Il buono, il brutto e il cattivo

12/08/2025

L'Europa aggrappata alla sua debolezza si schiera con forza con chi sinora ha sempre voluto sostenere, in aderenza ai propri valori giuridici, e cerca di blindare con dichiarazioni ferme e unitarie un'improbabile "attuale linea di contatto" come punto di partenza per i negoziati tra Russia e Ucraiana. Cerca di anticipare le mosse di Trump.

La dichiarazione rilasciata domenica 10 agosto prova a fare i conti con la resa dei conti: alleati e nemici, vittime e carnefici, colpe e ragioni negate, tutto si rimescola sotto lo sguardo sconcertato di una manciata di paesi europei, affiancati dal Regno Unito.

Infatti, l'incontro Trump-Putin in Alaska in programma a ferragosto, al di là di ogni narrazione speculativa, segnerà inevitabilmente una svolta, e da quel momento gli eventi dovranno loro malgrado conformarsi ad una direzione di marcia stabilita soltanto da due dei tanti attori coinvolti nella guerra in atto nel cuore dell'Europa. E' così che verrà stabilita la spartizione dei guadagni tra le due grandi potenze un tempo nemiche, e che ora, con l'ascesa di Trump, si sono ritrovate solidali nella ricerca di nuovi assetti mondiali.

L'Europa rischia di trovarsi sola al di là della cortina di dazi che  sempre più la separa dallo storico alleato, e si stringe intorno al suo eroe mentre affonda nelle sabbie mobili del'era trumpiana. Sullo sfondo già s'intravedono le grandi manovre per la ricostruzione dell'Ucraiana. Un tempo dividendo per gli azionisti di maggioranza, oggi rischia di essere un onere troppo grande a carico proprio degli europei, senza alcuna certezza di ottenere come esito felice la riunificazione del contiente europeo con l'adesione dell'Ucraiana.

Un autunno caldo è alle porte, non solo per le temperature eccessive che dettano la nuova normalità del clima. 

CLS

 

 

Argomento
Editoriale