La Giornata della Commissione 01/08/2025

01/08/2025

Aiuti a Gaza, l'Europa ( e l'Italia) si mobilita

L'Unione Europea ha versato un contributo di 22 milioni di euro all'Autorità Nazionale Palestinese (ANP), a sostegno del pagamento delle visite mediche alla Rete Ospedaliera di Gerusalemme Est. Anche l'Italia ha contribuito a questo pagamento con un ulteriore milione di euro. Grazie a questo sostegno, gli Ospedali di Gerusalemme Est, che comprendono sei strutture ospedaliere - attualmente sotto pressione a causa del conflitto in corso e delle difficoltà economiche legate alla guerra a Gaza - potranno continuare a fornire servizi sanitari di alta qualità ai pazienti palestinesi, anche provenienti da Gaza e dalla Cisgiordania.

Dal 2013, l'UE e i suoi Stati membri sostengono l'ANP con contributi regolari per il pagamento delle visite mediche agli ospedali di Gerusalemme Est, per un totale di oltre 213 milioni di euro. Questi ospedali sono parte integrante del sistema sanitario palestinese e forniscono servizi medici specialistici non disponibili negli ospedali pubblici. Il contributo è parte del Programma Pluriennale e Globale per la Ripresa e la Resilienza della Palestina, del valore di 1,6 miliardi di euro, ed è stato aumentato rispetto allo scorso anno alla luce dell'attuale situazione sul campo.

A seguito del pagamento di 150 milioni di euro a giugno, l'Autorità Palestinese ha già ricevuto 172 milioni di euro di assistenza finanziaria nel 2025. I pagamenti vengono erogati tramite il Sostegno Finanziario Diretto PEGASE, un meccanismo  per la gestione trasparente e sicura degli aiuti economici. La Commissione intende istituire un Gruppo di Donatori per la Palestina, cui sarà proposto proprio PEGASE come sistema sicuro per erogare il sostegno all'Autorità Palestinese.

Più rapidi i controlli doganali nell'interscambio UE - Canada

Oggi entra ufficialmente in vigore l'Accordo di Mutuo Riconoscimento (MRA) UE-Canada, che, grazie al mutuo riconoscimento dei programmi di Operatori Economici Autorizzati (AEO), faciliterà ulteriormente gli scambi commerciali e rafforzerà la cooperazione doganale tra le due aree. L' accordo semplifica le procedure doganali e migliora la sicurezza della catena di approvvigionamento per le aziende di entrambe le sponde dell'Atlantico, in quanto riconosce il programma AEO dell'UE e l'iniziativa canadese Partners in Protection (PIP). Essere autorizzati nell'ambito di uno dei due programmi rafforza la reputazione di un operatore come partner sicuro e affidabile, e ne migliora la commerciabilità e la forza del marchio. Il riconoscimento si acquisisce in forza del rispetto di rigorosi requisiti di verifica e conformità, in grado di garantire  ai partner e alle autorità di regolamentazione che l'azienda soddisfa elevati standard di sicurezza, affidabilità e attendibilità.

Inoltre, l'MRA aiuta le aziende a gestire una logistica globale complessa, mantenendo al contempo standard di sicurezza più elevati. Facilita inoltre gli scambi commerciali tra UE e Canada allineandosi al quadro SAFE dell'Organizzazione Mondiale delle Dogane (OMD) e rafforzando l'attuazione dell''Accordo Economico e Commerciale Globale (CETA) di libero scambio tra Europa e canada.

Un altro vantaggio per gli operatori commerciali è la riduzione delle ispezioni e i tempi di sdoganamento più rapidi. Gli AEO dell'UE e i membri PIP canadesi ricevono un trattamento prioritario alle frontiere, poiché il loro status è considerato favorevolmente nelle valutazioni del rischio doganale. Ciò può comportare una riduzione delle ispezioni e una più rapida elaborazione delle spedizioni, con un risparmio di tempo e costi durante i periodi di volatilità commerciale.

Inoltre, l'MRA include un meccanismo di continuità operativa per sdoganamenti più rapidi quando il commercio riprende dopo interruzioni, come allarmi di sicurezza o chiusure delle frontiere.

In futuro, le autorità doganali promuoveranno la conoscenza dell'MRA attraverso documenti di orientamento e la collaborazione con le parti interessate del settore. Gli operatori commerciali sono incoraggiati ad aggiornare la propria documentazione per riflettere lo status di AEO/PIP e sfruttare appieno i vantaggi dell'accordo.

Entrano in vigore le norme europee sullo sviluppo di modelli di Intelligenza Artificiale

Si fa sul serio, nel tentativo di plasmare l'uso sistemico dell'intelligenza artificiale in maniera conforme ai valori e bisogni delle società europee. 

Domani, infatti, entranno in vigore gli obblighi previsti dalla legge sull'intelligenza artificiale per i fornitori di modelli di intelligenza artificiale a scopo generale (GPAI). Le nuove regole  garantiranno maggiore trasparenza, sicurezza e responsabilità per i sistemi di intelligenza artificiale sul mercato. Queste norme si traducono in informazioni più chiare sulle modalità di addestramento dei modelli di intelligenza artificiale, una migliore applicazione delle tutele del diritto d'autore e uno sviluppo dell'intelligenza artificiale più responsabile.

In supporto alle aziende che forniscono i modelli la Commissione ha pubblicato delle  linee guida su chi deve rispettare gli obblighi. I modelli GPAI sono definiti come quelli addestrati con oltre 10^23 FLOP e in grado di generare linguaggio. Inoltre, la Commissione ha pubblicato un modello per aiutare i fornitori a riassumere i dati utilizzati per addestrare i loro modelli.

La Commissione e gli Stati membri hanno inoltre confermato che il Codice di condotta GPAI, elaborato da esperti indipendenti, è uno strumento volontario adeguato ed in grado di dimostrare la conformità del fornitore alla legge sull'intelligenza artificiale. Di conseguenza i fornitori che aderiscono al Codice beneficeranno di una riduzione degli oneri e di una maggiore certezza del diritto.

Da domani, i fornitori dovranno rispettare gli obblighi di trasparenza e di diritto d'autore quando immettono modelli GPAI sul mercato dell'UE. I modelli già immessi sul mercato prima del 2 agosto 2025 dovranno garantire la conformità entro il 2 agosto 2027.

I fornitori dei modelli più avanzati o di maggiore impatto che presentano rischi sistemici, ovvero quelli che superano 10^25 FLOP, dovranno adempiere a obblighi aggiuntivi, come la notifica alla Commissione e la garanzia della sicurezza del modello.

Una consultazione pubblica sulla futura normativa europea sull'economia circolare

La Commissione ha avviato una consultazione pubblica in merito all'imminente Legge sull'Economia Circolare. Il feedback fornirà alla Commissione una migliore comprensione degli ostacoli e delle opportunità per promuovere l'economia circolare in Europa. La Legge sull'Economia Circolare accelererà questa transizione, aumentando la sicurezza economica, la resilienza, la competitività e la decarbonizzazione dell'UE.

La Legge, la cui adozione è prevista per il 2026, istituirà un mercato unico per le materie prime secondarie e aumenterà l'offerta di materiali riciclati di alta qualità, stimolando al contempo la domanda di questi materiali nell'UE. Tali obiettivi sono in linea con le raccomandazioni delle relazioni Letta e Draghi, dell'industria (Dichiarazione di Anversa), del Consiglio europeo (Dichiarazione di Budapest) e del Parlamento europeo. La Legge sull'Economia Circolare contribuirà al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nella Bussola della Competitività e nel Clean Industrial Deal per rendere l'UE leader mondiale nell'economia circolare entro il 2030 e raddoppiare il tasso di circolarità dell'UE.

Il pubblico e gli esperti possono partecipare alle consultazioni online sul portale "Dì la tua" della Commissione fino al 6 novembre 2025.

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