondi UE per coprire il loro fabbisogno di investimenti, per un importo di circa 122 miliardi di euro all'anno, ripartiti tra obiettivi e priorità ambientali. La maggior parte degli Stati membri deve continuare a utilizzare questi fondi per rafforzare la propria capacità di attuare efficacemente le politiche.
In piena attività il Fondo europeo per l'assistenza ai lavoratori coinvolti nei licenziamenti ad impatto globale
I lavoratori licenziati in Belgio dopo la chiusura del produttore di chip BelGaN beneficeranno del sostegno dell'UE attraverso il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG). La proposta da 930.000 euro, adottata oggi, sosterrebbe il rientro al lavoro di 417 persone. Il finanziamento aiuterà i lavoratori licenziati attraverso misure come consulenza, orientamento professionale, assistenza nella ricerca di lavoro e formazione professionale.
Dal 2007, l'FEG è intervenuto in 183 casi, stanziando 709 milioni di euro per fornire assistenza a oltre 172.000 persone in 20 Stati membri.
Primo passo verso la revisione degli standard ambientali di macchine e furgoni nuovi
La Commissione europea invita cittadini e parti interessate a fornire feedback sugli standard di prestazione in materia di emissioni di CO2 per auto e furgoni nuovi e sulla Direttiva sull'etichettatura dei veicoli.
Con l'avvio di questa consultazione pubblica, la Commissione sta accelerando i preparativi per la revisione del Regolamento sugli standard di CO2, come annunciato nel Piano d'azione industriale per il settore automobilistico europeo. Tale revisione terrà conto degli sviluppi tecnologici pertinenti e della necessità di una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa verso una mobilità a zero emissioni. La revisione dell'etichettatura dei veicoli, a sua volta, informerà meglio i consumatori che acquistano nuovi veicoli e fanno scelte sostenibili, supportando ulteriormente i produttori nel raggiungimento degli obiettivi di emissione di CO2.
Il settore automobilistico è di fondamentale importanza per l'economia dell'UE e svolge un ruolo cruciale per la competitività industriale dell'UE, la decarbonizzazione e la transizione all'energia pulita. Gli inviti a presentare contributi e la consultazione pubblica congiunta lanciati oggi contribuiranno alla prossima valutazione e revisione da parte della Commissione degli standard di CO2 per auto e furgoni, nonché alla revisione delle norme sull'etichettatura dei veicoli.
Le parti interessate, tra cui l'industria, le piccole e medie imprese, le organizzazioni imprenditoriali e la società civile, sono invitate a esprimere le proprie opinioni entro il 29 settembre 2025. per partecipare:
https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/14750-Revision-of-the-EU-rules-on-car-labelling_en
Lanciata una consultazione sulla prima revisione del Digital Service Act DSA
Il 3 luglio 2025, la Commissione ha avviato una consultazione pubblica sulla prima revisione del Digital Markets Act (DMA). Pur avendo finora riscontrato un impatto positivo, la Commissione desidera raccogliere il feedback di tutte le parti interessate, inclusi cittadini dell'UE, piccole e medie imprese, organizzazioni imprenditoriali e altre parti interessate, sull'impatto e l'efficacia del DMA e sulla sua preparazione ad affrontare le sfide emergenti, come l'introduzione di servizi basati sull'intelligenza artificiale. Sulla base dei contributi ricevuti, la Commissione preparerà una relazione di revisione che valuti l'impatto del DMA finora.
Le parti interessate hanno tempo fino al 24 settembre 2025 per presentare le proprie osservazioni al seguente indirizzo:
https://digital-markets-act.ec.europa.eu/consultation-first-review-digital-markets-act_en
La Commissione è tenuta a effettuare una revisione del DMA entro il 3 maggio 2026 e, successivamente, ogni tre anni. La relazione risultante sarà presentata al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo.
La Commissione europea ha adottato una serie di misure per semplificare l'applicazione della tassonomia dell'UE. In questo modo si vogliono ridurre gli oneri amministrativi per le imprese dell'UE, anche se alemno a parole si continua ad affermare che questo non incide sugli obiettivi fondamentali in materia di clima e ambiente. Il regolamento sulla tassonomia è entrato in vigore nel 2020 e i suoi obblighi di rendicontazione si applicano dal 2022. Fornendo un punto di riferimento comune in materia di sostenibilità per le società finanziarie e non finanziarie, la tassonomia sostiene gli investimenti che contribuiscono a una transizione sostenibile dell'economia dell'UE, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo.
Queste le misure proposte:
- Le società finanziarie e non finanziarie sono esentate dalla valutazione dell'idoneità e dall'allineamento alla tassonomia per le attività economiche che non sono finanziariamente rilevanti per la loro attività. Per le società non finanziarie, le attività sono considerate non rilevanti se rappresentano meno del 10% del fatturato totale, delle spese in conto capitale (CapEx) o delle spese operative (OpEx) dell'azienda. La riduzione di questo onere amministrativo andrà a vantaggio delle aziende, consentendo loro di concentrarsi sulla rendicontazione e sul finanziamento delle loro attività principali e su come ciò contribuisca ai loro sforzi di transizione.
- Inoltre, le società non finanziarie sono esentate dalla valutazione dell'allineamento alla tassonomia per l'intera spesa operativa quando è considerata non rilevante per il loro modello di business.
- Per le società finanziarie, gli indicatori chiave di performance come il green asset ratio (GAR) per le banche sono semplificati e viene loro concessa la possibilità di non comunicare i KPI dettagliati della tassonomia per due anni.
- I modelli di rendicontazione della tassonomia sono semplificati riducendo il numero di voci riportate del 64% per le società non finanziarie e dell'89% per le società finanziarie. I
- I criteri per "non arrecare danno significativo" alla prevenzione e al controllo dell'inquinamento correlato all'uso e alla presenza di sostanze chimiche sono semplificati.
Le modifiche odierne vengono adottate sotto forma di un atto delegatoi. La Commissione ha pubblicato la bozza di tale atto delegato nel febbraio 2025 nell'ambito del pacchetto "Omnibus I", consentendo alle parti interessate di fornire commenti sulle misure proposte. L'atto delegato sarà ora trasmesso al Parlamento europeo e al Consiglio per il loro esame. Le modifiche entreranno in vigore una volta terminato il periodo di esame di 4 mesi, prorogabile di altri 2 mesi. Le misure di semplificazione previste dal presente atto delegato si applicheranno a partire dal 1° gennaio 2026 e riguarderanno l'esercizio finanziario 2025. Tuttavia, le imprese hanno la possibilità di applicare le misure a partire dall'esercizio finanziario 2026, qualora lo ritengano più opportuno.
In questi giorni l'Europa è un vulcano in piena attività, quasi che il gran caldo sia conseguenza e manifestazione del ribollire di iniziative politiche e legislative accomunate dal desiderio di proiettarsi verso il futururo, oltre la guerra. Quasi a ribadire l'assurdità del contendere armato, quando in gioco ci sono le Scienze della vita, le dirompenti Tecnologie quantistiche, i cambiamenti climatici e le misure necessarie per contrastarli.
Quasi che la vita abbia comunque la meglio sulle pulsioni distruttive e l'Europa, almeno nella sua parte migliore, non vuole allontanarsi da quell'obiettivo. Ecco, duqnue, che in rapida successione sono state presentate strategie e iniziative nei settori sopra menzionati, che adesso dovranno faticare a farsi strada per raggiungere il mare, perchè gli ostacoli sotto forma di spinte all'inerzia oppure all'interesse di parte sono ovunque disseminati.
Piace pensare ad un'Europa cauta, che sapendo di maneggiare il futuro sente l'esigenza di lasciarsi guidare e, di conseguenza, chiama al proprio fianco un comitato di esperti e premi nobel per stabilire come promuovere e rafforzare le tecnologie quantistiche. Avendo in mente da subito che la differenza potrebbe farla il loro uso in ambito militare. già previsto come decisivo.
Tutto questo avviene nella crescente preoccupazione per gli assetti futuri del mondo, strapazzati da un uso della forza in spregio del diritto internazionale.
E' rassicurante la prospettiva di un futuro basato sulla conoscenza, secondo uno slogan di oltre vent'anni fa. E' questa l'Europa che i cittadini dovrebbero imparare a senitre come spazio provilegiato di appartenenza nella confusione del globo; e viverla con più decisione.
CLS
L'Europa incentiva la produzione delle batterie per i veicoli elettrici
La Commissione europea ha annunciato che finanzierà sei progetti pionieristici per la produzione delle celle per le batterie dei veicoli elettrici (EV) con un totale di 852 milioni di euro in sovvenzioni dal Fondo per l'innovazione; i fondi asaranno resi disponibili grazie ai proventi del Sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (EU ETS). Questo finanziamento fa seguito ad un primo bando anciato a dicembre 2024, volto ad accelerare la crescita e gli investimenti nel settore della produzione di batterie dell'UE. Con questi progetti, e in linea con il Piano d'azione industriale per il settore automobilistico europeo e il Clean Industrial Deal, l'UE intende avanzare verso gli obiettivi di decarbonizzazione, rafforzando al contempo la competitività industriale e creando posti di lavoro di alta qualità in tutta Europa.
I progetti sostengono l'innovazione nella produzione di celle per batterie per veicoli elettrici e l'implementazione di tecniche, processi e tecnologie di produzione innovativi e sostenibili. I progetti selezionati rappresentano investimenti strategici che sosterranno la transizione dell'Europa verso una base industriale pulita, competitiva e resiliente, riducendo al contempo la dipendenza dalle importazioni e promuovendo lo sviluppo di tecnologie pulite e la leadership industriale.La firma dei contratti di sovvenzione con l'Agenzia esecutiva europea per il clima, le infrastrutture e l'ambiente (CINEA) è prevista nel terzo trimestre del 2025.
Cosa pensano i cittadini europei della politica di coesione
La percezione dei cittadini dell'UE dell'impatto della politica regionale dell'UE rimane ampiamente positiva, rivela un sondaggio Eurobarometro appena pubblicato.
Secondo il sondaggio, il 40% degli intervistati è a conoscenza delle iniziative finanziate dall'UE e quasi quattro quinti (79%) di questi intervistati ritiene che apportino un contributo positivo alle condizioni di vita nei rispettivi paesi o regioni. Inoltre, il 57% degli intervistati ritiene che i progetti finanziati dall'UE nella propria area abbiano contribuito al loro senso di cittadinanza europea.
Due terzi degli intervistati conoscono almeno un fondo della politica di coesione, come il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo di coesione, il Fondo sociale europeo, Interreg o il Fondo per una transizione giusta. La consapevolezza è più elevata in Polonia (92%) e Slovacchia (91%).
In media, il 17% dei partecipanti afferma di aver beneficiato personalmente di un progetto sostenuto dal FESR o dal Fondo di coesione, con questa percentuale che sale al 50% in alcuni paesi. In termini di futuri investimenti dell'UE, gli intervistati danno priorità al miglioramento delle infrastrutture sanitarie e educative (49%), alla tutela ambientale, alle risorse idriche e all'azione per il clima (38%), alla creazione di posti di lavoro e all'accesso al mercato del lavoro (31%) e al miglioramento dell'edilizia abitativa e dell'efficienza energetica (27%). Una maggioranza significativa (64%) degli intervistati ritiene che la politica di coesione dovrebbe sostenere tutte le regioni dell'UE, con particolare attenzione alle aree con un elevato tasso di disoccupazione (63%), alle aree urbane svantaggiate (51%) e alle regioni rurali o montane remote (50%).
Adesso si potrà importare la soia geneticamente modificata per uso animale
La Commissione europea ha autorizzato una soia geneticamente modificata per l'uso in alimenti e mangimi, a seguito della valutazione scientifica dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che ha concluso che è sicura quanto la sua controparte convenzionale. Questa procedura di valutazione dovrebbe gasantire un elevato livello di protezione della salute umana e animale e dell'ambiente. La decisione della Commissione consente l'importazione di questa soia geneticamente modificata solo per l'uso in alimenti e mangimi, ma non la coltivazione nell'UE.
L'autorizzazione è valida per 10 anni e qualsiasi prodotto derivato da questa soia geneticamente modificata sarà soggetto alle rigorose norme dell'UE in materia di etichettatura e tracciabilità. La Commissione aveva l'obbligo giuridico di pronunciarsi su questa autorizzazione, poiché gli Stati membri non avevano raggiunto una maggioranza qualificata né a favore né contro l'autorizzazione.
Istituito un premio europeo per la tutela del piccolo commercio al dettaglio
La Commissione Europea ha lanciato per la prima volta il Premio Capitale Europea del Piccolo Commercio al Dettaglio. L'iniziativa nasce da una petizione dei cittadini ed è stata proposta dal Parlamento per sottolineare il ruolo fondamentale dei piccoli commercianti nella rivitalizzazione dei centri cittadini.
Il riconoscimento ogni anno premierà tre città – una piccola, una media e una grande – che hanno promosso con successo ecosistemi vivaci di piccolo commercio al dettaglio. Le città saranno valutate in quattro aree chiave: (i) sostenibilità, (ii) imprenditorialità e coinvolgimento della comunità, (iii) digitalizzazione e (iv) vitalità urbana. Una giuria europea selezionerà i vincitori in base al programma di attività proposto per il 2026 come Capitali Europee del Piccolo Commercio al Dettaglio.
I vincitori saranno annunciati durante una cerimonia a Bruxelles nel gennaio 2026. Ogni città vincitrice beneficerà di un evento di lancio dedicato e di un anno intero di promozione europea, che includerà visibilità mediatica e supporto per la presentazione delle proprie iniziative. Le città finaliste e vincitrici parteciperanno anche a un programma di scambio per apprendere dalle esperienze altrui nel sostegno al piccolo commercio al dettaglio.
Le città dei paesi dell'UE e del programma del Mercato unico possono presentare domanda per questi premi fino al 9 ottobre 2025.
Al primo vertice UE-Moldavia tenutosi a Chișinău, la Presidente della Commissione europea Ursulavon der Leyen, il Presidente del Consiglio europeo António Costa e la Presidente della Repubblica di Moldavia Maia Sandu hanno concordato di approfondire la cooperazione nell'interesse dei cittadini dell'UE e moldavi. I leader hanno discusso di adesione all'UE e relative riforme, crescita economica e cooperazione in materia di sicurezza e difesa, inclusa la lotta alle minacce ibride.
Durante il vertice, la Presidente von der Leyen ha annunciato lo stanziamento di 270 milioni di euro di prefinanziamento a titolo del Piano di crescita dell'UE per la Moldavia, pari a 1,9 miliardi di euro, a sostegno delle riforme del Paese e dell'avvicinamento della sua economia al mercato unico dell'UE. Questo stanziamento si tradurrà in un nuovo ospedale regionale di Bălți, nel ripristino del teleriscaldamento a Chișinău e in una riduzione delle bollette di elettricità e gas per i cittadini moldavi. Nel complesso, il Piano di crescita sosterrà il miglioramento delle strade, la modernizzazione delle scuole, la creazione di nuovi ospedali, la crescita delle piccole imprese e la tutela del patrimonio culturale moldavo. Questo investimento sottolinea il forte impegno dell'UE per il successo della Moldavia. La Presidente von der Leyen ha inoltre annunciato che a partire dal 5 ottobre 2025 sarà possibile effettuare i bonifici bancari in euro grazie all'inclusione della Moldavia nell'Area Unica Europea dei Pagamenti (SEPA), concessa a marzo dagli Stati membri.
Infine, la Presidente von der Leyen ha proposto di integrare la Moldavia nell'area di roaming dell'UE a partire dal 1° gennaio 2026. L'iniziativa "Roam Like at Home" consentirà ai cittadini moldavi di effettuare chiamate, inviare SMS e utilizzare i dati mobili con numeri moldavi mentre viaggiano in uno qualsiasi dei 27 Stati membri dell'UE senza incorrere in costi di roaming.
I leader hanno concordato di intensificare gli sforzi per contrastare i continui attacchi ibridi e informatici da parte della Russia e dei suoi alleati, volti a destabilizzare il Paese in vista delle elezioni parlamentari di settembre.
L'UE ha ribadito il suo sostegno alla resilienza della Moldavia, anche attraverso la Missione di partenariato dell'UE in Moldavia e il supporto al Centro di comunicazione strategica della Moldavia, incaricato di individuare e smontare la disinformazione russa. I leader hanno sottolineato la necessità di una comunicazione chiara sui benefici dell'integrazione nell'UE e hanno sottolineato l'importanza di rafforzare la lotta alla corruzione e di salvaguardare l'integrità delle prossime elezioni.
Riportiamo di segugito il discorso tenuto dal Presidente del Consiglio UE Antonio Costa allla cerimonia di apertura del Summit:
È un vero piacere essere di nuovo a Chişinău. Grazie, Signora Presidente, per il suo caloroso benvenuto e per averci ospitato oggi, in occasione del nostro primo Vertice UE-Moldavia, che segna una vera e propria pietra miliare nell'approfondimento delle nostre relazioni.
Come i moldavi hanno deciso democraticamente, il futuro della Moldavia è nell'Unione Europea. Questo è il nostro obiettivo comune e l'Unione Europea è qui per sostenere la Moldavia in ogni fase del cammino.
Per quasi cinque anni, Lei, Signora Presidente, e il suo governo avete guidato la Moldavia e il suo popolo sulla strada europea con coraggio, visione e continue riforme.
La valutazione della Commissione è chiara: i progressi compiuti dalla Moldavia nel suo percorso verso l'Unione Europea sono notevoli. I leader dell'Unione Europea lo hanno riconosciuto all'unanimità nel Consiglio Europeo della scorsa settimana. Consentitemi di leggere questo paragrafo delle conclusioni:
"Il Consiglio europeo elogia la Repubblica di Moldova per il ritmo delle sue riforme legate all'adesione, accoglie con favore i significativi progressi compiuti e incoraggia la Repubblica di Moldova e la Commissione a intensificare i lavori nel processo di adesione. Il Consiglio europeo invita il Consiglio a intraprendere le prossime fasi del processo di adesione in linea con l'approccio basato sul merito, aprendo i cluster quando saranno soddisfatte le condizioni."
E, cosa molto importante, "Prende atto della valutazione della Commissione secondo cui il cluster sui fondamentali è pronto per essere aperto." Ora è il momento di accelerare i nostri lavori e compiere il passo successivo verso l'adesione.
Il processo di adesione non è un esercizio di spunta di caselle. Sforzi di riforma costanti producono risultati tangibili per il popolo moldavo. Offrono nuove opportunità per i vostri cittadini e i benefici della stretta cooperazione della Moldova con l'UE sono già visibili, sul campo e nella vita quotidiana delle persone. Dalla liberalizzazione dei visti al roaming. Dal sostegno energetico agli investimenti nelle infrastrutture.
Lo scorso inverno, l'UE ha contribuito con 60 milioni di euro in sovvenzioni per finanziare la compensazione per il riscaldamento e 30 milioni di euro per la compensazione per l'elettricità. L'UE ha finanziato 700 km di strade e 200 km di ferrovie, nonché la ristrutturazione di 22 ospedali e 120 scuole. Questi e altri benefici aumenteranno ulteriormente in futuro.
Durante il nostro incontro odierno, abbiamo concordato di lavorare per accelerare ulteriormente l'integrazione della Moldavia nel mercato unico dell'UE. Per stimolare la crescita economica. Per sostenere le imprese moldave. Per creare posti di lavoro e migliorare gli standard di vita. In una parola, per aumentare la vostra competitività.
Ininterrottamente, l'UE ha dimostrato di essere un partner affidabile e affidabile per il popolo moldavo. Un partner che vi è accanto nei momenti favorevoli e in quelli difficili. E continueremo a esserlo.
Rafforzare la sicurezza e la resilienza della Moldavia è stato un obiettivo chiave del nostro sostegno. Crediamo fermamente che la scelta di chi guiderà la Moldavia debba spettare al suo popolo, non a coloro che cercano di manipolarne, dividerne o minarne la volontà democratica.
Condividiamo un obiettivo comune: costruire un'Europa libera, sicura e in pace. Un'Europa basata sulla democrazia, sullo stato di diritto e su valori condivisi.
La Moldavia ha scelto la strada europea. E noi siamo qui per percorrerla al vostro fianco.
La Commissione europea ha proposto una modifica alla legge UE sul clima, fissando un obiettivo climatico UE per il 2040 di riduzione del 90% delle emissioni nette di gas serra (GHG) rispetto ai livelli del 1990, come richiesto dagli orientamenti politici della Commissione per il periodo 2024-2029. Ciò offrirà certezza agli investitori e innovazione, rafforzerà la leadership industriale delle nostre imprese e aumenterà la sicurezza energetica dell'Europa. Proprio questa settimana, l'ultimo Eurobarometro ha mostrato un forte sostegno dei cittadini all'azione per il clima dell'UE, fornendo un solido mandato per mantenere la rotta dell'agenda di transizione pulita dell'UE. L'UE è sulla buona strada per raggiungere il nostro obiettivo del 55% entro il 2030. La proposta odierna si basa sull'obiettivo giuridicamente vincolante dell'UE di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 e definisce un percorso più pragmatico e flessibile per raggiungerlo, nell'ottica di un'economia europea decarbonizzata entro il 2050.
In linea con la Bussola della Competitività dell'UE, il Clean Industrial Deal e il Piano d'azione per un'energia accessibile, l'obiettivo climatico proposto per il 2040 tiene pienamente conto dell'attuale panorama economico, geopolitico e di sicurezza e offre a investitori e imprese la prevedibilità e la stabilità di cui hanno bisogno nella transizione energetica pulita dell'UE. Mantenendo la rotta sulla decarbonizzazione, l'UE vorrebbe stimolare gli investimenti nell'innovazione, creare più posti di lavoro e crescita, aumenterà la resilienza agli impatti dei cambiamenti climatici e diventare più indipendente dal punto di vista energetico.
La Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: "I cittadini europei, sempre più sensibili all'impatto dei cambiamenti climatici, si aspettano che l'Europa agisca. L'industria e gli investitori si aspettano che stabiliamo una direzione di marcia prevedibile. Oggi dimostriamo di essere fermamente convinti del nostro impegno a decarbonizzare l'economia europea entro il 2050. L'obiettivo è chiaro, il percorso è pragmatico e realistico".
La proposta definisce un modo per raggiungere l'obiettivo del 2040 in modo diverso rispetto al passato. Due elementi centrali della proposta sono la flessibilità e l'importanza di accelerare e rafforzare le giuste condizioni abilitanti per sostenere questo obiettivo del 90%. Un elemento centrale è la flessibilità che la Commissione prenderà in considerazione nella progettazione dei futuri atti legislativi per raggiungere questo obiettivo climatico entro il 2040. Tra queste rientrano la possibilità di conteggiare i crediti in termini di contenimento delle emissioni acquisiti nei confronti di paesi terzi a partire dal 2036, l'utilizzo di assorbimenti permanenti nazionali nel sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (EU ETS) e una maggiore flessibilità di compensazione tra settori per contribuire al raggiungimento degli obiettivi in modo economicamente vantaggioso e socialmente equo. Concretamente, significa che uno Stato membro avrà la possibilità di compensare le difficoltà incontrate in un settore specifico con un risultato superiore alla media nella riduzione delle emissioni derivanti da rifiuti e trasporti.
La Commissione ha pubblicato oggi una comunicazione sull'attuazione delle prime proposte relative al Clean Industrial Deal, a pochi mesi dalla sua presentazione. La sua attuazione è fondamentale per il raggiungimento dell'obiettivo climatico del 2040.
Uno dei risultati chiave è il quadro normativo per gli aiuti di Stato del Clean Industrial Deal, adottato la scorsa settimana, per sostenere ulteriormente gli investimenti nella transizione verso l'energia pulita. È stata inoltre concordata la semplificazione del meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera (CBAM), esentando il 90% degli importatori, riducendo così la burocrazia e garantendone un'attuazione fluida. Questa semplificazione rappresenta il primo passo prima di una revisione più generale del CBAM a fine anno, accompagnata da proposte legislative volte a rafforzare il meccanismo. La comunicazione odierna illustra i risultati dell'analisi della Commissione su come trovare una soluzione al problema della rilocalizzazione delle emissioni di carbonio dalle esportazioni.
A integrazione del quadro normativo sugli aiuti di Stato e della comunicazione odierna, la Commissione ha inoltre pubblicato la raccomandazione sugli incentivi fiscali per incoraggiare gli investimenti nelle tecnologie pulite e nella decarbonizzazione industriale, attraverso misure come l'ammortamento accelerato e i crediti d'imposta. Ha inoltre presentato una raccomandazione e documenti di orientamento per ottimizzare l'uso delle nuove norme UE sulle energie rinnovabili, volte a espandere le energie rinnovabili e ridurre i costi energetici.
Le misure per l'energia a prezzi accessibili volte ad aumentare la produzione di componenti di rete e a sostenere i contratti di acquisto di energia (PPA), il progetto pilota per la futura Banca per la decarbonizzazione industriale, il prossimo piano d'azione per l'industria chimica e i dialoghi settoriali con le parti interessate sono tra le azioni che contribuiranno alla realizzazione del Clean Industrial Deal. Attese per la fine di questo mese, le proposte per il prossimo Quadro finanziario pluriennale definiranno anche le modalità con cui il futuro bilancio dell'UE sosterrà la transizione verso un'economia pulita.
La legge europea sul clima, entrata in vigore nel luglio 2021, sancisce l'impegno dell'UE a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e l'obiettivo intermedio di riduzione di almeno il 55% delle emissioni nette di gas serra entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione concordati, l'UE ha adottato un pacchetto legislativo per il 2030, noto come "Fit for 55", la cui attuazione da parte degli Stati membri – essenziale per il raggiungimento degli obiettivi del 2040 – è in corso. La valutazione dei Piani Nazionali per l'Energia e il Clima (PNEC) da parte della Commissione, presentata il 28 maggio, ha mostrato che l'UE si sta avvicinando collettivamente all'obiettivo climatico del 2030 di riduzione del 55% delle emissioni di gas serra.
La legge sul clima prevede giuridicamente un obiettivo climatico intermedio per il 2040 per accelerare il raggiungimento della neutralità climatica, una proposta necessaria entro sei mesi dal primo Bilancio Globale dell'Accordo di Parigi, raggiunto nel dicembre 2023.