L'Europa in lotta

23/09/2025

Riflessioni a margine del discorso sullo Stato dell'Unione 2025

L'Europa affronta il dilemma delle sfide del futuro. Dovrebbe combattere cn tutte le risorse a sua disposizione le conseguenze dell'azione sciagurata di depauperamento della terra, come auspicato da tante voci profetiche. Invece, si,  nel suo discorso sullo Stato dell'Unione la von der Leyen ha pronunciato più volte la parola "lotta", ma rivolta ad altri scenari.

Nell'immaginario collettivo, a dispetto di decenni di pace e convivenza dinamica che hanno contraddistinto il farsi dell'Unione Europea, ha spesso prevalso  la percezione e, dunque la convinzione, che la distanza tra Bruxelles ed i cittadini europei fosse in ultima analisi colmata solo da vincoli normativi e burocratici, a partire dalla difficoltosa introduzione dell'euro e dagli abusi che l'hanno attorniata.  Da allora la corsa a denigrare l'Europa si è fatta politica, ritratta e narrata come vessatoria e inutile agli occhi di imprese e cittadini.

L'Europa economica, della libera circolazione promessa e solo in parte attuata, dei traguardi a portata di mano ma non ancora raggiunti, oggi cerca un riscatto nella retromarcia impressa dal secondo mandato della von der Leyen con l'adozione dei pacchetti Ominibus per semplificare due dei passaggi più controversi nel processo di integrazione europea: la sostenibilità ambientale ed il contrasto ai cambiamenti climatici, ed il digitale.

L'Europa ammantata di colpe si è sottoposta al giudizio implacabile di Mario Draghi, eppure tarda ad imboccare la via del superamento delle sue storiche difficoltà.

Ma intanto, a livello di opinione pubblica qualcosa sta accadendo. Succede che alle colpe in origine, poco visibili in tempo di pace, si vadano sovrapponendo oggi sentimenti variegati, sopratutto tra i giovani, di delusione per non aver trovato proprio in Europa quella elite illuminata capace di guidare con successo la lotta al cambiamento climatico; e dall'altro di rigetto del nuovo imperativo del riarmo come mossa preventiva per tutelare la sicurezza del vecchio continente.

Con questo carico di disappunto interno, l'Europa cammina zavorrata nelle sabbie mobili dell'era delle potenze mondiali in cerca di autoaffermazione. In fondo tutti traducono la propria storia in qualche spicchio di terra da rivendicare come legittima ambizione. 

Ma in Europa, come altrove nel mondo, lo spazio a disposizione è troppo poco.

CLS

 

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