Il Canada partner strategico dell'Europa per la difesa e la sicurezza
I leader dell'Unione Europea e del Canada – i Presidenti Ursula von der Leyen e António Costa per l'UE, con il Primo Ministro Mark Carney per il Canada – hanno concordato di approfondire la loro cooperazione e il loro partenariato in occasione del 20° Vertice UE-Canada tenutosi ieri. Entrambe le parti hanno firmato un partenariato storico in materia di sicurezza e difesa che rafforzerà il contributo del Canada all'architettura di difesa europea in rapida evoluzione. Hanno inoltre concordato di avviare rapidamente i colloqui su un nuovo accordo bilaterale che permetta al Canada di accedere a SAFE, l'iniziativa congiunta europea per l'approvvigionamento di armi. Ciò consentirebbe di canalizzare gli investimenti in progetti di difesa innovativi.
L'UE e il Canada hanno discusso del successo dell'accordo economico e commerciale globale (CETA). Dalla sua entrata in vigore provvisoria nel 2017, il CETA ha registrato un'impennata del 71% negli scambi commerciali tra l'UE e il Canada, con un arricchimento del prodotto interno lordo (PIL) dell'UE di 3,2 miliardi di euro e di quello del Canada di 1,3 miliardi di euro all'anno. Il CETA dimostra il potere di un commercio aperto ed equo per una prosperità condivisa.
I leader hanno concordato di intensificare la cooperazione sulle materie prime critiche per rafforzare la sicurezza delle loro catene di approvvigionamento. Hanno inoltre concordato di avviare un dialogo sulla politica industriale per esplorare una maggiore cooperazione commerciale in settori chiave come le tecnologie pulite. Per quanto riguarda il digitale, hanno riconosciuto l'ampio potenziale della cooperazione digitale, quindi hanno concordato di lavorare per un accordo commerciale digitale, per allineare standard e infrastrutture e per cooperare in materia di sicurezza informatica, intelligenza artificiale e tecnologia quantistica.
Meno privacy e più controllo nelle nuove regole sull'accesso ai dati
La Commissione europea ha presentato oggi una tabella di marcia che definisce la strada da seguire per garantire alle forze di polizia ed all'autorità giudiziaria dell'UE un accesso efficace e legittimo ai dati. La tabella di marcia è un risultato importante nell'ambito di ProtectEU, la strategia di sicurezza interna dell'UE presentata dalla Commissione ad aprile di quest'anno.
Terrorismo, criminalità organizzata, frodi online, traffico di droga, abusi sessuali su minori, estorsione sessuale, ransomware e altri reati hanno tutti una caratteristica comune: lasciano tracce digitali. Con l'85% delle indagini penali che si basa ormai su prove elettroniche, le autorità di contrasto necessitano di strumenti migliori e di un quadro giuridico modernizzato per accedere ai dati digitali in modo legittimo, garantendo al contempo il pieno rispetto dei diritti fondamentali.
La tabella di marcia si concentra su sei aree chiave: conservazione dei dati, intercettazione legale, analisi forense digitale, decifratura, standardizzazione e soluzioni di intelligenza artificiale per le forze dell'ordine. La Commissione invita gli Stati membri a discutere la tabella di marcia in occasione del Consiglio informale Giustizia e Affari Interni (GAI) di luglio, che si terrà il 22 e 23 luglio.
Nuove norme europee facilitano il diritto di voto alle elezioni europee e amministrative
Da oggi sono in vigore, sebbene ancora non operative, le nuove norme sul diritto di voto alle elezioni europee e comunali per gli europei che vivono in un altro Stato membro. Tali norme, proposte dalla Commissione nel novembre 2021, impongono agli Stati membri di fornire informazioni tempestive e chiare sulla registrazione degli elettori, sulle date delle elezioni e sulle procedure di voto, garantendo che tali informazioni siano fornite in una lingua ampiamente compresa dagli elettori. Per rafforzare ulteriormente i diritti dei cittadini mobili dell'UE, gli europei residenti in un altro Stato membro avranno ora lo stesso accesso al voto anticipato e, ove disponibile, al voto per corrispondenza o online alle stesse condizioni dei cittadini di quello Stato membro. Nuovi modelli semplificheranno la procedura di registrazione sia per gli elettori che per i candidati, e un nuovo sistema sicuro, fornito dalla Commissione, aiuterà i paesi a condividere i dati per impedire il voto multiplo.
Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia, ha dichiarato: "L'adozione odierna è una grande vittoria per gli europei che vivono all'estero. Un voto più semplice significa che tutti possono facilmente definire le politiche che li riguardano, rafforzando così la democrazia per tutti".
Michael McGrath, Commissario per la Democrazia, la Giustizia, lo Stato di Diritto e la Tutela dei Consumatori, ha aggiunto: "Nessuno dovrebbe incontrare ostacoli al voto, indipendentemente dal Paese europeo in cui risiede. Le nuove norme miglioreranno l'accesso a informazioni chiare e multilingue, garantiranno diritti di voto equi e paritari e rafforzeranno le tutele per tutti gli europei".
Una recente relazione sulle elezioni del Parlamento europeo del 2024 ha rivelato che, sebbene ci siano circa 14 milioni di cosiddetti cittadini mobili, pochissimi votano effettivamente alle elezioni europee. Le nuove norme contribuiranno a garantire che il voto sia facile e accessibile a tutti. Gli Stati membri hanno ora due anni di tempo per recepire le norme, fino a giugno 2027.
Neanche la Brexit può frenare la libera circolazione dei dati
La Commissione ha prorogato di sei mesi la decisione che valuta adeguate le norme del Regno Unito in materia di dati, consentendo di mantenere la libera circolazione dei dati fino al 27 dicembre 2025. La Commissione ha proposto di adottare tale proroga a marzo per dare al Regno Unito il tempo necessario per finalizzare il suo nuovo disegno di legge sui dati. Nel frattempo, il Regno Unito ha adottato il disegno di legge sui dati la scorsa settimana e la Commissione sta ora valutando se il nuovo quadro giuridico continui a garantire un livello adeguato di protezione dei dati personali. Sulla base di questa valutazione, la Commissione deciderà se rinnovare le decisioni di adeguatezza del Regno Unito. Nel frattempo, le principali garanzie del quadro giuridico del Regno Unito, ritenute adeguate nel 2021, rimangono in vigore e continuano ad applicarsi ai dati trasferiti dall'UE.
La Vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia, Henna Virkkunen, ha dichiarato: "L'UE e il Regno Unito sono tra i mercati più connessi digitalmente a livello mondiale. Mantenere un flusso di dati fluido è fondamentale per preservare il nostro partenariato. L'estensione odierna consente ai dati di continuare a fluire liberamente verso il Regno Unito, mentre valutiamo se, sulla base della nuova legge, le decisioni di adeguatezza possano essere rinnovate in modo più permanente".
Il Commissario per la Democrazia, la Giustizia, lo Stato di Diritto e la Tutela dei Consumatori, Michael McGrath, ha dichiarato: "I dati sono la linfa vitale del commercio, della giustizia e delle forze dell'ordine. Questa estensione garantisce che i flussi di dati vitali tra l'UE e il Regno Unito continuino senza interruzioni, supportando le attività commerciali e la cooperazione transfrontaliera. Ci dà il tempo di valutare la nuova legge britannica sui dati, mantenendo al contempo la stabilità nei nostri partenariati chiave".
L'adozione della proroga tecnica di sei mesi fa seguito al parere positivo del Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) a maggio e all'approvazione da parte degli Stati membri il 2 giugno. Le due decisioni di adeguatezza sono in vigore dal 2021.
Nuove soluzioni e strumenti sulla piattaforma europea dedicata all'AI
La Commissione ha presentato nuove funzionalità per i ricercatori e l'industria dell'intelligenza artificiale (IA) sulla sua piattaforma AI-on-Demand, tra cui un marketplace per l'IA, uno strumento di sviluppo IA che richiede una programmazione minima, nonché soluzioni sicure per l'IA generativa e modelli linguistici di grandi dimensioni.
La piattaforma, sviluppata congiuntamente dai progetti AI4Europe e DeployAI, finanziati dall'UE, offre strumenti e soluzioni di IA affidabili sia ai ricercatori che all'industria. Gli innovatori troveranno dati, strumenti e risorse informatiche focalizzate sulle esigenze dei ricercatori. Le PMI, le imprese e le organizzazioni del settore pubblico potranno accedere a strumenti, risorse e moduli di IA pronti all'uso, affidabili e personalizzati per le esigenze dell'industria.
Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia, ha dichiarato: "Oggi si compie un altro passo avanti per porre l'Europa all'avanguardia dell'innovazione e diventare un continente di IA. Questa piattaforma consentirà alle nostre industrie dinamiche e al nostro bacino di talenti di alto livello di sfruttare appieno il potenziale di un'intelligenza artificiale europea affidabile e colmare il divario di innovazione".
Il punto di accesso centrale a un insieme comune di strumenti di IA contribuirà a rafforzare le capacità dell'Unione europea, come stabilito nel Piano d'azione per l'IA continentale. La Commissione invita gli sviluppatori di IA a registrare i propri strumenti e soluzioni, ottenendo visibilità in una rete crescente di innovatori dell'IA e un'esposizione diretta alle imprese che cercano soluzioni di IA pronte all'uso. Raccogliendo risorse di IA affidabili, la piattaforma accelererà l'adozione sicura e scalabile dell'IA nelle industrie europee e nel settore pubblico.
Il sito della piattaforma nella sezione in abbonamento.
Eppure il debito comune c'è e funziona
La Commissione europea ha annunciato ieri la sua intenzione di emettere fino a 70 miliardi di euro di obbligazioni UE nella seconda metà del 2025. L'emissione prevista si aggiunge agli 86 miliardi di euro già raccolti nella prima metà dell'anno.
Seguendo la prassi consolidata, la Commissione effettuerà queste emissioni utilizzando piani di finanziamento semestrali per comunicare i volumi di emissione target in base all'evoluzione del fabbisogno finanziario. La nuova emissione di bond finanzierà il NextGenerationEU e altri programmi strategici come lo Strumento per l'Ucraina, lo Strumento per le riforme e la crescita per i Balcani occidentali e i prestiti di assistenza macrofinanziaria ai paesi limitrofi. Ulteriori emissioni di obbligazioni verdi NextGenerationEU dipenderanno dalla notifica e dalla convalida da parte degli Stati membri delle spese aggiuntive rilevanti per il clima, in linea con il Quadro per le obbligazioni verdi NextGenerationEU.
Lo stato del fisco in Europa
La Commissione europea ha presentato la sua Relazione annuale sulla tassazione (ART), che offre una panoramica dettagliata delle politiche fiscali in tutti i paesi dell'UE. La relazione valuta le recenti tendenze dei sistemi fiscali dell'UE e individua le modalità per migliorare la conformità.
Il gettito fiscale nell'UE-27 è sceso al 39% del PIL, il livello più basso dal 2011. Questo calo è dovuto principalmente alla riduzione delle entrate derivanti da imposte ambientali e patrimoniali. Nell'ultimo decennio, il mix fiscale complessivo è rimasto pressoché stabile. Tuttavia, le imposte sul lavoro sono diminuite al 51,2%, le imposte sui consumi sono scese al 26,9%, mentre le imposte sul capitale sono aumentate al 21,9% a causa dei maggiori utili aziendali. La relazione sottolinea che la riduzione delle imposte sul lavoro, in particolare per i redditi più bassi, sarà fondamentale per rilanciare l'occupazione.
Nel 2024, gli Stati membri hanno proposto quasi 500 misure di riforma fiscale per aumentare le entrate, garantendo al contempo equità, promuovendo la sostenibilità e incoraggiando gli investimenti. Tuttavia, le lacune in termini di conformità rimangono una preoccupazione. Nel 2022, l'UE ha registrato una perdita di gettito IVA di 89 miliardi di euro, una cifra significativa considerando l'elevato debito pubblico e i deficit. La relazione sottolinea inoltre l'importanza delle verifiche fiscali per incrementare le entrate e migliorare il rispetto delle normative. Nel 2022, le autorità fiscali dell'UE hanno condotto 10 milioni di verifiche, raccogliendo ulteriori 105 miliardi di euro per la spesa pubblica.
Inoltre, la relazione evidenzia che l'invecchiamento della popolazione aumenterà la pressione sui sistemi fiscali a causa dell'aumento della spesa e della riduzione della forza lavoro. In alcuni Stati membri, si prevede che la quota di gettito fiscale destinata alle pensioni pubbliche aumenterà di oltre il 10% tra il 2022 e il 2050. Questo cambiamento demografico potrebbe richiedere agli Stati membri di ridurre la dipendenza dalle imposte sul lavoro e di esplorare altre fonti di entrate, come emerge dalla relazione.