Il mondo secondo Jacques Attali

06/02/2024

Jacques Attali, teorico economico e sociale francese, scrittore, ex consigliere politico e alto funzionario pubblico, ha di recente pubblicato un libro dal titolo "Le monde, modes d'emploi" recensito nella Library Blog del Consiglio europeo. E' lo sguardo attento e preoccupato di uno storico, che disegna una parabola del comportamento umano attraverso due i secoli, a partire dalle primordiali società agricole nella culla della civiltà che era l'Oriente e poi in Cina, India, Grecia dove ad affermarsi erano i grandi imperialismi. 

Attali analizza la svolta nel XI° secolo con il sorgere dell'ordine mercantile, precursore della moderna economia di mercato, dove a spingere lo sviluppo ed il progresso delle comunità locali  vi è un fulcro urbano capace di dotarsi dei mezzi finanziari, militari e culturali per contraddistinguerlo come realtà autonoma. Due elementi ne caratterizzano l'esistenza: il cuore e la forma. Il primo viene ad identificarsi in successessione con le grandi città portuali da cui si governavano gli scambi commerciali con tutto il mondo, in sequenza storica: Bruges, Venezia, Anversa, Genova, Amsterdam, Londra, Boston, New York e infine Los Angele.

Oggi, nell'era contemporanea ci s'interroga con ansia dove si situerà il "decimo" cuore, se negli Stati Uniti, in Cina o in Europa. Ma lo scenario che si va profilando è un altro, ossia di una forma di espansione e dominazione senza cuore, governata non da strutture statuali ma dalle grandi imprese.

Venendo ai possibili scenari in un orizzonte 2050 Attali coglie con preoccupazione l'emergere di tre minacce gravi, potenzialmente mortali, ossia la questione climatica, l'iperconflittualità e l'artificializzazione. Se nell'immediato la questione climatica sembrebbe occupare il priòo posto, non foss'altro perchè adombra fosche minacce di desertificazioni di interi continente, anche la minaccia militare è più che mai atuale, non solo per i conflitti già in atto ma perchè lo spazio cybernetico con tutte le incongnite non preserva nulla e nessuno dalle sue conseguenze distruttive. 

Infine l'artificializzazione, che non coincide soltanto con l'intelligenza artificiale, ma con quel processo per cui anche l'eesere umano potrebbe ridursi ad essere non più qualcuno ma qualcosa frutto di artefatto, all'interno deli processi di gestione di settori quali la sanità, l'educazione , l'informazione, le relazioni umane e via dicendo.

Attali si volge con sguardo disincantato calla speranza che l'umanità possa rendersi cosciente e penetrare con lucidità e consapevolezza nel proprio destino.

L'Europa ha bisogno di un'anima, diceva Jacques Delors. Ora Jacuqes Attali sembra ritrovare l'eco di quelle parole e rilanciarle più forti che mai.

Clotilde Lombardi Satriani

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