Nuove misure in favore dei disabili
Entra in vigore nell'UE l'Atto europeo sull'accessibilità (EAA). Prodotti e servizi essenziali come telefoni, computer, e-book, servizi bancari e comunicazioni elettroniche dovranno essere accessibili alle persone con disabilità. L'EAA rappresenta un passo avanti per ridurre le barriere che le persone con disabilità incontrano quotidianamente. Rende più facile per le persone con disabilità partecipare pienamente alla società, ad esempio nel mondo del lavoro, rendendo accessibili le apparecchiature informatiche e facilitando l'uso delle tecnologie assistive. Contribuirà inoltre a una maggiore mobilità, poiché il livello di accessibilità sarà simile in tutta l'UE.
L'Atto stabilisce requisiti di accessibilità comuni in tutta l'UE per prodotti e servizi selezionati, dalla dimensione adeguata dei caratteri alle funzioni di sintesi vocale nei terminali di pagamento self-service, negli e-reader e negli smartphone, e altro ancora. Ciò semplificherà le norme per gli operatori economici che finora si sono trovati a dover far fronte a requisiti di accessibilità divergenti e spesso contraddittori a livello transfrontaliero. La Commissione sta supportando gli Stati membri attraverso riunioni periodiche con i punti di contatto nazionali, anche per affrontare questioni specifiche per paese.
Hadja Lahbib, Commissaria per l'Uguaglianza, la Preparazione e la Gestione delle Crisi, ha dichiarato: "Circa 100 milioni di persone nell'UE convivono con una disabilità. L'accessibilità è un prerequisito per la partecipazione alla società. L'Atto europeo sull'accessibilità è una misura di equità e giustizia, ma anche di crescita e innovazione. Rappresenta un ulteriore passo avanti per consentire alle persone con disabilità in tutta l'UE di vivere la propria vita allo stesso modo di chi non ha disabilità. Mentre celebriamo questo traguardo, mettiamolo in pratica e facciamolo rispettare, assicurandoci che queste nuove norme apportino un cambiamento reale e duraturo per tutti".
Niente pedaggi autostradali ai veicoli pesanti a zero emissioni
Per stimolare e sostenere la competitività del trasporto stradale sostenibile, la Commissione europea propone di esentare i veicoli pesanti a zero emissioni dai pedaggi stradali e dai diritti d'uso. Come previsto nel suo Piano d'azione industriale per il settore automobilistico europeo, la Commissione propone di prorogare l'attuale periodo di esenzione dal 31 dicembre 2025 al 30 giugno 2031, offrendo un incentivo significativo alle aziende a investire in veicoli pesanti a zero emissioni.
Il costo iniziale di questi veicoli è attualmente superiore a quello dei loro omologhi convenzionali, il che li rende meno attraenti per gli acquirenti. Questo rimane uno dei principali ostacoli alla loro diffusione su larga scala. Con l'abolizione dei pedaggi e dei diritti d'uso, l'UE intende rendere i camion e gli autobus a zero emissioni un'opzione più praticabile per le aziende.
"Dobbiamo creare le condizioni giuste per sostenere le aziende europee e premiare chi si muove per primo nella transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio", ha dichiarato il Commissario per i Trasporti e il Turismo Sostenibili, Apostolos Tzitzikostas. "Estendendo il periodo di esenzione, offriamo un forte incentivo alle imprese affinché investano in veicoli a zero emissioni e riducano le emissioni del trasporto su strada. È importante per le nostre aziende, ma anche per i nostri obiettivi climatici."
Il periodo di esenzione proposto sarà sincronizzato con gli standard prestazionali dell'UE in materia di emissioni di CO2 per i nuovi veicoli pesanti, che mirano a una riduzione del 43% delle emissioni entro il 2030.
Trovato l'accordo politico sulla revisione della direttiva sulla risoluzione alternativa delle controversia
Parlamento europeo e Consiglio hanno raggiunto l'accordo sulla proposta della Commissione di revisione della Direttiva sulla risoluzione alternativa delle controversie (ADR). La nuova normativa semplifica e modernizza la risoluzione extragiudiziale delle controversie tra imprese e consumatori nell'Unione europea, adattandola ai mercati digitali e rafforzando ulteriormente la tutela dei consumatori dell'UE. In precedenza, la Direttiva era limitata alle controversie contrattuali tra consumatori e commercianti dell'UE. Ora il suo ambito di applicazione è esteso alle controversie relative a obblighi precontrattuali, contenuti e servizi digitali, nonché contratti non monetari. Ora include anche i commercianti extra-UE che intendono avvalersi di procedure ADR. Il nuovo obbligo per i commercianti di rispondere alle richieste di ADR entro 20 giorni incentiverà le imprese a coinvolgere i consumatori nelle procedure di risoluzione extragiudiziale. I nuovi punti di contatto ADR istituiti negli Stati membri forniranno ulteriore assistenza ai consumatori nel processo di risoluzione delle controversie transfrontaliere.
Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva della Commissione europea per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, ha dichiarato: "L'accordo raggiunto ieri rafforzerà i diritti dei consumatori nell'era digitale, promuovendo al contempo la fiducia nel mercato. La risoluzione extragiudiziale delle controversie è uno strumento potente ed economicamente vantaggioso, ora migliorato a vantaggio di tutti".
Michael McGrath, Commissario per la democrazia, la giustizia, lo stato di diritto e la tutela dei consumatori, ha dichiarato: "L'accordo di ieri rappresenta un passo positivo per i consumatori. La risoluzione extragiudiziale delle controversie offre loro un modo rapido, equo e conveniente per far valere i propri diritti senza essere scoraggiati da lunghe e costose procedure giudiziarie. La direttiva riveduta adegua il sistema all'attuale economia digitale, rendendo la giustizia più accessibile a tutti".
Il prossimo passo è l'adozione formale della direttiva da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. La direttiva entrerà in vigore 32 mesi dopo la sua entrata in vigore.